Il futuro del giornalismo contro (o per) l’IA
L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il mondo della comunicazione e del giornalismo. Strumenti come ChatGP hanno cambiato il modo di scrivere e di fare industria non senza critiche o difficoltà. Un recente monitoraggio di NewsGuard ha rivelato che, negli ultimi mesi, ben 37 aziende di generazione di contenuti hanno usato l’IA per plagiare articoli di testate come il New York Times e Reuters.
Un altro dettaglio che ha reso questi articoli plagiati è il fatto che queste 37 piattaforme non hanno menzionato la fonte principale dell’informazione, spacciandola come originale. Come ci sono riusciti? Passando anche i controlli dei più avanzati software anti plagio che non hanno segnalato i contenuti copiati ed incollati. D’altro canto, tecnologie come l’intelligenza artificiale possono contrastare pratiche di plagio e di disinformazione.
Come l’algoritmo di IA sviluppato dall’azienda italiana Malvina Nissim in collaborazione con università europee come quella di Padova. Questo progetto aiuta contro le “fake news” perchè prevede come reagiranno i lettori delle notizie, come certe parole possono influenzare percezioni e punti di vista.
“L'uso di una determinata parola o di un'altra, o di una certa forma grammaticale, fornisce una prospettiva differente dello stesso identico evento,” ha detto Nissim all’ANSA.
Temi come le “fake news” e la proprietà intellettuale dei contenuti online sono temi cruciali nello sviluppo dell’IA nelle comunicazioni e non solo. Infatti, altre industrie sono influenzate dalla tecnologia. Come quella meccanica che usa strumenti sia analogici che tech come il multimetro di RS. Si tratta di uno strumento usato nel settore automotive per fare test, installazioni di cablaggi elettrici e per controlli della resistenza.
Quindi, la tecnologia come l’IA (e non solo) cambia il modo di fare industria e comunicazione. Ma non sempre sono tutti vantaggi. Lo sa bene il New York Times (NYT) che sta ipotizzando di fare causa a OpenAI, un web crawler che usa i contenuti del NYT per addestrare i suoi strumenti di intelligenza artificiale. La causa legale potrebbe essere per la violazione del copyright dopo l’aggiornamento dei termini di servizio del giornale americano. Nonostante la causa non sia ancora una certezza, la sola ipotesi mostra come i media “tradizionali” si stiano difendendo da chatbot e ChatGP.
Lo strumento tech ChatGP può creare articoli in pochi secondi, ma a che costo? Secondo gli esperti di giornalismo e comunicazione il futuro dell’industria, sempre più digitale, sono nuovi modelli di business, come gli eventi esclusivi oppure i paywall per fidelizzare i lettori. Circa il 13% dei lettori italiani già paga per accedere ai contenuti online dei giornali e questo numero sembra destinato a crescere.
Insomma, il segreto per sopravvivere a strumenti come ChatGP e la diffusione dell’IA sono diversi metodi di guadagno. Più esclusivo è il contenuto o l’evento, più il pubblico vuole farne parte. Già nel 2018 gli esperti di comunicazione si chiedevano se i contenuti digitali on-demand potessero essere il futuro del business, la ricetta vincente per testate come il NYT.
Il Digital News Report di Reuters conferma che, nel 2023, in paesi come la Germania, la Francia e gli Stati Uniti il 10% dei lettori paga per accedere ai contenuti online, un aumento innegabile rispetto al 2022. Sempre negli Stati Uniti, 450 quotidiani su 1380 hanno un paywall attivo. Di contro, le edizioni cartacee aumentano di prezzo per far fronte alla crisi della carta. In Germania, 66 testate hanno un paywall mentre il San Francisco Chronicle ha ridotto lo staff della sua redazione del 50%.