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INDOVINA CHI VINCE A NATALE?

22/12/2013 11214 lettori
5 minuti

Ebbene il colpaccio si è ripetuto per la seconda stagione consecutiva... segno che il “popolo” italiano delle Vacanze sa ancora apprezzare il buongusto della tradizione più attaccata al periodo dell’anno in cui tutto deve essere incorniciato in nastri rossi e vischi a più non posso, facendo stressanti file per assicurarsi che l’ultimo pacchetto natalizio sia stato confenzionato a dovere. Lo stesso ragionamento lo ha sicuramente fatto il nostro Fausto Brizzi, già abituato a quel cinepanettone che ormai sà più di parolaccia rivestita a dovere, per tornare ad essere definitivamente quel delizioso momento di 90 minuti in cui tutto scorre sotto il monito della commedia italiana che non guarda in faccia a nessun periodo dell’anno, senza ipocrisie e diritto allo stomaco. E Christian De Sica ha salutato tutti con l’ultimo “disaster Movie” passando il testimone a Paolo e Luca, per accontentare chi vuole giustamente credere alla risata di poche pretese. La gavetta di Brizzi, diplomato al centro sperimentale (sembrava) solo per assoldare ai doveri di un Neri Parenti che gli faceva scrivere tutti i più recenti dozzinali Natali in ogni dove e con tette e culi al macello, si è infine dimostrato quell’autore di talento in cui tutti hanno sempre creduto, dalla fiction televisiva per arrivare a toccare quel “mostro” sacro di Francesco Mandelli, rubato ai I Soliti Idioti per dirigerlo nel più misurato Pazze di me. Quest’anno ripesca un collaudato Diego Abatantuono, ormai “purosangue” senza esitazioni di stile, per incorniciare la fidanzatina italiana Cristiana Capotondi insieme al “bellone” più cool del nostro cinema, uscito dai ranghi di Moccia e prestando il suo nome (Bova... Raoul Bova) a questo film che si preannuncia già come un elisir di buoni sentimenti dai sapori di Oscar più “devastanti” (non possiamo non nominare Il mio piede sinistro), per un belloccio che fà intenerire i cuori femminili tra un sorriso e un’amarezza, per essere un monito a quell’handicap che c’è ma non si vede, un pò come il nostro Governo che sembra di voler giocare con le sorti di noi contribuenti. Intanto il cinema è un nostro sacrosanto diritto, e la Disnsey-Pixar ha fatto le cose in grande anche per il rifacimento della storia classica di Andersen ispirata a“La Regina delle Nevi”, con un Brignano nostrano che riesce a caratterizzare il suo Olaf con quel tocco di originalità che sà di furbizia di mestiere per chi di doppiaggio se ne intende un pò di più, e l’Autieri come spalla se la cava benissimo. I giochi sono fatti, e le corse ai multisala sono l’ansia che ci tocca subire per non farci scappare l’ultima uscita della stagione... sempre nel buon nome del cinema. Quello buono, come sempre. BUON CINENATALE A TUTTI! 

Paolo Arfelli
Paolo Arfelli

Nato a Ravenna; ho avuto il piacere di aver frequentato un corso di grafica pubblicitaria tenuto da Umberto Giovannini, presso la T. Minardi di Faenza, dopo il quale intendo affrontare un discorso editoriale che possa completare il cammino professionale che voglio realizzare.

E' da qualche anno che ho il piacere di legare la mia capacità a Comunitàzione, in una collaborazione di testi e argomenti che valorizzano la serietà riposta da Luca Oliverio e il contesto in cui questo portale opera, tra pubblicità, marketing, informazione e tanto altro.

Ho in preparazione alcuni cortometraggi e la realizzazione di un magazine (DC DIRECTOR'S CUT) all'interno di Alphabet&Type®.