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Dibattito sul tema “La Cultura crea ricchezza”.

01/05/2012 10825 lettori
4 minuti

I tagli alla cultura non servono affatto a far quadrare i bilanci. Anzi, è vero il contrario: gli investimenti in cultura possono essere molto remunerativi.

È quanto ha dimostrato uno studio francese, che ha fatto scuola, «misurando» l'impatto socio-economico del secondo teatro francese. L'Opéra di Lione, è una realtà economica di notevole importanza per la città. Non soltanto perché ha un budget che - dopo l'Opera Bastille - è il secondo per importanza tra le istituzioni culturali francesi, superando i 38 milioni di euro l'anno, di cui 29 provenienti da stanziamenti pubblici: il 60% dalla città di Lione, il 20% dallo Stato, il 10% dalla regione Rhone-Alpes e il restante 10% dal dipartimento del Rodano).

Un budget di tutto rispetto, che permette all'Opera di Lione - che spazia dalla lirica alla musica sinfonica e da camera, al jazz, fino alla danza e al balletto - di montare opere in co-produzione con l'Opera di New York, e di avvalersi di un coreografo come Benjamin Millepied. Lo studio, tra l'altro, ha permesso anche di conoscere meglio il pubblico del teatro, fornendo chiare indicazioni di marketing: così si scopre ad esempio che l'età media del pubblico dell'Opéra di Lione è di 47 anni, al di sotto della media che per i teatri è di circa 50 anni.

Il budget è un documento amministrativo di complessa elaborazione idoneo a formalizzare le azioni da intraprendere in base a obiettivi definiti in termini quantitativi ... costituisce nello stesso tempo un idoneo documento di controllo della gestione ... si impone a posteriori un confronto delle realizzazioni con le previsioni e la conseguente analisi delle deviazioni rilevate. Tutte le aziende, anche le più piccole, sanno che cos’è un budget e a cosa serve, ma non tutte hanno un addetto che lo predispone in modo sistematico e soprattutto lo utilizza nell’interesse comune d’impresa: questo, perché è considerato troppo laborioso e complesso. Il presente contributo si propone di suggerire un sistema che consente la costruzione del budget non solo con la massima semplicità, ma con una frequenza tale da renderlo flessibile e aggiornabile man mano che i fatti aziendali mostrano dei cambiamenti di rilievo rispetto alle previsioni. Il budget, come è noto, ha una duplice valenza: come elemento previsionale, per fornire in sostanza un faro che illumini il percorso dei diversi settori aziendali; come elemento di confronto (consuntivi contro preventivi), per mostrare le opportune correzioni di rotta.

La sua formulazione più completa richiede la collaborazione, come fornitori di dati quantitativi, di tutti i responsabili aziendali e precisamente di chi dovrà decidere circa investimenti, produzione, acquisti, stoccaggi e vendite, in pratica cioè di coloro che dovranno formulare i programmi economico/gestionali; i dati confluiranno poi nel budget finanziario che dovrà trovare la compatibilità con le risorse disponibili o da reperire presso i finanziatori interni ed esterni. Dato per scontato quanto precede, si può agevolare il compito di tutti gli interessati con un sistema automatico di immediata applicazione, quale il seguente: con l’ausilio di un foglio elettronico in ambiente Excel.

Nell'ambito dei sistemi di controllo di gestione il budget riveste un ruolo molto importante, non tanto e non solo come riferimento operativo generale sull'andamento (in confronto a quanto previsto), ma anche perché, nel suo processo di preparazione: obbliga tutte le aree interessate a riflettere sulle attività di propria competenza, impostare programmi e monitorare (controllare continuamente) le attività quando i programmi diventano operativi; promuove (anche obbliga) la comunicazione tra le diverse aree e il confronto su fabbisogni spesso contrastanti; fornisce, di conseguenza, dei criteri di valutazione delle performance (necessariamente) condivisi. Il budget viene elaborato tenendo conto di uno scenario costruito e analizzato al momento della sua stesura, tenendo conto che si parla sempre del futuro. Nel corso dell'esercizio alcuni fattori o eventi possono far cambiare anche profondamente tale scenario, che non è più futuro ma realtà del momento. La buona organizzazione per la gestione reagisce rapidamente rielaborando le previsioni da quel momento in poi, riadattando i programmi, e quindi cambiando il budget stesso, che per la parte rimanente non sarebbe più credibile.

 
 
Fonti:

http://www.microsoft.com/business/it-it/Content/Pagine/news.aspx?cbcid=322

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.