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Fumetti d'Arte: Domingo Mandrafina (2° parte)

16/04/2008 17469 lettori
4 minuti

 

Secondo capitolo di questo viaggio nel mondo dell’illustrazione, affrontando i temi dell’impressionismo pittorico nell’estro di uno dei più alti esponenti in Vincent Van Gogh (Groot Zundert, 30 marzo 1853), nelle originalità semplici e dense di contrasti cromatici che ripiegano una soggettiva visione di una realtà spogliata dall’effimero, trasfigurata quasi nel delirio e ribaltata nella propria quotidianità, pregi che non possono essere plagiati, ma proprio per questo maggiormente assorbiti da chi riesce a veicolare le emozioni visive con la stessa forza e carattere.

   Considerando che la prerogativa di questa casta di "pensiero pittorico" si rivolgeva a una schiera di devoti che prediligevano una interpretazione dell’immagine dove i propri contorni venivano assorbiti dall’esterno, quasi a essere violati nell’intimo d’artista, Van Gogh rimane il punto di proseguimento laddove gli impressionisti pionieri avevano stabilito queste nuove regole di stile. Osservando i principali quadri di Paul Cèzanne (I giocatori di carte) e lo stesso Edouard Monet (La Servenite di birra), si può capire dove l’estro del fumettista può trovare riscontro nello stile più diretto a Vincent, dove i margini netti delle figure delineano i contorni degli stessi ambienti, in riflessi di colore dove il realismo perde le tracce nell’oggettività dell’artista pittore.

   Qualità che possono facilmente trovare riscontro nel tratto ineguagliabile di Domingo Mandrafina, disegnatore argentino nato a Buenos Aires, il 2 novembre 1945, e dalle cui doti sono nati alcuni dei personaggi più noti agli estimatori dei "comics d’autore". Una carriera cominciata a ventiquattro anni, con un battesimo anonimo, seguito dalla prima serie di fantascienza Samos, sui testi di Jorge Morhain, seguito da una fase dedita a trasposizioni a fumetti di film che ha saputo elargire il personaggio forse più cinematografico di tutti i fumetti del periodo, arrivati sino ad oggi ; Savarese. Nato a quattro mani con l’autore Robin Wood, le tavole del noto agente dell’FBI, immigrato dalla terra di Sicilia, rimangono un punto di riferimento per ogni estimatore raffinato, dove la ricercata "freddezza d’immagine" sottolinea, quasi con calcolata semplicità, il crudo realismo del soggetto stesso.

   Ricollegare un soggetto "sofferto" con le traversie esistenziali di un Van Gogh può diventare puerile e un po’ troppo superficiale, dove il nesso non sussiste più, ma indiscutibilmente le prerogative legate alle qualità necessarie per avvalorare la sintesi di un tratto, riflettono il legame con l’originale stile di entrambi. Se vogliamo inoltrarci nelle opere del pittore, si possono trovare le essenziali tracce di un sodalizio di stile con i referenti del fumettista Mandrafina, nel periodo che va dal 1889-90, nei numerosi ritratti che Van Gogh eseguì altalenando uno stile influenzato dalla depressione e una sua ripresa, vedi i più inerenti nel Ritratto di Madame Ginoux, oppure nel Ritratto del dottor Gachet. Passando poi nella pittura d’ambiente (o paesaggistica), si può indiscutibilmente rimirare il capolavoro Ragazza in un bosco, un’opera nata da un periodo formativo del pittore e attribuibile all’essenza dell’impressionismo originale, prima di assumere la prerogativa personale dell’artista.

   Elementi essenziali nella trasposizione del fumetto di Mandrafina, rimangono due esecuzioni di Van Gogh; la Natura morta con cavolo e zoccoli, primo dipinto eseguito dopo aver imparato la tecnica della pittura a olio (dicembre, 1881), e il più celebre I mangiatori di patate, un lavoro caro al pittore stesso, che definì "il suo migliore lavoro" per lungo tempo. Espressioni di vita semplici, delineate dall’umiltà di momenti di vita densi di riflessioni, intrisi nell’uso sapiente della luce e del colore. Lavori pittorici che vengono rivalutati nell’opera a fumetti di un Cayenna d’autore, serie illustrata da Mandrafina sui testi di Guillermo Saccomanno, dove si rivaluta una narrazione tipicamente cinematografica delle storie.

Di seguito, le opere a fumetti realizzate da Domingo Mandrafina e pubblicate, in Italia, sempre dall’Eura editoriale, su Lanciostory e Skorpio:

Samos (testi di Jorge Morhain) pubblicata sulla rivista Billiken.

1972; varie riduzioni di film pubblicate per conto della Editorial Columba sulle riviste Intervalo, D’Artagnan e Top.

Lady Shadow (testi di Guillermo Saccomanno)

Cayenna, in originale El Condenado (testi di Guillermo Saccomanno)

Savarese (testi di Robin Wood)

Dragger (testi di Carlos Trillo)

Cosecha Verde

Race of Scorpions (pubblicata per la statunitense Dark Horse)

Paolo Arfelli
Paolo Arfelli

Nato a Ravenna; ho avuto il piacere di aver frequentato un corso di grafica pubblicitaria tenuto da Umberto Giovannini, presso la T. Minardi di Faenza, dopo il quale intendo affrontare un discorso editoriale che possa completare il cammino professionale che voglio realizzare.

E' da qualche anno che ho il piacere di legare la mia capacità a Comunitàzione, in una collaborazione di testi e argomenti che valorizzano la serietà riposta da Luca Oliverio e il contesto in cui questo portale opera, tra pubblicità, marketing, informazione e tanto altro.

Ho in preparazione alcuni cortometraggi e la realizzazione di un magazine (DC DIRECTOR'S CUT) all'interno di Alphabet&Type®.