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Social Case History Forum®: intervista a Lorena di Stasi

13/05/2013 8733 lettori
4 minuti

Un anno fa nasceva a Milano Social Case History Forum® ( http://www.socialcasehistoryforum.com/ ) il primo evento dedicato esclusivamente alle case history di progetti italiani sviluppati sui social media.

Il format della manifestazione ha appassionato subito tutti: niente tavole rotonde, nessun panel di guru, case study di progetti italiani raccontati da aziende, agenzie e startup, ossia da chi in prima persona le ha create e progettate sui social media.

Solo case history. Niente #fuffa.

Le 3 edizioni realizzate nel 2012, hanno presentato oltre 70 case history ad un pubblico di oltre 1000 persone tra responsabili marketing e comunicazione, esperti di social media ed influencer della rete.
Tra le aziende partecipanti 3Italia, Amadori, Banca IFIS, Corriere della Sera, Illy, MSC Crociere, Nutella, RCS Mediagroup, Sap Italia oltre a 77Agency, E3, BEWE, Blogmeter, ContactLab, CubeYou, Freedata, Fullsix, Reputation Manager, TheBlogTV, Weber Shandwick, Zodiak Active fra le agenzie nell'ambito della comunicazione.

Lorena Di Stasi è l'ideatrice dell'evento: pioniera dell'internet in Italia, startupper negli anni '90 nell'era delle dot.com, consulente e freelance nel social media marketing per aziende e agenzie, formatrice, blogger, insomma una persona molto attiva in generale, che sa come dare valore alla Rete e fare business.


Ciao Lorena, come è nata l'idea di Social Case History Forum?

SCHF è un'idea nata da una semplice esigenza: la voglia di conoscere meglio ed in maniera più approfondita le case history dei brand italiani sui social media.

Già da molto tempo ormai si affrontano i temi legati a questo nuovo modo di fare comunicazione che, fortunatamente "costringe" le aziende a dialogare con le persone. E lo si fa nei contesti più disparati ed autorevoli: convegni, barcamp, seminari, corsi e master.

Spesso sono portati ad esempio case study "da manuale", frequentemente provenienti dal business anglosassone, difficilmente convertibili alla realtà italiana, soprattutto alla piccola e media impresa.

L'obiettivo principale di SCHF è di portare il racconto di progetti italiani realizzati sui social media e chiedendo a chi li ha progettati di illustrarli seguondo con rigore tutti i passaggi: brief e obiettivi, strategia e soluzioni, risultati ottenuti, lezioni apprese.

Recentemente è stata realizzata anche una edizione dedicata a Facebook: in cosa si distingueva dalle passate 3 edizioni del 2012?

Il format di fondo di Facebook Case History Forum ( http://www.facebookcasehistoryforum.it ) nella scorsa edizione speciale del 16 aprile è stato sempre lo stesso: presentare social case history di aziende italiane, come sono state progettate, sviluppate e misurate. Tutto però era esclusivamente dedicato a Facebook ed all'interpretazione delle relazioni con le persone attraverso l'utilizzo di questo social network come piattaforma per tutte le fasi del funnel di marketing. La collaborazione con Facebook Italia è stata ovviamente fondamentale per far emergere i migliori casi di successo.

Quali sono i vantaggi, sia per le aziende che espongono le loro case history sia per il pubblico, nel partecipare a un evento che contribuisce a diffondere la cultura digitale e l’utilizzo dei social media come strumento di marketing?

L’azienda che partecipa a SCHF ha modo di far conoscere al pubblico le strategie di approccio ai social media così come sono nate, con esigenze, difficoltà e risultati ottenuti, scendendo quindi al più piccolo dettaglio del progetto.

L’agenzia di comunicazione ha l’opportunità di sviscerare le soluzioni applicate ed i processi di implementazione, descrivendo le lezioni apprese.

Infine la startup, terza ma non ultima tipologia di intervento, descrive se stessa oggetto “in prima persona” di case history.

Per concludere: che feedback avete ricevuto da Social Case History Forum? Che risultati avete raggiunto in termini di viralità, buzz online e utenti coinvolti?

L'evento è davvero molto partecipato dal pubblico nelle 3 sale simultanee e dalle persone a casa tramite l'hashtag che quest'anno è #schf13.

Durante la giornata dell'evento solitamente superiamo i 2000 tweet che è un numero a mio avviso clamoroso se pensiamo che non uno di questi è generato da una redazione interna all'evento né tanto meno da una rete di blogger e influencer coinvolti o “affiliati” all'iniziativa.

L'altissima partecipazione la rileviamo inoltre costantemente nel corso di tutto l'anno, anche fra un'edizione e l'altra, dalle visualizzazioni che ricevono le presentazioni delle case history presenti sul nostro SlideShare: ad oggi siamo arrivati ad oltre 45 mila visualizzazioni in poco più di un anno.

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