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TULLIO DE MAURO E LA CULTURA DEGLI ITALIANI

06/09/2010 19067 lettori
4 minuti

"La conoscenza delle parole - sosteneva Don Lorenzo Milani - è la chiave della vera democrazia". E gli italiani quante parole conoscono? Se si pensa che l'Italia è uno dei paesi in cui si leggono meno libri e giornali e si trova, invece, in vetta alle classifiche per uso del telefonino, la risposta potrebbe essere desolante. A tracciare un quadro dello stato culturale del Paese è uno dei più importanti linguisti europei, Tullio De Mauro, attraverso il suo ultimo libro-intervista La cultura degli italiani, edito da Laterza.
Presentato nei giorni scorsi a Marsala al Convento del Carmine, il saggio di De Mauro, realizzato insieme al giornalista di Repubblica Francesco Erbani,
è una sorta di "biografia intellettuale", come è stato definito da Francesco Vinci che ha coordinato l'incontro. Una storia personale dentro una storia collettiva.
Alla presentazione, organizzata dall'agenzia Communico e dalla libreria Mondadori, ha partecipato anche il professor Bijoy M. Trentin (Università di Bologna) che ha incentrato il suo intervento sullo stato dell'istruzione in Italia, rispetto alla media dei paesi europei, alla luce delle ultime riforme scolastiche.
Non sono mancate le critiche all'operato dell'attuale ministro Gelmini.
Tullio De Mauro, ex ministro della Pubblica Istruzione, sulle sorti della scuola pubblica italiana ha le idee chiare: per migliorarla occorre investire di più sulla retribuzione dei docenti e dimezzare il numero degli alunni per classe. Questa, che sembra essere un'utopia per l'Italia, è già una realtà nei paesi europei. Tuttavia la scuola italiana, a dispetto di tagli e statistiche, ha i suoi meriti, anche se non sempre riconosciuti. E' una scuola in cui, secondo De Mauro, si continua ostinatamente a far bene, grazie ai sacrifici, alla passione e all'impegno di chi ci lavora. Soprattutto sarà l'antidoto migliore al prodursi di dittature morbide.
"Le peggiori dittature -- sostiene De Mauro - non sono quelle fasciste degli Hitler di turno, ma quelle morbide, apparentemente indolori, quelle che dolcemente lobotomizzano, e contro le quali c'è un unico antidoto che è una scuola fatta bene e per tutti i cittadini". Il pubblico marsalese, numeroso e preparato, interviene con entusiasmo accendendo gli animi e avviando un dibattito che, dopo due ore, fatica ad arrestarsi. La parole di De Mauro, che da sempre ha saputo coniugare coscienza intellettuale e impegno civile, sono parole oneste, rivelano l'amore per la lingua italiana e per il Paese. Nelle pagine del suo ultimo libro, è la classe dirigente a essere bacchettata: partiti, sindacati, intellettuali, giornali. Che il 50 per cento degli italiani non legga nemmeno un libro all'anno è fatto ormai conclamato. Che però tra questi, molti imprenditori e dirigenti lo dichiarino spavaldamente, è quantomeno inquietante ed è il riflesso della condizione culturale che sta attraversando l'Italia. Un momento in cui le parole, ogni giorno, stanno perdendo l'odore originario, per essere usate in modo vago e impreciso, deformando la lingua e alterando -- in molti casi -- la realtà.
E per un linguista come De Mauro, che ha sempre portato avanti la lezione di Saussure - lingua come significante e significato, sincronia e diacronia, langue e parole -- è un fatto quanto meno da registrare.

Elisa Giacalone, Marsala

 

Elisa Giacalone
Elisa Giacalone

Nata nel 1980, si è laureata a Palermo nel 2004 in Lettere Moderne con una tesi sperimentale dal titolo "Tra giornalismo e letteratura: l'attività giornalistica di Goffredo Parise". E' specializzata in Filologia Moderna e insegna Italiano e Storia in un istituto superiore. Ha cominciato la sua attività giornalistica a diciannove anni in un mensile, «L’Occhio», nel quale ha lavorato due anni a tempo pieno. Si è occupata di reportage turistici, di attualità e di qualche inchiesta. Successivamente l’esperienza dei quotidiani: «La Sicilia» e «La Repubblica» (redazione di Palermo). Ha collaborato con un altro quotidiano, stavolta locale, “Marsala c’è” (pubblicato anche on line, www.marsalace.it) dove si è occupata di cronaca. Ha partecipato a vari concorsi letterari distinguendosi quasi sempre nelle prime posizioni. Ha lavorato come giornalista radiofonica a Radio Italia Anni 60, una delle emittenti dipendenti da Radio Italia Solo Musica Italiana. Ha anche condotto un programma d'informazione e intrattenimento incentrato sulle interviste. Ha vissuto a Londra per alcuni mesi per una workexperience nel settore "Giornalismo" e ha realizzato un progetto di ricerca (in lingua inglese) dal titolo "The evolution of blog and its impact on the journalism profession: an exploratory approach". Attualmente si divide tra il lavoro di insegnante a scuola e la passione del giornalismo e della letteratura che porta avanti attraverso la radio, le collaborazioni giornalistiche e attività culturali varie. Ha anche un blog (www.reporteritinerante.ilcannocchiale.it) dove è possibile leggere i suoi reportage di viaggio e non solo.