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U.C. Milano: Dove sono le specialistiche?

M D
By M D
13/12/2003 13026 lettori
5 minuti
Al momento dell’iscrizione al corso di Scienze della Comunicazione alla Cattolica di Milano, un depliant prometteva l’attivazione di ben tre lauree specialistiche, ma fino ad oggi solo una è stata attivata e non era nemmeno fra quelle tre!

In molti si sono iscritti in Cattolica facendo affidamento sulla possibilità di restarci fino al conseguimento della laurea di secondo livello. Ma allo stato attuale delle cose, possiamo prevedere che la maggior parte non si iscriverà all’unica specialistica attivata dalla facoltà di Scienze Politiche per gli studenti di Scienze della Comunicazione. Un corso dal titolo “Scienze della comunicazione: reti, processi, organizzazioni” non è certo molto attraente. Se poi si legge il piano di studi, la voglia di iscriversi diminuisce ulteriormente. Non sembra proprio una specializzazione! E quale professione insegnerebbe è un mistero.

E allora che fare? Prima di tutto molti dovranno mettere in conto il probabile cambio di facoltà e se va bene si perdono “solo” 20 crediti, ma nei peggiori dei casi molti di più. La situazione non migliora se si decide di cambiare università perché, anche in questo caso, i crediti persi saranno abbondanti. Ma il cambio di università resta l’unica possibilità per chi non si “accontenta” e vuole proseguire nei proprio studi senza essere forzato nella scelta.

L’ultima possibilità sono i Master, molti quelli di primo livello attivati dall’università Cattolica, ma tutti a numero molto stretto. Quindi degli oltre 300 iscritti ogni anno a Scienze della Comunicazione, quanti riusciranno a proseguire la loro carriera universitaria in Cattolica?

Non è più possibile giustificarsi con il ricorso alla “recente riforma”. Dalla entrata in vigore del 3+2 sono ormai passati quasi 3 anni. E più di 10 anni sono invece trascorsi dal primo corso di Scienze della Comunicazione attivato in Italia.

Le iscrizioni a questo corso aumentano ogni anno. Una massa di comunicatori che in 3 anni non impara una professione e che senza specializzazione che futuro ha? L’unica cosa che resterà da fare a molti sarà “buttarsi” nel mondo del lavoro e solo i pochi che già hanno fatto esperienza da soli (al di fuori dell’università) riusciranno a diventare veri comunicatori.

Spero di essere smentito e che molte università italiane abbiano un’offerta migliore di quella della Cattolica di Milano.

M D
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