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Expo 2015 Padiglione Zero

10/08/2015 12067 lettori
4 minuti

Continuo a ritenere le occasioni che si stanno succedendo in questi periodi dell’anno propizi da cui se ne può ricavare tutta la validità tramandata e ci si può accorgere di talune interessanti specificità: l’intento di favorire lo scambio e la circolazione d’informazioni; la crescita di conoscenze in merito al funzionamento delle organizzazioni, alla gestione delle conoscenze, all’uso efficace di quelle metodologie; all’impiego delle persone e al pieno uso delle loro potenzialità. Nutrire la conoscenza: il riferimento a quanto succede presso il Centro Congressi di Expo Milano 2015. Per altro, con una certa arbitrarietà si fa cenno al Palazzo dei Congressi a Selva di Fasano che ospita l’evento della quarantacinquesima Mostra dell'Artigianato Fasanese.   

Expo 2015 Padiglione Zero – Situato all'estremità ovest del sito, funge da portale d'accesso e introduzione alla visita. Ospita il contributo delle Nazioni Unite e l’Area adibita alle «Migliori Pratiche», in altre parole la raccolta delle migliori esperienze ed esempi sul tema della nutrizione. Quest'ultima vede la presenza di quindici «Migliori esperienze di sviluppo sostenibile» nell'ambito della sicurezza alimentare. In particolare sono state selezionate le migliori esperienze in ambito di gestione sostenibile delle risorse naturali; aumento della quantità e miglioramento della qualità dei prodotti agricoli; dinamiche socio-economiche e mercati globali; sviluppo sostenibile delle piccole comunità rurali; modelli di consumo alimentare: dieta, ambiente, società, economia e salute. https://goo.gl/9QjKr2

All'interno del sito sono presenti quattro aree o padiglioni soggetti ai quali va aggiunto un padiglione urbano ospitato alla Triennale di Milano. Queste aree sviluppano i temi della nutrizione e della sostenibilità secondo differenti ambiti: l’esperienza del cibo e il futuro, il legame tra la nutrizione e l’infanzia, la possibilità di un cibo sostenibile, il rapporto tra il cibo e l’arte, il modo di produzione del cibo. Presso il Centro Congressi di Expo Milano 2015, la settimana dal sette all’undici luglio è stata dedicata alle «Migliori pratiche di sviluppo sostenibile» con più di 600 partecipanti provenienti da tutto il mondo: avremmo voluto essere partecipi in questa settimana, o quantomeno guardare i video degli eventi e consultare le presentazioni illustrate durante queste giornate. Le «Migliori Pratiche» hanno un costo iniziale elevato e talvolta insostenibile se non collettivamente. Spesso non possono tenere in conto delle infrastrutture metodologiche esistenti perché le stesse sono oggetto del cambio. E probabilmente a quel punto che l’innovazione diventa ‘politica’ (cioè ‘di molti’), la sua argomentazione diviene più complessa e il consenso tende a ridursi. Per questo il livello di astrazione dei modelli dai relativi ambienti diventa importante, apolitico ma universale al tempo stesso. [3]

FASANO - «L'artigianato è un'arte. È fantasia, buon gusto, capacità manuale. Un modo per esprimere il proprio essere: queste alcune delle frasi, ideate da alcuni espositori, che si possono leggere su di una parete all'interno della quarantacinquesima Mostra dell'Artigianato Fasanese inaugurata sabato otto agosto c.m. nel Palazzo dei Congressi a Selva di Fasano. Descrivere la bravura degli artigiani fasanesi non è cosa semplice. Occorre vederli i manufatti e restare estasiati davanti a tanta genialità artistica. La vetrina silvana è una di quelle occasioni in cui l'arte artigiana classica si unisce a quella moderna, in un mix che offre al visitatore la possibilità, se vuole, di mettere a confronto le vecchie e le nuove generazioni». http://goo.gl/yri25j

 

 

Immagine: http://goo.gl/0iTCNo

 

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.