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L'azienda ha come obiettivo solo il profitto?

12/01/2005 5920 lettori
4 minuti



Intervista tratta dal sito Connecting-Managers©

Alessandro Carli

Buongiorno Dott.Carli, benvenuto sul sito Connecting-Managers.

Lei ha scritto un libro, edito da Franco Angeli, intitolato "I 5 principi del successo aziendale", ci può riassumere brevemente quali sono questi principi?

I 5 principi sono

1) Sfrutta il potere della cultura, ovvero prendi consapevolezza dell'enorme potere ed influenza della cultura sulle decisioni aziendali e muoviti di conseguenza;
2) Soffia la vita nella tua azienda - l'impresa è un'entità vivente che segue logiche sistemiche, non le rigide regole meccanicistiche create dall'uomo e perseverare con quest'ultima impostazione significa compromettere pesantemente il naturale sviluppo dell'impresa;
3) Ispira la tua leadership ai principi - si parla molto di leadership, ma a mio avviso non centrando il vero punto. Si cerca di plasmare il leader lavorando sullo sviluppo di alcune aspetti legati alla personalità, ma questo è fortemente riduttivo e perfino fuorviante. I più grandi tiranni del mondo possedevano quelle stesse caratteristiche che si vorrebbero inculcare nell'aspirante leader. È ora di parlare di una leadership etica, che è poi quella che genera autentica lealtà ed impegno nei collaboratori;
4) Progetta la tua azienda: dall'idea all'uso - la velleità lascia il tempo che trova e la nostra mente ha bisogno di lavorare su cose concrete per mettersi in moto ed aiutarci a realizzare le nostre mete. Occorre dunque progettare l'azienda sotto ogni aspetto: strutturale, motivazionale ed etico;
5) Traccia la rotta e seguila - occorre sapere dove si vuole realmente andare e l'autentica risposta la troviamo nei valori che reputiamo per noi più importanti. La maggior parte degli imprenditori e dei manager è convinta che il successo dell'azienda sia legato solamente a performance di tipo economico, ma non mi sanno rispondere o mi guardano storto se chiedo loro "perché?". C'è ben altro su cui lavorare e questo principio suggerisce di non continuare ad ignorare le autentiche aspirazioni che ci fanno muovere, ma di usarle per raggiungere i nostri obiettivi.

A chi è diretto nelle sue intenzioni questo testo? E chi farebbe comunque bene a leggerlo?

Il libro è rivolto soprattutto ad imprenditori ed (intendo sottolineare l'uso della congiunzione "e", non "o") ai loro più stretti collaboratori, ovvero coloro che hanno in mano il destino dell'azienda. Tuttavia, volendo allargare il concetto di "azienda", gli stessi principi valgono anche per la conduzione di una famiglia, di un'associazione, di un gruppo sportivo, ecc. Pertanto, chiunque abbia a cuore la propria crescita personale ed un sano sviluppo della sua "azienda" (qualunque essa sia) può trarre utili spunti e suggerimenti dalla lettura del volume.

Nel suo libro si parla di diversi elementi della cultura aziendale che vanno oltre il semplice risultato economico, che riscontro hanno questi aspetti nel contesto imprenditoriale del Nord-Est?

L'imprenditore del nordest è persona molto pragmatica, lo sappiamo bene. Ha raggiunto notevoli traguardi con una buone dose di coraggio e di duro lavoro: è doveroso rendergliene merito. Oggi, però, le cose sono molto diverse rispetto a 10 o 20 anni fa e quello stesso "pragmatismo" rischia oggi di ritorcerglisi contro. La concorrenza, soprattutto quella proveniente da mercati finora dormienti, si fa sempre più agguerrita ed oggi l'imprenditore non può continuare ad usare le stesse strategie di qualche anno fa, incentrate quasi esclusivamente sullo sviluppo del prodotto e sulla pianificazione economica dell'azienda. Occorre cominciare a lavorare anche su altri fronti e focalizzarsi innanzitutto sulla crescita dell'azienda (intesa come l'insieme delle risorse umane) più che sulla crescita del fatturato. Quest'ultima deve essere vista come la conseguenza di una nuova pianificazione aziendale, anziché come fine ultimo. Ma non è un concetto molto facile da far recepire?

Quali sono i principali problemi che questa realtà dovrà affrontare in tal senso nel prossimo futuro?

L'economia segue logiche ecosistemiche più che leggi matematiche e le cicliche crisi che incontriamo sono il modo che questo ecosistema ha per liberarsi dei pesi morti, per ripulirsi, per rinnovarsi, per evolversi. È crudele, d'accordo, ma è con questa realtà che dobbiamo fare i conti. I "pesi morti" sono tutte quelle realtà economiche (aziende) che non vogliono o non riescono a tenere il passo coi tempi e la presente crisi, particolarmente pesante, non è che un campanello d'allarme per quello che la prossima crisi potrà essere. O le aziende approfittano dell'imminente ripresa per adeguarsi a nuovi modi di interpretarsi o la crisi successiva sarà veramente disastrosa.

Rispetto allo sviluppo di una diversa cultura d'impresa che ruolo può avere, secondo Lei, una realtà associativa come il Club del Marketing e della Comunicazione, specie nel Triveneto?

A mio avviso, più che assumere un ruolo preciso, questo Club può rappresentare un autentico punto di riferimento per l'acquisizione di una nuova cultura d'impresa. Parlando con altri professionisti del terziario avanzato, come me, si sente sempre la solita storia. Le imprese del nordest si chiudono a riccio ed è praticamente impossibile "entrare" se non attraverso conoscenze o giri strani. Le persone si fanno negare e non ti rimane che inviare il solito fax di presentazione che viene regolarmente cestinato. Non c'è scambio e, soprattutto, le aziende non sanno cosa il mercato ha da proporre. Questo è un atteggiamento antisistemico che, alla lunga, si ritorce contro quelle stesse aziende. Il Club, invece, si propone come momento di incontro, di comunicazione, di scambio, di opportunità per tutti. È un esempio da imitare? è ciò che il mercato dovrebbe diventare!

La ringrazio molto spero di averla ancora ospite del nostro sito.

GIANLUIGI ZARANTONELLO
Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.