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La pedofilia nascosta in Second Life

14/06/2007 28309 lettori
5 minuti

Non c’è nulla da fare: un prodotto, un servizio non fanno in tempo ad arrivare al successo, e quindi a produrre soldi, che c’è già qualcuno dietro l’angolo pronto a “sporcare” e a “infangare” l’idea e il lavoro di tanta gente. E’ quello che sta succedendo al mondo virtuale di Second Life.

Nata nel 2003, dalla società americana Linden Labs, Second Life è una comunità virtuale tridimensionale che oramai domina nel web e conta ben oltre 6 milioni di “residenti” (così sono chiamati gli utenti del mondo virtuale!) di tutto il pianeta ( cfr .dati maggio 2007) che sono liberi di creare e poi scambiarsi, a suon di “Liden Dollar” (moneta virtuale della comunità convertibile, però, in veri dollari), oggetti, fondali, fisionomie dei personaggi, contenuti audiovisivi, ecc.. Il tutto nella più completa libertà: l’iscrizione alla comunità è gratuita, occorre solo acquistare aree di terreno all’interno del mondo virtuale e, naturalmente (?), è obbligatorio essere maggiorenni.

La peculiarità che distingue Second Life dai normali giochi 3D online è che ogni personaggio che partecipa alla 'seconda vita' corrisponde ad un reale giocatore. Gli incontri tra personaggi all'interno del mondo virtuale si configurano dunque come reali scambi tra esseri umani attraverso la mediazione 'figurata' degli “avatar”.

Ed è proprio qui che inizia il “lavoro sporco”…

Qualche settimana fa Nick Schader, reporter di una tv tedesca, ha pubblicato i risultati della sua inchiesta che ha messo a nudo il lato oscuro di SL: una comunità dove fare sesso con un bambino costa solo 500 “Liden Dollar”, meno di due dollari! Il reporter tedesco, fingendosi “amante” di bambini, ha contattato un gruppo di utenti cercando filmati e immagini pedopornografiche. Le possibilità che gli venivano offerte erano di tue tipi: incontri ravvicinati in angoli appartati di SL con altri avatar dalle sembianze infantili, oppure file digitali da ricevere per mail, con protagonisti bambini veri. Naturalmente a un prezzo “relativamente” più alto.

SL, nata come gioco, risulterebbe, quindi, una delle tante “buone” coperture per quella che ormai in parecchi hanno definito vera e propria “mafia pedofila”, che ogni anno permette giri di affari dalle cifre esorbitanti.

Infatti, SL, ormai, più che un semplice gioco, divertimento, un’alternativa alla vita di tutti i giorni, è diventato un “vero e proprio business”: iniziative sponsorizzate, eventi di marketing, pubblicità più o meno esplicita, che producono uno scambio di dollari (stavolta veri!!) che arriva all’incirca a 1.440.000 $, senza però sapere quali siano i veri oggetti delle transizioni (cfr. statistiche ufficiali su SL). Su SL, è, poi possibile acquistare, scambiare di tutto, dal tatuaggio personalizzato alle isole private, ai biglietti per i concerti, e purtroppo, come è chiaro, anche da materiale porno e pedopornografico.

Linden Labs, la ditta californiana che ha inventato il gioco, ha subito cercato di “mettere le mani avanti”, e a chiudere al vicenda, attraverso un comunicato nella homepage del sito affermando che se è vero che nella comunità virtuale di SL le cose da fare sono quasi infinite, è vero, però, che immagini reali, avatar o altre rappresentazioni che vedano coinvolti minori in scene a sfondo sessuale o violenza, non saranno mai permesse, né tollerate.

Il web si sta sempre più trasformando in un boomerang nei confronti dei propri utenti: bisogna stare attenti ovunque si navighi. SL è solo uno dei tanti esempi del genere presenti in internet: qualcosa di nato per essere un passatempo, diviene innanzitutto un “giro d’affari”, un circuito per creare ulteriori fonti di guadagno e di arricchimento economico e, nella peggiore delle ipotesi, diviene la copertura per il reato più crudele e più infamante che possa essere commesso da un uomo. Quella che doveva essere l’invenzione del secolo che avrebbe fatto fare dei passi in avanti, l’invenzione che avrebbe esaudito il bisogno fondamentale dell’uomo di condividere le informazioni, si sta ritorcendo contro. All’interno del web, la maggior parte di ciò che nasce sotto un’aura positiva, nel giro di poco tempo perde la sua innocenza e diviene preda delle più losche attività che l’uomo è in grado di commettere: tratta degli esseri umani, pedofilia, prostituzione, etc. Se a SL il problema della pedofilia potrebbe essere risolto attraverso l’inserimento di software che impediscano a un avatar adulto di avere rapporti sessuali con un bambino, (e stranamente ancora nessuno ci ha pensato….!?!), per il web intero la situazione è decisamente molto più difficile. Ma non certo impossibile. Occorre soprattutto un apparato legislativo corposo, coerente e senza vuoti che, ad esempio, possa prevedere l’interdizione a internet a chi commette particolari reati. Ma una giusta legislazione non basta: occorre l’aiuto di tutti gli utenti/navigatori; la creazione di software che impediscano lo scambio di immagini e file riconoscendo i contenuti sessuali; maggiori controlli da coloro che gestiscono i riconoscimenti degli utenti (non può bastare una mail per iscriversi a una comunità virtuale come SL).

Purtroppo l’uomo è fatto così: quando ha la libertà in mano non si accorge di quanto sia preziosa, necessita di essere sommerso dai controlli per capirne il vero valore. E il web, purtroppo, non ha cambiato assolutamente la situazione!

Federica Palmisano
Federica Palmisano

Ciao, sono Federica ho 22 anni. Laureanda nel c.d.l. in Scienze della Comunicazione all'Università di Bologna, ma nata e cresciuta nelle aspre terre del Tavoliere Pugliese. Amo follemente carta e penna...ma devo adeguarmi anche all'evoluzione della tecnologia ed è per questo che parto con Comunìtàzione per arrivare...spero..lontano....
Prima di Comunitazione ho fatto tante cose, tranne che scrivere "sul serio"...con la speranza che questa volta ci siamo....