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Le imprese italiane e la scommessa Albania

31/08/2004 12558 lettori
5 minuti



Articolo tratto dal sito Connecting-Managers©

L'Italia è legata da lunghi anni di collaborazione con l'Albania ed è il primo paese in termini di aiuti forniti per lo sviluppo, con quasi 600 milioni di euro elargiti dalla Cooperazione allo sviluppo in dodici anni (di cui 230 milioni nell'ultimo triennio). Eppure, come evidenzia Gabriele Meoni in un articolo apparso sul Sole 24 Ore del 15 giugno, le imprese del nostro paese stentano ad investire nelle terra delle aquile, un atteggiamento visto con rammarico dalle istituzioni italiane che tanto hanno speso in Albania. Non sono dello stesso parere invece altri paesi europei, Grecia in testa, che oggi stanno muovendosi attivamente nei settori strategici dell'energia, del credito e delle telecomunicazioni.

Gli imprenditori italiani sono rappresentati da una pattuglia di aziende, nell'articolo si parla di un centinaio, ma mancano gruppi di grandi dimensioni ed appartenenti ai suddetti settori strategici. Tentativi di collaborazione esistono, come la Fiera del Levante che tiene un'edizione a Tirana, ma è ancora troppo poco.

Il problema è essenzialmente di tipo fiduciario. Nell'articolo di Meoni infatti si riportano anche le dichiarazioni dell'ambasciatore a Tirana Attilio Massimo Iannucci che dice: "Tra le imprese prevale una immagine deformata dell'Albania: quella di un Paese in cui regna il caos. Noi le invitiamo a non fermarsi ai luoghi comuni, al "sentito dire" e diciamo loro di venire qui per vedere in prima persona qual'è la situazione".

Inoltre l'Italia gode di un'ottima reputazione presso il popolo e le istituzioni albanesi, e queste ultime sarebbero ben disposte ad una penetrazione più massiccia delle nostre imprese. Di certo l'Albania è ancora un paese estremamente arretrato, con grossi problemi energetici e amministrativi, infrastrutture carenti e corruzione diffusa. Si tratta però anche di una nazione che copie continuamente passi in avanti in tutti i settori e che deve praticamente essere ricostruita, e di fatto da imprese straniere, vista l'assenza o la debolezza di quelle presenti sul territorio. Per questo, come detto, Greci, Tedeschi e Austriaci, stanno investendo massicciamente, con grande interesse per le privatizzazioni delle compagnie statali, dunque restarne fuori potrebbe essere un grave errore strategico per il nostro Paese.

I successi economici odierni di paesi come la Cina e, forse ancora di più, l'India ci ricordano che non bisogna mai adagiarsi ed occorre essere sempre pronti ad investire in nuovi territori dove si sposta la competizione globale.

GIANLUIGI ZARANTONELLO

Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.