Come avviene e come tutelarsi dal demansionamento
Il demansionamento è uno degli abusi più frequenti nel nostro Paese da parte delle aziende, insieme al mobbing e alle molestie sul posto di lavoro. Talvolta il demansionamento di un lavoratore viene utilizzato come mezzo per spingerlo alle dimissioni, magari in virtù della difficoltà a trovare un modo per ottenere il licenziamento per giusta causa. In ogni caso, il demansionamento, se fosse riconosciuto come illegittimo, da diritto al lavoratore di richiedere il risarcimento del danno. Vediamo più nello specifico cosa si intende e come tutelarsi da questo fenomeno.
Cos'è il demansionamento
Il demansionamento consiste nell'assegnazione da parte del datore di lavoro ad uno o più dipendenti di mansioni inferiori rispetto a quelle che dovrebbero spettare per livello e grado riconosciuto dal contratto di lavoro. Secondo il Codice Civile, le mansioni devono rispecchiare il livello d'inquadramento esplicitato sul contratto di lavoro o, al massimo, modificarsi attraverso l'assegnazione di mansioni superiori al livello spettante in virtù di un eventuale avanzamento di grado nel corso del tempo. La modifica delle mansioni, quindi, può esserci solo in caso di mansioni superiori ma mai inferiori rispetto a quelle originarie. In caso contrario, quindi, si parla di demansionamento che quasi sempre risulta essere una pratica illegittima.
Quando è previsto
Diventa importante sottolineare che il demansionamento può essere previsto in alcuni casi particolari, come:
- Quando è esplicitamente previsto dal CCNL;
- Quando il lavoratore è fisicamente o psicologicamente impossibilitato a rispettare le mansioni concordate sul contratto di lavoro;
- Quando vi è una modifica dell'assetto organizzativo dell'azoenda;
- in caso di gravidanza in quanto il rispetto delle mansioni concordate potrebbe danneggiare la salute della lavoratrice
Anche nel caso in cui si prospettino una o più delle precedenti eccezioni, il demansionamento deve corrispondere ad un solo livello inferiore rispetto a quello stabilito dall'inquadramento iniziale. Inoltre, la retribuzione deve comunque rimanere invariata.
Demansionamento illegittimo
Se non dovessero insorgere una di queste cause, che possono giustificare il datore di lavoro a compiere l'atto, quindi, il demansionamento può reputarsi illegittimo. A questo punto, il lavoratore avrà diritto a richiedere il risarcimento del danno e potrà scegliere tra due differenti opzioni:
- richiedere il ripristino delle mansioni;
- richiedere le dimissioni per giusta causa
Per tutelarsi adeguatamente a questa situazione che potrebbe anche pregiudicare l'autostima del lavoratore stesso, è opportuno rivolgersi ad un avvocato del lavoro in modo da comprendere con esattezza i passaggi da compiere e capire come difendersi di fronte ad un fenomento che purtroppo inizia a diffondersi in modo anche piuttosto preoccupante.