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Pratiche di comportamento

20/04/2011 6949 lettori
4 minuti
«A Como la politica e le istituzioni hanno fatto meno di quello che sarebbe stato loro possibile fare per affrontare questo momento di difficoltà economica. Nonostante tutto, però, il sistema ha tenuto. La manifattura, in questo senso, è ancora il settore trainante e, pertanto, va sostenuta. L'idea è quella di organizzare tavoli di lavoro misti tra sindacalisti e imprenditori per sviluppare strategie condivise. Del resto, è chiaro che non esiste impresa senza lavoratori e non ci potranno mai essere lavoratori senza aziende».  Così da un articolo su (laprovinciadicomo.it/stories/Cronaca locali/).
 
Puntuali e risoluti Sindacati e Imprese bocciano i politici locali. Conforta il «patto» tra imprenditori e sindacati che punta alla concretezza. Per altro ogni tipo di comportamento, azione e relazione sociale ha senso se disciplinato e governato stabilmente da regole riconosciute dalla collettività. È dovere di ognuno assicurare ad ogni livello un comportamento disciplinato: una disciplina estremamente ampia che risenta dei contributi di tutti. Nel dare atto ai tanti che rilevano la scarsità dei risultati rimarco altrettanta manchevolezza nell’oggettività d’analisi. Non sfugge la tanta autoreferenzialità nonché il preconcetto insito nell’agire dell’altro. In questo contesto, certamente complesso e per quanto mi riguarda piuttosto deludente, si inserisce una nuova conoscenza del consiglio comunale che agisce in una particolare maniera, mi verrebbe da dire, essere «più frutto di retorica che vero coraggio». Non pesai di rischiare nel tollerare le sue esternazioni e non dubitare della finalità. Più che una certezza voleva essere un’esortazione specialmente dopo l’inusitato riverbero di saggezza potuto rilevare nell’ultimo intervento televisivo su un’altra rete della Lombardia. Corresponsabile il carismatico fascino percepito nel primo ed unico incontro: sarà stato dovuto anche a questo l’istintiva riconducibilità all’arte, a Mirò: «elaborò una sorta di realismo estatico, venato di un sofisticato primitivismo».
 
Lo stile è certamente frutto di una sapiente e riuscita combinazione: stigmatizzare il complesso dei rapporti intercorrenti ed applicare una sofistica ‘dialettica’ visto il dominio dell'opinione, e la convinzione che la verità non possa essere raggiunta. Eclettico, basato sulla forza retorica delle argomentazioni, dalla disciplina articolata con un temperamento tendente al grintoso, mira a sovrintendere un’organizzazione predisposta per amministrare, da cui far scaturire il quadro complesso dei rapporti intercorrenti tra l’amministrazione ed i singoli cittadini. Tramite quella che vuole essere un’offerta in linea con i bisogni emergenti, mediante azioni finalizzate all’obiettivo di potenziare l’orientamento all’uso di servizio ed al risultato, all’obiettivo di aumentare il coinvolgimento e la motivazione ad operare con maggiori standard di efficienza. Con il proposito di conseguire la risoluzione del problema del dialogo, in quanto tema sempre teso e drammatico, in quanto centro del problema stesso, fondante, dei rapporti soggetto-oggetto.
 
Al modello idealistico del rapporto «soggetto-oggetto», che fa dell’autonomia del soggetto la fonte di ogni norma, fino ad un’auto isolamento senza radici che sfocia nell’arbitrio assoluto e nella disperazione, Dostoevskij contrappone il suo realismo estatico che concepisce l'altro io non come un oggetto, ma come un altro soggetto. Ed ancora qualora si volesse tener conto che l’uso scientifico della parola primitivo è più indicato come termine di paragone tra due condizioni tecnologiche e di complessità sociale, piuttosto che come discrimine tra ipotetiche condizioni primitiva e civilizzata: il termine è, infatti, decisamente ambiguo e messo in discussione nel suo uso come sostantivo. Nel nostro caso lo si vuole intendere come una concezione del tempo allo stato di perfezione originaria, il che produce una sorta di entropia nella vita sociale.
 
Ecco allora che la condotta non può prescindere dal contesto e dalle disponibilità più che dalle opportunità: «conoscere significa cambiare, in senso “lineare” e irrevocabile, e non semplicemente soddisfare un bisogno che si presenta ciclicamente e che deve essere compensato per mantenerci in vita. Per questo le cognizioni non possono essere valutate come se fossero cose. Il sofista vende qualcosa, e perciò può essere ingannevole nel lodare la sua merce, senza porsi il problema di sapere se faccia bene o male…». Si consideri la struttura essenziale di ogni previsione che ricalca lo schema dei risultati voluti. Preventivare non è una semplice previsione di ciò che sarà il futuro, ma è la definizione esatta di obiettivi da raggiungere e la formulazione di strategie o tattiche idonee per il loro raggiungimento.
Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.