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Il 2011 sarà l’anno dei Supereroi in film!

18/10/2010 11977 lettori
4 minuti

L’ultimo ad essere rinato in digitale è stato Hulk, ripreso a due mani (come vuole la tradizione cinematografica fedele alle trasformazioni di stile che hanno sempre contraddistinto le produzioni a fumetti di casa Marvel e DC), prima da Ang Lee e poi da Louis Leterrier, regalandoci due visioni determinate dall’originale fumetto e dalla popolarità acquisita dal “potere” delle neonate serie televisive, ringraziando così Eric Bana ed Edward Norton per aver plagiato lo spirito originale nato dalle prolifiche doti di disegnatore del papà Jack Kirby, sotto l’ala putativa del fondatore della TimeLine Comics (in seguito Marvel), Stan Lee.  E’ da loro che dobbiamo (per fortuna o merito?) ringraziare di aver allietato le letture a fumetti del primo Supereroe patriottico e nazionalista, inchiostrato con i colori della bandiera americana e dotato di uno scudo imbracciato come ogni buon gladiatore con tanto di maglia-costume simil-metallica e buoni propositi. Siamo agli inizi degli anni quaranta, in piena epopea bellica, e c’era bisogno di condire di buona propaganda antinazista anche le letture delle giovani menti imberbi, ed ecco così nascere il primo eroe Marvel, Capitan America, il super soldato perfetto frutto di un esperimento sulle fragili spalle di un mingherlino Steve Rogers, scartato dalla leva e reclutato per debellare le cospirazioni spionistiche comuniste, combattute paradossalmente da entrambe le parti e rappresentate dal nazista Teschio Rosso. A dare nuova vita al personaggio è toccato a Chris Evans, ex torcia umana dei Fantastici Quattro e affiancato da Sebastian Stan nel ruolo della  giovane spalla James Buchanan Barnes, in arte Bucky. Da citare la prima trasposizione cinematografica a basso costo firmata da Albert Pyun e Cap interpretato da Matt Salinger. Più autorevoli sembrano le premesse firmate da Kenneth Branagh (in veste di regista), nel riportare le divine forme del mitico Thor, nato nel ’62 e outsider nel numero 83 di Journey into Mystery, mitologico eroe figlio della classica letteratura normanna e di Odino, regnanti nella patria Asgard, la Terra dell’Arcobaleno. La doppia natura-identità stabilita dall’esilio impartito dal padre per aver sfidato i Giganti del Ghiaccio, dopo aver sollevato il possente Martello del Potere, e ritrovatosi sulla Terra nelle spoglie umane del dottor Donald Blake, senza nessuna reminiscenza della propria divina discendenza, ma frutto della propria caparbietà nel ricongiungersi con le mitologiche sembianze del Dio Thor. Un cast di prestigio per tanta perizia storica, devoluto in Anthony Hopkins nel ruolo di Odino e Tom Hiddleston nel doppio ruolo dell’eroe, mentre le presenze femminili sono rivestite da Rene Russo (la matrigna Frigga)  e Natalie Portman nei panni di Jane Foster. Ultimo, ma non per importanza, è il marginale spin-off di Lanterna Verde, araldo di casa DC, precursore dello stesso Batman, influenzando le stesse fantasie di un giovane Bruce Wayne che, al seguito di tanta eccentrica prestanza, confezionerà il proprio costume a sua immagine. Nato quindi negli anni quaranta, l’evoluzione di Alan Scott ricalca una ripetitività degli stereotipi che rendono superficiale l’importanza stessa del personaggio, nell’anello del potere (forgiato da un meteorite che emana luce verde, ovviamente) portato a più mani dal primo gruppo dei super eroi a uscita periodica,  Justice Society of America. Sparito negli anni cinquanta, ritrova nuova vita e identità negli anni settanta, affiancato da un analogo Freccia Verde, nel poliedrico valzer di personaggi DC, tra cui Acquaman, Flash e Wonder Woman. A interpretarlo, oggi, tocca a Ryan Reynolds, nel ruolo precedentemente affidato a Chris Pine, contattato dalla Warner, per poi cedere il testimone a Reynolds. Una carambola di rito, gestita dal regista Martin Campbell, che sottolinea una valenza da fumetto che la popolarità stessa affidata a Chris Pine, decisamente, porta a sottolineare. Tra i protagonisti, da citare Mark Strong nel ruolo di Sinestro e Blake Lively nelle graziate forme di Carol Ferris. Non c’è che dire... ci aspetta una nostalgica rimpatriata di Supereroi d’autore!   

Paolo Arfelli
Paolo Arfelli

Nato a Ravenna; ho avuto il piacere di aver frequentato un corso di grafica pubblicitaria tenuto da Umberto Giovannini, presso la T. Minardi di Faenza, dopo il quale intendo affrontare un discorso editoriale che possa completare il cammino professionale che voglio realizzare.

E' da qualche anno che ho il piacere di legare la mia capacità a Comunitàzione, in una collaborazione di testi e argomenti che valorizzano la serietà riposta da Luca Oliverio e il contesto in cui questo portale opera, tra pubblicità, marketing, informazione e tanto altro.

Ho in preparazione alcuni cortometraggi e la realizzazione di un magazine (DC DIRECTOR'S CUT) all'interno di Alphabet&Type®.