9 Trend dell'email marketing nel 2014
Secondo un interessante studio ad opera della Direct Marketing Association, l’email marketing ha un ritorno sull’investimento stimato in 40,56 $ per 1 dollaro speso, rispetto ai 22,24 $ dei motori di ricerca, i 12,71 $ dei social network e i 10,51 $ investiti sul mobile.
Ma in Italia?
I dati rilevati mostrano sempre maggiore interesse per un uso professionale dell’email marketing, profilato e programmato. A ciò si unisce una maggiore consapevolezza – dall’importanza dell’infrastruttura di invio certificata, alla creazione di template responsive per mobile.
Dall'osservatorio di MailUp scopriamo che:
In termini di tassi di apertura (OR) e di percentuali di clic (CTR) le migliori performance rimangono quelle registrate dalle email transazionali (poiché contengono informazioni puntuali e personalizzate dedicate al singolo destinatario), mentre tra DEM e newsletter, è quest’ultima a ottenere le percentuali di OR e CTR più alte (le DEM risultano più efficaci se inviate a segmenti ben profilati).
A questo link puoi scaricare l’osservatorio
Allora guardiamo insieme quali saranno i trend 2014 per l’email; partiamo da cosa ci suggerisce mailup dal suo osservatorio (http://bit.ly/KJpPkc di MailUp)
1) Monetizzare l'advertising dinamico via email
Secondo MailUp, la crescita di sistemi come LiveIntent, mostra il potenziale di semplici strumenti di monetizzazione dell’email tramite inserimento di advertising dinamico. E se un domani, magari proprio in questo 2014, anche Google, Yahoo! e altri grandi dell’advertising digitale dovessero muoversi in questa direzione acquisendo LiveIntent o sviluppando soluzioni proprie?
2) La crescita dell'email marketing in mobilità.
sempre secondo MailUp, se è vero che sempre più email vengono lette in mobilità, da smartphones e tablet, lontano dalle postazioni fisse di casa e ufficio. Ma è altrettanto vero che la geolocalizzazione sta attualmente divenendo uno standard de facto: per questo il futuro non potrà che prevedere, da parte dei marketers, un pieno utilizzo delle possibilità che tale nuova tecnologia mobile mette sul piatto.
3) Caselle email più pulite:
Col passare degli anni i filtri anti SPAM, sostengono in MailUp, vengono sempre più perfezionati, tanto che dal 2010 lo SPAM è in netta diminuzione (dall’89% di 3 anni fa, al 70% del 2013). Intanto, se vuoi tenere “pulita” la tua inbox, puoi utilizzare alcuni semplici (ed economici) tool come Fantoo, Getboxer, Triage e Cannonball.
4) L'HTML, darà "vita" all'email:
Da “domani” le email potrebbero parlare e.. cantare. l’HTML5 introduce uno standard per la gestione della multimedialità, e finalmente anche i client di posta si stanno attrezzando e ciò permetterà a breve di inglobare nelle email nuovi elementi media come video e audio.
E quali sono invece i trend secondo ContactLab
L’orizzonte strategico che guiderà il 2014 è quello che vede al centro l’utente: tattiche, approcci, modalità di relazione attraverso l’uso del digital direct marketing dovranno rispondere all’esigenza crescente del consumatore di ricevere comunicazioni pertinenti e rilevanti, in linea con le sue preferenze e caratteristiche personali, adeguate alle azioni compiute e coerenti su tutti i canali.
La pertinenza infatti assicura l’engagement dei consumatori.
Le 5 azioni da mettere in pratica per una comunicazione pertinente sono:
1) Misurare i risultati per ottimizzare le vendite
L’interpretazione delle performance delle campagne email, dicono da ContactLab, non si esaurisce nella lettura delle statistiche di aperture e click; sempre di più il focus sarà il reale valore di una campagna, in termini di impatto che genera sul business dell’azienda in termini di vendite e fatturato.
2) Porre domande per migliorare la profilazione
Che cosa sappiamo degli utenti presenti nel nostro database? Quello che hanno dichiarato e quello che possiamo ricavare analizzando il loro comportamento.
Spesso la raccolta delle informazione è concentrata all’inizio della relazione, ovvero nel form di iscrizione alla newsletter. E se è vero che l’utente interessato ad entrare in contatto con il brand è predisposto a lasciare i propri dati in quel momento, un form troppo lungo potrebbe scoraggiarlo. Perché allora non pensare a momenti successivi in cui invitare l’utente a completare il proprio profilo?
Come rilevato nell’Email Marketing Report, gli utenti sono disponibili a rilasciare informazioni su di sé e i propri interessi per ricevere messaggi sempre più personalizzati sulle proprie esigenze: un utente su 3 dichiara di essere disposto a farsi conoscere meglio dal brand in cambio di una maggiore pertinenza delle comunicazioni a lui rivolte.
3) Creare una esperienza
Se è vero che l’identità del brand dev’essere coerente su tutti i canali, seppure il racconto dei valori vada declinato nella forma più consona ad ogni mezzo, allora possiamo dire che l’esperienza di contatto tramite email troverà valore attraverso contenuti esclusivi, la personalizzazione, la pertinenza dei messaggi: al cuore della strategia, sempre l’utente e un’attenzione speciale alle modalità di relazione.
4) Integrare i canali
L’approccio omni-channel si articola attraverso l’uso di diversi canali, sfruttando i punti di contatto (online e offline) tra l’utente e l’azienda. Per ogni punto di contatto il suo canale più idoneo: il sito e la newsletter, il negozio e gli SMS, includendo anche nuovi canali, quali l’app e le push notification. Per conseguire una strategia efficace, non basta considerare le best practice di ciascun canale nella sua unicità; l’invito è quello di ricordare che l’utente è in primo luogo una persona, con le sue preferenze espresse in diversi contesti: che sia un contatto email, un utente che ha effettuato il download di un’app o un acquirente in-store, il valore dell’integrazione in ottica omni-channel consiste proprio nel sapere modulare i messaggi rivolti allo stesso destinatario per una sempre maggiore pertinenza.
5) Personalizzare la relazione
La chiave del 2014 dovrà essere sfruttare tutto il potenziale del digital direct marketing in ottica one-to-one: che sia la fine delle comunicazioni via email in stile ‘blast & blatch’ per praticare la segmentazione e costruire percorsi di relazione personalizzati, che vedano l’utente al centro dell’intero processo di comunicazione.