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Internet, ma insomma cresce o no?

04/04/2005 4833 lettori
5 minuti

Internet sembra davvero un media senza misura: o cresce in modo esponenziale o crolla miseramente. Almeno questa è l'impressione seguendo le cronache economiche che riguardano la rete.

 

Sul boom prima e lo scoppio poi della bolla speculativa della New (o Net) Economy si è scritto tanto e si è capito quasi tutto, ossia all'epoca si è pensato che qualsiasi progetto in rete fosse una miniera d'ora, indipendentemente dalle sue basi economiche.

E invece anche in rete i conti e i bilanci devono tornare.

Ma oggi qual è la reale situazione del business di Internet?

 

La diffusione della rete internet in Italia cresce, questo è indubbio, la banda larga è sempre più presente e gli utenti aumentano costantemente (oggi sono 16,6 milioni, dati Nielsen//NetRatings).

 

Quello che non si capisce invece è il reale stato delle attività imprenditoriali sulla rete.

 

Sicuramente da questo punto di vista non c'è una grande cultura del mezzo e le aziende ne fanno un uso limitato e diffidente, impaurite dopo i tonfi della new economy o semplicemente poco interessate ad uno strumento che ritengono marginale.

 

Eppure la rete internet non sembra certo aver esaurito le proprie potenzialità.

Le tecnologie attuali permettono infatti di svincolare l'utilizzo di molte funzioni dei siti dalla mediazione dei tecnici, il loro costo si è enormemente abbassato e con esso anche molte barriere competitive all'ingresso nel settore.

 

Anche la tanto famigerata pubblicità online mostra segnali di ripresa incoraggianti.

Il dato italiano circa gli investimenti pubblicitari in internet nel 2004 parla di un aumento del +10% e di un investimento annuale pari a 113 milioni di euro (dati Nielsen//NetRatings); lo stesso dato francese (23,23 milioni di internauti, dati Médiamétrie) parla di un aumento addirittura del +69% e di un investimento annuale pari a 516 milioni di euro (dati IAB/TNS Media Intelligence).

 

Dal canto suo l' European Interactive Advertising Association (EIAA), organizzazione commerciale pan-Europea dei proprietari di mezzi di comunicazione interattivi, prevede che nei prossimi quattro anni la spesa per la pubblicità su Internet triplicherà e che il 7% della spesa totale di pubblicità in Europa sarà dedicato all'online.

 

Ci sono poi i business legati ai motori di ricerca che sono la seconda applicazione per utilizzo su Internet dopo la posta elettronica.

I navigatori del pianeta infatti svolgono mediamente 550 milioni di interrogazioni al giorno ed il mercato delle ricerche sponsorizzate si aggira oggi sui 2 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuo del 35% che consente di prevedere un valore di 5,6 miliardi nel 2007 (fonti: Time, ComScore Networks, First Albany Capital).

Il leader Google da solo ha ricavi circa 1 miliardo di dollari ed un utile percentuale notevole (si parla del 30% circa del fatturato).

 

Ancora, c'è tutto il mondo dei blog, che oltre ad essere miniere di informazioni sui consumatori, iniziano ad essere anche una possibile fonte di business.

L'agenzia americana Burst infatti ha lanciato a gennaio 2005 un circuito pubblicitario costituito da 20 blog selezionati con circa 9 milioni di pagine viste totali mensili.

Questo fatto, anche se limitato, dimostra come anche questi strumenti, nati per dare libero sfogo alle proprie idee sulla rete, stiano diventando d'interesse commerciale.

 

Ci sono poi tutte le idee imprenditoriali innovative, in termini di prodotti e servizi, che molte aziende sviluppano ogni giorno attraverso la rete.

 

Si potrebbe obiettare però che mancano mediamente i fondi, erogati un tempo generosamente dai venture capital.

Questo, almeno in Italia, tende ad essere vero, anche se non mancano casi in contro tendenza, come ad esempio quello della Regione Lombardia, che insieme con Banca del monte di Lombardia finanzia con 200mila euro in 18 mesi il progetto "Match di competenze per lo start up".

Il progetto è stato presentato l'8 Marzo da Bic La fucina, centro servizi avanzati per la piccola e media impresa, e dall'università di Milano, ed offre a laureati, ricercatori, docenti, start up e altri soggetti provenienti dai centri di ricerca, dall'industria e dall'università, l'opportunità di consolidare il proprio gruppo di lavoro per avviare una propria attività imprenditoriale (fonte: Sole 24 Ore).

 

In generale dunque sembra necessario superare la paura della tecnologia sapendo che internet non è un luogo miracoloso dove i soldi si generano da soli ma nemmeno un buco nero che inghiotte le proprie finanze.

E tanto meno la rete non è solo un luogo di svago o di informazione dove non si può pensare di fare business, ultima fra gli interessi (e gli strumenti del media mix) di un'azienda.

Occorre invece concepire Internet come un qualsiasi settore competitivo dove occorre strategia, pianificazione anche creatività e dove davvero gli spazi per il business sono ancora ampi.

 

GIANLUIGI ZARANTONELLO

Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.