Bentornato. Accedi all'area riservata







Non ti ricordi i dati di accesso?Recupera i tuoi dati

Crea il tuo account

2 SHARES

…come usare Wikipedia

06/09/2007 8175 lettori
5 minuti

Chi di voi non ha mai utilizzato Wikipedia? Magari solamente perché ne ha sentito parlare, all’inizio con scetticismo riguardo ai contenuti e dopo pochi minuti perdendosi tra un link e un altro, o perché ne è rimasto affascinato dalla libertà, dalla ricchezza dei contenuti e dalla possibilità di partecipare in un progetto così grande. Tutti coloro che navigano nella rete, che siano esperti o meno, utilizzano Wikipedia, questo è un dato di fatto; alcuni anche solamente in modo indiretto, visto che molti siti riprendono le informazioni pari pari dall’enciclopedia telematica, presentandoceli poi come propri contenuti, e con un link piccolo piccolo alla fonte originale. Ma il fatto rimane lo stesso: le grandi enciclopedie universali, quelle tra venti e più volumi che occupavano interi scaffali della libreria, che venivano esibite come lustro di saggezza, anche se spesso mai erano state aperte, ora vengono ancora meno, o addirittura sono finite nelle soffitte e negli scantinati di tutto il mondo. Wikipedia è una realtà, può essere amata o odiata, ma come fenomeno dei nostri tempi deve essere studiata.

Quando ho iniziato a interessarmi seriamente a Wikipedia come prima cosa ho provato a cercare un po’ di letteratura presente, sia in internet, sia nel più “controllato” formato cartaceo. Nel primo caso ho ovviamente trovato molte migliaia di articoli, soprattutto riguardo all’evolversi dell’enciclopedia in appena sei anni di attività, della stabilizzazione interna dei contenuti attraverso controlli più rigidi e anche alcuni siti che vedono nel fondatore di questo progetto, Jimmy Wales, il nuovo male del mondo, il controllore dell’informazione libera, ma la rete, si sa, è un posto magnifico di idee libere.

I libri pubblicati sull’argomento non sono moltissimi, e anche nel mondo accademico, non è presente molto materiale. Le prime pubblicazioni si sono invece concentrate prevalentemente su aspetti tecnici dell’enciclopedia, sulla struttura informatica del CMS, e in larga misura sulla collaborazione tra utenti nella stesura degli articoli e come questo possa funzionare. I problemi analizzati per la maggior parte sono stati per l’appunto riguardanti il funzionamento di una comunità così grande e aperta a qualunque modifica, come per esempio la certezza dell’obiettività degli articoli o il vandalismo da parte di alcuni utenti attraverso la cancellazione di intere pagine, tutti aspetti riguardanti la produzione degli articoli, il lato per così dire dell’emittente dei contenuti.

Il lato opposto di Wikipedia invece, quello formato dagli utenti che partecipano poco nella produzione degli articoli ma ne utilizzano i contenuti in modo massiccio, qualunque ne sia l’uso, è un luogo ancora sconosciuto per la comunità scientifica, o meglio trascurato. Ricerche hanno dimostrato che la maggior parte degli articoli viene prodotta e migliorata da una minima parte delle persone che si connettono all’enciclopedia, mentre gli accessi per la consultazione sono milioni ogni giorno. Quello che insomma deve iniziare ad essere analizzato è come l’utente finale utilizza Wikipedia, e soprattutto se egli riesce ad usarla in modo corretto, distinguendo tra contenuti esatti e meno, e utilizzando il proprio senso critico per l’analisi dei contenuti.

Il discorso qui si potrebbe facilmente ampliare osservando come un apprendimento delle competenze sia necessario non solo per Wikipedia ma per tutto l’utilizzo della rete, per esempio nella scelta dei link tra i risultati di ricerca di Google, o facendo un discorso su come molte ricerche vengano copiate pari passo da Internet, senza alcun controllo delle fonti, nocendo a tutto un sistema di conoscenza basato sullo studio e l’analisi dei testi,  ma rimaniamo su Wikipedia.

