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Corporate social sharing: la comunicazione interna ai tempi del web 2.0

24/05/2010 15156 lettori
5 minuti

C’è un aspetto che credo sia spesso trascurato nelle organizzazioni italiane di tutte le dimensioni, la comunicazione interna e in generale la circolazione delle informazioni all’interno dell’azienda.
La mia ovviamente è una brutale generalizzazione, tuttavia credo che la sensibilità su questi temi non sia altissima, soprattutto vedendo la rarità con cui vengono trattati ad alto livello.

La cosa diventa ancora più vera quando ci spostiamo sul terreno dei software collaborativi, quell’Enterprise 2.0 di cui mi sono già occupato per sottolineare come se le persone non sono pronte a livello di mentalità ogni strumento sia inutile.

Siccome sapete che mi piace essere molto concreto vorrei provare a proporre soluzioni e spunti nello spazio breve di un post, mentre per altre considerazioni sulle reti sociali e le aziende vi rimando a questo post.

Prima di tutto le persone per condividere delle informazioni devono avere una forma di gratificazione che le spinga a fare quello che altrimenti potrebbero ritenere un lavoro in più inutile, se non perfino una perdita di quel potere che deriva dalla convinzione di essere gli unici a sapere qualcosa.

Dunque un primo punto è quello di coinvolgere coloro che sappiamo essere predisposti alla sperimentazione e ad un modo più logico di lavorare, in maniera che qualcuno inizi a popolare un contenitore con delle informazioni rese disponibili a tutti. Per queste persone il motore motivazionale sarà la voglia di sperimentare e di costruire qualcosa di nuovo.
Il contenitore di partenza non deve essere troppo complesso né troppo pieno di cose, per non scoraggiare da subito l’adozione.

Questa prima base sarà necessaria per poi avere il committment dei vertici aziendali, che d’altra parte devono pur vedere qualcosa di tangibile per rendersi conto realmente delle potenzialità, favorendo poi la diffusione a tutte le aree.

L’altro aspetto chiave è quello di far sì che tali strumenti non siano una fonte di impegno in più ma piuttosto una semplificazione dei compiti grazie percorsi più logici e alla possibilità di intervenire in modo efficace.
In più nel momento in cui c’è un unico luogo dove trovare certe informazioni che ci servono per un flusso di lavoro diventa subito evidente il danno del mancato inserimento del proprio contributo da parte di un anello, oltre che più chiara la concatenazione che ciascuno ha con gli altri.

Infine è bene ricordare che un sistema davvero funzionante prevede dei contributi da parte dei suoi membri: un semplice luogo di archiviazione non favorisce la diffusione dell’informazione e ci sono molti modi di gestirlo altrimenti.
Le informazioni devono invece essere commentabili e, secondo livelli diversi di permessi, anche migliorabili grazie ai contributi delle varie persone.

Sembra tutto molto difficile ma se si superano le resistenze e i dubbi della prima ora poi il problema sarà davvero quello di moderare la voglia di partecipazione.

Avete qualche esperienza da raccontare in materia?

Gianluigi Zarantonello via http://internetmanagerblog.com/

Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.