Dieci anni di Comunitazione, dieci anni di Internet (e non solo)
Eh sì, sono passati 10 anni da quando Luca Oliverio mi coinvolse nel progetto della nascente Comunitazione, e se dal punto di vista personale sembra ieri nel frattempo nel mondo del digitale è passata un'era geologica.
Tanti sono i fenomeni digitali che si intrecciano con la storia di questa esperienza.
Mi ricordo nitidamente, ad esempio, che quando parlavamo di web sociale, di network e di collaborazione con e fra gli utenti venivamo guardati con un po' di scetticismo, anche perché il nostro amico Zuckenberg avrebbe concepito la sua creatura Facebook solo due anni dopo.
Comunitazione è poi anche paradigmatica di un altro cambiamento, quello dei linguaggi di programmazione che hanno reso semplice e immediato anche per l'utente non tecnico pubblicare dei testi su Internet.
Questo processo evolutivo, unito alla diminuzione dei costi di storage e dell'aumento dell'ampiezza di banda, ha portato a depositare gradualmente i mattoncini che hanno portato poi all'esplosione del social web.
Sempre nel 2002, non esisteva YouTube e la tv non temeva la concorrenza di Internet, che dopo la bolla del 2.000 sembrava avere relativamente poco da dire sul piano del business.
Inoltre, il crowdsourcing con cui allora (e adesso) il sito Comunitazione vive e si alimenta poteva sembrare solo qualcosa di nicchia e comunque limitato solo a dei testi, sul web.
Ancora, in quel periodo nemmeno più accaniti early adopter avevano iniziato a navigare via mobile (il sottoscritto cominciò regolarmente verso il 2006) e la leadership Nokia nei cellulari sembrava intoccabile, mentre lontano da casa era un'impresa poter intervenire sul sito.
Insomma, mentre noi parlavamo attivamente di comunicazione a ampio raggio, intorno a noi si ponevano le basi di quello che io oggi insisto a chiamare ecosistema digitale.
Non possiamo più infatti concepire il web come un ambiente chiuso e limitato ai pc perché è la realtà a essere diventata ipertestuale, tanto che per i bambini che sono nati insieme a Comunitazione la distinzione far ciò che è tangibile e ciò che è fatto di bit è priva di senso.
Per le aziende, allora come adesso, capire questi stimoli quando erano solo nascenti è difficile ma in più oggi la sfida è resa ancora più ardua a causa di due termini in apparente opposizione: semplicità e complessità.
Da una parte i fatti la tecnologia accessibile dei social network ha reso il publishing e l'interazione digitale possibile a tutti, limitando esponenzialmente le competenze tecniche necessarie.
Questo però ha decretato la fine dell'asimmetria fra aziende detentrici dei media (o paganti per esserlo) e utenti, mentre le forme di ingaggio, contatto e relazione con il cliente si sono allargate a dismisura. Insomma, sotto l'illusoria facilità della gestione di una pagina Facebook si dipana il famoso ecosistema digitale di cui sopra.
Un terreno sfidante per una generazione di professionisti che emergerà dalla massa vivace ma ancora ingenua che affolla i social disquisendo di marketing.
Un nuovo mondo, che sono certo racconteremo nei prossimi anni su questo sito.
Auguri Comunitazione! Altri 10 di questi anni!