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Zelo generazionale

05/09/2009 19:00:00 5657 lettori
5 minuti

In tanti, patiti dei media, fanno ormai ricorso alla nuova Rete - a volte viene chiamata Web 2.0 - per aggiungere la propria voce a un flus­so continuo di dialoghi e dibattiti chiamato «blogosfera». Magari intriso di un qualche impeto generazionale, ho inteso affiliarmi per cercare spunti di riflessioni in base alla conoscenza tacita che ci è propria, ovvero ciò che sappiamo, anche se a volte non siamo capaci di esplicitarlo. A tal fine mi sono dato all’apprendimento dei significati e delle procedure di ogni azione che intendo intraprendere o partecipare, orientandomi verso quei contenitori di conoscenza esplicita, attinente, che via via capitano praticando la rete. Non sono mancate occasioni di rilievo: condizionato di volta in volta non tanto da bizzarra frenesia - non fosse altro che per avere sempre presente che divenire anziano con garbo è il capolavoro della saggezza ed uno dei capitoli più difficili della grande arte del vivere – quanto dai bisogni sociali. Esigenze educativi e culturali per promuovere la crescita personale e la partecipazione sociale, nei confronti di persone di diversa età. La longevità è un prezioso dono della natura, se utilizzata al massimo può produrre fecondi risultati. È possibile crescere con la vecchia auto-stima, fiducia e un senso di avventura, tenuto conto di quei «segreti» di una vita sana e prudente. Se è vero che possiamo essere condizionati negativamente a causa di particolari prerogative ambientali, è anche vero che l’influenza generata si riduce man mano che si svincola l’ordinarietà della inconsapevolezza e del disamore.

C’è una fase in cui l’uomo è mosso da un’indefinita inquietudine e dal confuso desiderio di dare una svolta alla sua vita: comunque si voglia intendere, questo è quanto ci è dato assumere. Spesso vengono meno anche i consueti «punti di riferimento» affettivi, poiché non sempre coloro che lo circondano hanno intrapreso un medesimo cammino di consapevolezza, e vengono pertanto percepiti come «non in sintonia». In una logica con l'uomo al centro di un processo di personalizzazione che mira alla costruzione di relazioni a lungo termine, l'instaurazione di una relazione è la chiave d'accesso per l'ingresso in un rapporto teso a coprire l'intera esperienza di vita. La capacità di relazionarvisi, costituisce in sé un valore, tanto maggiore quanto più può estendersi lungo l'intero arco della vita.

La crescente difficoltà di gestione di una società in cui la necessità di coordinamento e organizzazione delle informazioni e delle conoscenze dei campi diversi è sempre sentita, deve attualizzarsi attraverso la messa in comune delle esperienze individuali: «le potenzialità sociali e cognitive di ciascuno possano svilupparsi e ampliarsi reciprocamente». Sempre secondo Pierre Levy: «Il sapere diventa gestibile soltanto attraverso una partecipazione piena degli individui ad una collaborazione che prevede il rispetto della diversità delle esperienze dell'altro e l'inserimento in un processo di apprendimento reciproco e continuativo».

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.