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Il viaggio verso la particella di Dio

31/03/2010 6945 lettori
4 minuti

Ci fa piacere partecipare ed accogliere, cogli applausi degli scienziati presenti, la notizia che è riuscita al secondo tentativo la collisione di particelle ad altissima energia, esperimento in corso al Large Hadron Collider, l’acceleratore di particelle del Cern di Ginevra che ha stabilito il nuovo record mondiale per macchine di questo tipo mettendo in circolo due fasci di protoni con un’energia pari a 3,5 TeV. L’esperimento fa anche parte di un progetto di ricerca sui primi istanti di vita dell’universo, pochi istanti dopo il cosiddetto Big Bang.

 

Era l’undici settembre /2008  quando sul nostro ctablog  ci preoccupavamo di postare «il viaggio verso la particella di Dio». Ripreso dai media il nostro post iniziava con un monito: «Il primo e più importante risultato resta la conoscenza» e si concludeva con una speranza di luce. È  su questa sconfinata zona d’ombra della conoscenza che il progetto ginevrino del Cern, con i suoi apparentemente incomprensibili scontri tra protoni, intende fare luce. E la farà, perché la conoscenza è come la vite: dà frutti a grappolo, spesso inconsapevoli. «Per esempio - ricorda Dosselli - negli anni ’90, per far circolare i dati ottenuti con il Lep del professor Carlo Rubbia (il Lep fu il papà dell’odierno Lhc) eravamo ricorsi a una cosa chiamata Web. Qualcosa che ha dato una buona mano a noi, ma che di certo ha anche sconvolto il mondo».

 

Oggi trenta marzo 2010 riapre la caccia alla particella di Dio. Dopo mesi di interruzione e di speranze che sembravano destinate a restare vane, riparte l’esperimento del Large Hadron Collider del Cern che potrebbe segnare una svolta epocale alla nostra conoscenza della realtà. Riparte in verità tra molti dubbi e pochi residui entusiasmi. Vale comunque la pena sostenerlo. Almeno per una volta ancora. Il Large Hadron Collider (Lhc) è l'acceleratore di particelle più grande e potente finora realizzato. È stato progettato per accelerare protoni e ioni pesanti a velocità prossime a quelle della luce e ricavare dal loro scontro un’energia pari a 14 TeV, mai raggiunta prima in laboratorio.

 

Il Teraelettronvolt o TeV è un'unità di misura dell'energia usata principalmente nella fisica delle particelle. Il TeV è un multiplo dell'elettrovolt ed equivale a 1.000 miliardi di eV:

. 1\ TeV = 10^{12} eV = 10^{3} GeV = 10^6 MeV =
10^9 keV =1,6022 \cdot 10^{-7}J

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.