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L'ACCOGLIENZA DEI VOLONTARI NEL TERZO SETTORE

04/06/2012 20687 lettori
4 minuti

I dati sono incontrovertibili. Oltre tre milioni di cittadini hanno scelto l’apporto di lavoro volontario in organizzazioni non profit. Alla base di questa scelta, motivazioni diverse e diversificate che impongono una rilettura del rapporto tra Volontario ed Organizzazione.

Non più quantitativo, ma sempre più orientato alla personalizzazione e alla comprensione di istanze e aspettative diverse.

 

All’interno di questa visuale, l’Accoglienza diviene leva strategica di ogni organizzazione che voglia impostare un rapporto calibrato sul medio lungo termine e realmente capace di produrre una fidelizzazione efficace.

 

L’animus non può, nel contempo, prescindere da una visione dell’Accoglienza ancora troppo romantica, intrisa di un buonismo che non è necessariamente legato al raggiungimento di obiettivi misurabili. Nel Terzo Settore come in tutti gli altri settori dell’agire umano.

 

Il testo vuole, dunque, offrire al Lettore una idea di accoglienza più concreta, che interpreti il Volontario stesso come un individuo capace di apportare spunti e riflessioni funzionali al miglioramento della vita interna ed esterna dell’organizzazione di riferimento.

 

La scelta degli Autori – data anche l’ampiezza (per ruoli, funzioni e aspettative) della platea a cui il testo si rivolge – è stata quella di integrare la parte teorica – dedicata alla predisposizione delle principali condotte di accoglienza declinate nelle varie fasi del rapporto con il Volontario – con un vero e proprio apparato pratico, composto di schede tratte da casi concreti in grado di illustrare la valenza positiva di un efficace clima di accoglienza.

 

In ultima analisi, un volume utile per approfondire un argomento ancora troppo “nascosto” nelle dinamiche operative delle organizzazioni non profit, e per poter cogliere spunti immediatamente spendibili nella quotidianità.

 

Il volume è richiedibile gratuitamente su www.cesvot.it (sezione Pubblicazioni)