Pensando in modo ottimistico, prendiamo per vero che nell’ambito universitario studenti, ricercatori e professori abbiano imparato l’uso legittimo delle fonti e l’obbligo di citarle e quindi escludiamo questa categoria, concentrandoci su scuole e istituti, sia inferiori che superiori. La maggior parte delle analisi condotte sui giovani studenti dimostrano che essi nello svolgere compito o ricerche siano oramai abituati ad usare internet, i motori di ricerca e le enciclopedia on-line, mentre la consultazione delle biblioteche, sia casalinghe che comunali, è diventato oramai un ricordo per genitori e nonni. Prendendo fatto di questa situazione, è necessario chiedersi se sia una buona idea vietare l’uso di questi mezzi, che comunque verrebbero usati ma di nascosto, oppure cercare di insegnare all’interno delle scuole, prima ai professori e poi agli alunni, un uso critico delle risorse di Internet.

Concentrandoci su Wikipedia, quali sono gli aspetti su cui bisognerebbe focalizzare l’attenzione? La maggior parte dei navigatori cercano l’argomento che a loro interessa, magari attraverso Google, arrivano su Wikipedia, leggono i titolo dei paragrafi, 3-4 righe al massimo e poi copiano e incollano nel loro documento di Word, pensando “Beh, se è scritto su Wikipedia, sarà vero”. Quello che pensano non è del tutto sbagliato, bisogna ammetterlo; un confronto tra articoli di Wikipedia e dell’Enciclopedia Britannica (per coloro che oramai usano unicamente internet dico solo che è una delle più prestigiose al mondo) condotto dalla rivista Nature nel 2004 ha mostrato che entrambe contenevano errori in eguale misura, dimostrando che la qualità di una enciclopedia prodotta da pochi saggi o una prodotta da milioni di interessati non cambia molto.

Ma non tutti gli articoli contengono pochi errori, e non tutti sono imparziali, è per questo che l’utente di Wikipedia dovrebbe utilizzare tutti i mezzo messi a sua disposizione per analizzare i contenuti: innanzitutto la pagina delle discussioni, dove la neutralità e le diverse posizioni vengono discusse, ma anche le intestazioni riguardanti la completezza e l’obiettività stessa degli articoli, da cui è possibile farsi un’idea sul contenuto. Ciò che dovrebbe però essere preso per lo più in considerazione è la citazione delle fonti da dove le informazioni contenute negli articoli sono stati presi; libri, riviste o anche altri siti internet dovrebbero essere presenti in tutti gli articoli contenti informazioni non generaliste per poter permettere un controllo dei dati.

Per fare in modo che questi elementi vengano presi in considerazione è quindi necessaria secondo me un insegnamento reale dell’uso del web e in questo caso di Wikipedia all’interno delle scuole. Non è possibile solamente sanzionare gli studenti se utilizzano queste risorse e sperare che da soli capiscano quali fonti sono attendibili e quali meno; è invece necessario un insegnamento all’interno del programma sull’utilizzo dei libri ma anche dei siti web, e della comprensione di come una fonte possa essere considerata attendibile e quindi utilizzabile.

Tutto questo può avvenire attraverso corsi che possono essere offerti agli insegnanti, i quali poi riverseranno le loro conoscenze nei loro alunni, o anche con seminari proposti da personale esterno. In Germania è già iniziato un progetto della Wikimedia Foundation, un ente preposto allo sviluppo e alla diffusione dell’enciclopedia Wikipedia, attraverso il quale collaboratori e esperti dell’enciclopedia telematica organizzano giornate per le scuole dove poter imparare ad usare Wikipedia in maniera adeguata, mostrandone i pregi e anche le difficoltà. Questo progetto è risultato essere un ottimo esempio per la diffusione di conoscenze su un sistema, Wikipedia per l’appunto, che è utilizzato oramai da moltissimi, ma conosciuto veramente in ogni sua funzione, da pochi.

Concludendo, Wikipedia è un progetto che in pochi anni ha ottenuto un successo mondiale con pochissime risorse; questo successo e i suoi perché è stato già ampiamente studiato e ora che si è trasformato in una realtà quotidiana è necessario passare ad una analisi di coloro che lo usano tutti i giorni come mezzo di informazione, osservandone i pregi e i difetti e cercando soluzioni possibili. Oltre alla mia riflessione sul ciclo scolastico, sarebbe necessaria un’analisi sull’uso generale per ogni fascia di età, arrivando poi magari a svolgere una riflessione più generale su come sia oramai cambiato il modo di acquisire conoscenza nell’era di Internet.

Paolo Manganiello
Paolo Manganiello

Per informazioni --> http://paolomanganiello.pa.ohost.de