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GIULIO CASALE E LA CANZONE DI NANDA

10/03/2010 10353 lettori
4 minuti

Tornare a Nanda. E’ questo l’obiettivo che Giulio Casale si pone nel portare in giro per l’Italia il suo spettacolo. La canzone di Nanda torna, a gran richiesta, al Teatro Strehler di Milano, dopo il successo travolgente dei mesi scorsi. Lo spettacolo ripercorre le tappe di un’avventura lunga quasi un secolo, attraverso i Diari 1917-1973 (opera pubblicata da Bompiani) e i racconti originali che la Pivano ha fatto a Casale negli anni della loro frequentazione. Immagini inedite e momenti musicali attraversano le tappe più importanti della letteratura americana, da Hemingway ai giorni nostri, soffermandosi sulla beat generation. Non è in alcun modo un omaggio postumo, Fernanda Pivano ha invece discusso con Casale di priorità e direzioni possibili e avrebbe dovuto essere presente in sala. Casale parla di lei al presente. Sempre. “Nanda dice…” è il ritornello che accompagna, infatti, tutto lo spettacolo.  Fernanda Pivano sfugge a ogni definizione,  è traduttrice, scrittrice, saggista, critica musicale e soprattutto ‘pacifista’.  “E’ come se Fernanda Pivano – afferma Giulio Casale – ci avesse ogni volta cantato una canzone. Il titolo? Pacifica rivolta”.  Ed è la lezione di libertà, di pacifica rivolta appunto, è la passione per la letteratura che è vita, non meno della vita stessa, a riempire il palco del Piccolo Teatro e a decretare ancora una volta il successo di Giulio Casale. Ex leader degli Extra, rock band con la quale s’impone al pubblico, nel corso degli anni Novanta, grazie a cinque album (Warner Music) e a centinaia di concerti, Giulio Casale esprime al massimo sul palco le sue doti istrioniche. Teatro canzone e poesia si fondono in perfetta armonia. Casale interpreta, canta, racconta, suona la chitarra.  Si dà alla scena anima e corpo, ricordando l’amica – nonché  una delle più grandi figure della scena culturale italiana - con cui ha condiviso ideali, sogni e speranze allo scopo di ‘ripartire da Lei’.

Elisa Giacalone - Milano

 

Elisa Giacalone
Elisa Giacalone

Nata nel 1980, si è laureata a Palermo nel 2004 in Lettere Moderne con una tesi sperimentale dal titolo "Tra giornalismo e letteratura: l'attività giornalistica di Goffredo Parise". E' specializzata in Filologia Moderna e insegna Italiano e Storia in un istituto superiore. Ha cominciato la sua attività giornalistica a diciannove anni in un mensile, «L’Occhio», nel quale ha lavorato due anni a tempo pieno. Si è occupata di reportage turistici, di attualità e di qualche inchiesta. Successivamente l’esperienza dei quotidiani: «La Sicilia» e «La Repubblica» (redazione di Palermo). Ha collaborato con un altro quotidiano, stavolta locale, “Marsala c’è” (pubblicato anche on line, www.marsalace.it) dove si è occupata di cronaca. Ha partecipato a vari concorsi letterari distinguendosi quasi sempre nelle prime posizioni. Ha lavorato come giornalista radiofonica a Radio Italia Anni 60, una delle emittenti dipendenti da Radio Italia Solo Musica Italiana. Ha anche condotto un programma d'informazione e intrattenimento incentrato sulle interviste. Ha vissuto a Londra per alcuni mesi per una workexperience nel settore "Giornalismo" e ha realizzato un progetto di ricerca (in lingua inglese) dal titolo "The evolution of blog and its impact on the journalism profession: an exploratory approach". Attualmente si divide tra il lavoro di insegnante a scuola e la passione del giornalismo e della letteratura che porta avanti attraverso la radio, le collaborazioni giornalistiche e attività culturali varie. Ha anche un blog (www.reporteritinerante.ilcannocchiale.it) dove è possibile leggere i suoi reportage di viaggio e non solo.