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Google e la "Scemantica"

23/10/2007 27982 lettori
5 minuti

Apparire nelle prime pagine di Google è indispensabile alle aziende che intendano sfruttare in modo appropriato le opportunità offerte dal web.
A cosa serve un sito se nessuno lo vede?
Naturalmente parlo di siti orientati al marketing, la cui missione è quella di dare visibilità o conseguire contatti commerciali . Il ragionamento, va da sé, non vale necessariamente per chi opera in mercati captive o usa il web per altri motivi per cui il posizionamento può non essere rilevante: formazione, assistenza,  raccolta ordini, i servizi..

Dicevamo di Google, che se non ti indicizza per benino sei spacciato.
Lungi da me voler fare un trattato sui motori di ricerca e le tecniche SEO, chi fosse interessato a leggere i fattori che influenzano il posizionamento di un sito può cliccare qui.
Ciò su cui vorrei riflettere è la qualità dei risultati offerti da Google, proporzionale alla capacità del motore di comprendere il contenuto delle pagine indicizzate e rilevarne conseguentemente l'importanza.
Per offrire risultati qualitativi Google dovrebbe comprendere il significato delle pagine che visita e avvalersi di algoritmi semantici molto sofisticati, al momento è evidente come questo non avvenga, ovvero Google non è in grado di comprendere il contenuto di una pagina web più di quanto potrebbe fare un bambino di 3 anni.
Non sono al corrente dei progressi fatti dalla semantica da Noam Chomsky in avanti, mi limito a constatare quanto Google sia deficitario nel comprendere i contenuti delle pagine che analizza. 
Forse gli algoritmi usati dal Motore sono i migliori del mondo ma, semplicemente, funzionano male.

E allora come fa un “somaro-semantico” come Google ad assegnare rilevanza ai contenuti?
Semplice, ricorre a strumenti di misura più facilmente informatizzabili.
Qualche esempio: IL TITOLO - operare sul titolo della pagina può variare drasticamente il ranking di un sito e spararlo nelle prime posizioni in pochi giorni. Se uno sconosciuto scienziato scoprisse il segreto del moto perpetuo e lo pubblicasse in una pagina web dimenticando di codificarne il titolo nelle modalità gradite da Google, potrebbe ottenere un posizionamento inferiore rispetto a quanto potrebbe fare un cialtrone al corrente delle tecniche di SEO.
Altro esempio: I LINK - Google attribuisce un'importanza molto elevata al numero di link che una determinata pagina web riceve da siti esterni.
I link sono il nutrimento preferito di Google e dovete poterne disporre se intendete posizionare un sito aziendale ai primi posti.
Significa che lo scienziato di cui parlavamo prima passerebbe nuovamente inosservato da Google se non ricevesse una sufficiente quantità di link da altri siti.
In sostanza, quante più fonti parlano del tuo sito tanto più questo risulta importante: in una società in cui l'importanza si misura con l'esposizione mediatica, Google non fa altro che adeguarne il modello al mondo del web. (grosso modo già scritto da Baricco).

Per concludere, i metodi usati da Google per dare rilevanza a una pagina web non hanno esclusivamente a che fare con il suo SIGNIFICATO ma si basano su una serie di ipotesi sul contenuto tecnico della stessa più facilmente traducibili in procedure informatiche, da cui si evince come per ottenere i favori di Google sia necessario prendere in considerazione le modalità informatiche con cui il website è sviluppato .

D'altronde la logica di avvalersi di un tecnico (in questo caso una SEO Agency) per ottenere risultati non è nuova al mondo dell'informatica. Non è sufficiente che Caravaggio tenga in mano il pennello ma occorre qualcuno che gli spieghi come farlo.

Naturalmente ci sono altri parametri che Google assegna al posizionamento dei siti internet, però nessuno di essi è particolarmente legato all'interpretazione semantica del testo.
C'è da augurarsi che Google oltre sviluppare software da ufficio, mappe terrestri e stellari, telefoni e altro ancora, trovi risorse per continuare a investire sulla semantica del Motore (personalmente non ho dubbi al riguardo).

Approfitto per segnalare un paio di meta-motori per scoprire network di relazioni fra le parole date. Provateli, forse servono a poco ma sono interessanti.

http://www.touchgraph.com/ permette di visualizzare un network di relazioni viste con l'occhio di Google partendo da una chiave di data chiave di ricerca.

http://www.kartoo.com/ è un metamotore che come risultato della ricerca offre un insieme di siti uniti da linee che rappresentano altrettanti collegamenti semantici.


Salutoni
Stefano Iotti