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Rapporto tra bambini, media e nuove tecnologie

24/02/2007 8990 lettori
5 minuti

I bambini italiani quante ore passano davanti la tv? Quali sono i loro programmi preferiti? E quante a videogiocare? Hanno un loro telefonino già a 8 anni? E quanti libri leggono? E le tecnologie quanto hanno adultizzato i bimbi? E le femminucce giocano alla play station?
Quanto è cambiato negli ultimi anni il rapporto tra infanzia e media. Quali sono i pericoli e quali invece le potenzialità?
A tutte queste domande. Francesco Pira,  docente di comunicazione pubblica e sociale e relazioni pubbliche  e ricercatore in sociologia dei processi culturali e comunicativi all'Università di Udine ed il Primario Emerito di Pediatria, Vincenzo Marrali, risponderanno  con un libro che firmano insieme e che sarà pubblicato dalla prestigiosa casa edtrice Franco Angeli ed inserito nella Collana di Comunicazione. Uscirà nel mese di febbraio del 2007 (pagine 145,  € 16,00).
“Infanzia, media  e nuove tecnologie- - Strumenti, paure e certezze” è il titolo del volume che conterrà un ricerca condotta tra 1200 scolari di quarta e quinta elementare in tutta Italia.
Il campione è stato contattato nelle scuole elementari della Sicilia (Licata), Campania (Napoli), Abruzzo (Chieti e Teramo), Toscana (Firenze), Veneto (Treviso) e Friuli Venezia Giulia (Udine e Gorizia). Le risposte fornite dai bambini ai questionari somministrati superano ogni previsione. Ma l'indagine è stata accompagnata da un lavoro certosino che vede impegnati i due professionisti dallo scorso gennaio.
“Il libro  - spiegano gli autori Francesco Pira e Vincenzo Marrali - si rivolge ai genitori, a tutti coloro che insegnanti, sono interessati a questi temi: operatori della comunicazione, assistenti sociali, Istituzioni, agli studenti di Pediatria e a quelli dei corsi in Relazione Pubbliche, Scienze dellaFormazione, Scienze della Comunicazione e che in particolare si occupano di argomenti attinenti la Sociologia dei processi culturali.”
Il volume si divide in due parti. La prima redatta secondo un approccio mass-mediologico tiene conto delle più recenti ricerche su questo tema e propone i risultati di un’indagine realizzata su campioni di diverse regioni italiane, oltre ad un costante confronto con quanto sta accadendo all’estero sia in Europa che negli Stati Uniti e offrendo qualche significativo esempio delle realtà di alcuni Paesi emergenti.
La seconda parte utilizza un approccio clinico pedagogico nel quale la lunga esperienza del Dottor Vincenzo Marrali, Primario Emerito di Pediatria, si interfaccia con le analisi sociologiche della prima parte e ne analizza gli aspetti di potenziale patologico, i rischi per la salute e sottolinea altresì i potenziali positivi in termini di sviluppo psico –fisico.
Il libro è anche l’occasione per un confronto generazionale fra i due autori sul modo di affrontare ed indagare il fenomeno.
Francesco Pira ha svolto negli ultimi dieci anni lavori di ricerca sul rapporto tra bambini e tv, videgiochi e telefonini.

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