Una creatività che possa produrre nuove idee.
Dare uno scopo alle proprie letture ed orientare la riflessione verso la ricerca e la creazione di relazione, corrispondenza o connessione, possibilmente reciproca, con altri interlocutori è stata e resta la meta. Fare considerazioni originali e pertinenti, d’incitare la creatività, d’incoraggiare le iniziative di riabilitare il senso primario dell’agire politico e di promuovere la cultura come vettore d’emancipazione, non può rientrare nelle mie competenze, ma può vedermi interessato. La creatività è strettamente legata all’originalità, la creatività e qualcosa di nuovo che nasce spontaneamente, altrimenti c’è già il conosciuto, il già fatto che viene portato avanti, il ripetere che diventa rassicurante e non riserva mai sorprese.
La teoria della pertinenza si sviluppa a partire dall’idea di Paul Grice secondo cui «la comprensione di un enunciato equivale al riconoscimento di un destinatario dell’intenzione comunicativa». La comprensione, secondo questa prospettiva, «chiama in causa una capacità di attribuire stati mentali come intenzioni, credenze e desideri, ai nostri interlocutori». In altri termini la comunicazione umana comporterebbe l’esercizio di una facoltà di «lettura della mente» che permette di gestire ed elaborare l’informazione circa le azioni intenzionali degli altri esseri umani. Il successo in uno scambio comunicativo dipende non dalla ricostruzione di un significato, ma dal riconoscimento da parte dell’ascoltatore dell’intenzione del locutore: precisamente di avere un effetto sulla mente dell’ascoltatore ed insieme l’intenzione che il riconoscimento dell’intenzione stessa sia parte costitutiva del contenuto del messaggio comunicato.
Singolare l’iniziativa della ricerca di relazioni con il territorio: stimolare e mantenere vive e vivaci le relazioni con le «autorità» e le realtà locali. Sollecitare il diritto del cittadino di partecipare alla vita della città. Incitare la strada dell’ascolto per cogliere i bisogni e stabilire come e dove migliorare i servizi. Familiarizzare con le nuove tecnologie e disporre, alla bisogna, della fruibilità delle conoscenze tacite disponibili. Puntare all’emersione ed all’utilizzo fruibile delle conoscenze tacite. Suggerire l’opportunità dell’ammaestramento dell’ideazione, già nella fase di studio, di iniziative e/o eventi, per la messa in pratica del processo di creazione di conoscenza. E a questo fine, con i propri limiti di competenza, si è cercato ad un tempo, il prodigarsi per acquisire consapevolezza e partecipare, tramite l’inserimento di post su blog, le assimilate convinzioni.
L’estenuante ricerca di un buon risultato, svolta con una metodologia empirica che vuole relazionare grandezze il cui valore e le cui relazioni non possono essere valutate altrimenti che con l’esperienza, stenta a soddisfare. Il saper essere si connette al tema dell’identità professionale e del ruolo. È importante recuperare il senso della propria identità, una volta lasciata la professione e smesso ogni ruolo. Alla preoccupazione di come mettersi in relazione con gli altri, di cosa possa succedere nei momenti rilevanti per nuovi fatti sopravvenuti, subentra l’esperienza del doppio ascolto: l‘ascolto dell’altro l’ascolto di sé. È l’esperienza di come integrare la propria identità con gli altri, di come consentirsi di mettere nelle mani di altri pezzetti della propria identità: come vivere l’appartenenza rispetto ad un gruppo. È l’esperienza di come costruire e mantenere un’alleanza.
Appagato, almeno in parte, d’aver potuto riflettere su l’esercizio professionale, durato sette lustri abbondanti, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità, ed aver visto emergere quel tacito agire non espresso, con parole ma facilmente desumibile da altri indizi e concretezza dei fatti, è d’uopo perseverare nel proposito di incitare la creatività. Una creatività che possa produrre nuove idee: «creatività e cultura costituiscono il pilastro della qualità sociale». In quanto alle «autorità» politiche: «con più instanzia che prima non faceva la cominciò a sollicitare a quello che egli di lei disiderava».