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“Le avventure di Lucio Battisti e Mogol”, l’opera omnia di Battisti

15/03/2005 6534 lettori
4 minuti

Di raccolte sulla sterminata produzione di Battisti e Mogol, negli anni, ne sono state pubblicate davvero tante, ma probabilmente nessuna è stata così esauriente come quella uscita poco tempo fa per la Bmg (l’etichetta che detiene il catalogo del cantante di Poggio Bustone, che all’epoca incideva per la Ricordi): “Le avventure di Lucio Battisti e Mogol” raccoglie tutto, ma proprio tutto il meglio delle canzoni di questa mitica coppia, che con i suoi testi e le sue musiche ha contribuito a fare la storia della musica italiana, influenzando decine di artisti.

Questa antologia (tre cd che comprendono 50 brani) può essere definita senza esagerazione l’opera omnia di Battisti, il best che tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla musica del grande Lucio dovrebbero avere. Curata da Mogol in persona, la selezione spazia infatti lungo gli oltre 10 anni di collaborazione tra i due (il sodalizio si interruppe nel 1980), mostrandoci tutta l’evoluzione dell’arte e del sound di Battisti.

Non solo: la compilation è arricchita da tre chicche, ormai rarissime, che rispondono ai nomi di “Vendo casa”, “La spada nel cuore” e “Le formiche”. Un motivo in più per apprezzarla e non perdersela. Nel primo cd troviamo tutti i pezzi del primissimo periodo della carriera di Battisti: dalla prima incisione, “Per una lira”, a classici immortali come “Dieci ragazze”, “Fiori rosa fiori di pesco”, “Un’avventura”, “Non è Francesca”, “29 settembre”.

Nel secondo cd ci spostiamo invece nel periodo intermedio dell’universo mogolbattistiano, con piccole gemme quali “Pensieri e parole” (che passò alla storia per essere stato il primo brano in cui due voci dello stesso performer si fondevano insieme), “Il tempo di morire”, “I giardini di marzo”, “Il nostro caro angelo”, “…E penso a te”.

Nel terzo cd, infine, veniamo catapultati direttamente all’interno della fase finale, ma tutt’altro che calante, della strepitosa favola dell’artista con il suo paroliere simbolo.

Scrive Mogol nelle note di copertina: “Questi cd sono una sintesi del lavoro che io e Lucio abbiamo svolto insieme in dodici anni, divertendoci in piena libertà senza alcuna preoccupazione né pressione commerciale. “Devo la mia fortuna all’aver creduto in un pazzo”, mi disse un giorno Lucio. Il pazzo ero io e, di queste parole, gliene fui grato anche se il successo, Lucio, lo deve alla sua genialità, alla sua volontà e alla sua grande umiltà che ha sempre nascosto dietro uno scanzonato atteggiamento bullesco. Lucio Battisti è morto solo fisicamente. La sua voce, la sua musica e i suoi arrangiamenti sono ancora nelle orecchie e nel cuore di tutti gli italiani”.

Dopo il 1980, il mito di Battisti proseguirà per altri 14 anni, iniziando a percorrere una strada del tutto nuova grazie ai testi di Pasquale Panella. Una strada che, a dispetto di ciò che molta critica ha sostenuto, non è per nulla inferiore a quanto fatto con Mogol, anche se nell’immaginario collettivo dei fan il periodo descritto mirabilmente da questo triplo cd è rimasto impareggiabile.

Massimo Giuliano
Massimo Giuliano

Ho collaborato con varie testate cartacee, tra cui Il Tempo e Intercity. La musica è il mio interesse principale: ho recensito cd e concerti per vari siti Internet (NotizieNazionali.net, L'isola che non c'era, Musicalnews.com) mentre oggi sono redattore di IlPescara.it, gruppo editoriale Citynews-Today. Mi sono occupato per anni anche di uffici stampa e comunicazione, collaborando inoltre da esterno con agenzie ed emittenti tv per realizzare servizi ad hoc.