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IMPRESE - Individuali: poco meno di 700mila sono donne

10/03/2010 5697 lettori
5 minuti

Pur chiudendo l'anno con il segno meno per le imprese individuali a conduzione femminile il bilancio 2009 risulta meno pesante di quello subito dalle imprese con a capo un uomo: -1,2% (pari a 10.130 unità in meno) contro il -1,6% fatto registrare dai colleghi uomini. A sostenere la migliore tenuta delle imprese al femminile hanno contribuito in maniera significativa le attività avviate da donne immigrate da Paesi non appartenenti all'Unione europea, il cui saldo è stato positivo per poco più di 3mila unità (il 6,4% in più rispetto al 2008).

Alla fine del 2009, pertanto, la quota dei titolari donne di ditte individuali sul totale risultava leggermente aumentata rispetto al 2008 (dal 25,5 al 25,6%), e corrispondente ad uno stock di titolari donne pari a 862.894 unità, concentrate soprattutto nel commercio, nell'agricoltura e nei servizi (688.694 titolari, il 79,8% di tutte le imprese individuali a conduzione femminile), come rilevato da Unioncamere e InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. "Anche questo - secondo il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - è il segnale positivo di una ancora forte vitalità imprenditoriale delle donne italiane oltre che del fatto che la presenza femminile nell'economia è destinata inevitabilmente e giustamente a crescere. Sono ancora troppo poche le donne nelle 'stanze dei bottoni' delle aziende italiane - ha aggiunto Dardanello - ma, come vediamo anche oggi, sanno farsi spazio anche nei settori considerati tradizionalmente maschili". Lo scenario del 2009 si rasserena un pò guardando alle altre tipologie di impresa in rosa, analizzate a partire dai dati - ancora parziali - dell'Osservatorio Unioncamere sull'imprenditoria femminile .

Escludendo le imprese individuali e quelle costituite in forma di società di capitale, le restanti aziende a conduzione femminile (società di persone, cooperative, consorzi e altre forme) fanno segnare infatti un aumento di 592 unità a fine 2009, pari ad una crescita dello 0,2% rispetto al 2008. In termini assoluti, meglio di tutte hanno fatto le cooperative in rosa (+866 unità); in arretramento, all'opposto, le società di persone (-711 unità). Facendo unicamente riferimento alle imprese individuali, dal punto di vista del territorio, in tutte le regioni si sono registrati saldi (e, conseguentemente, tassi di crescita). Scendendo a livello provinciale, tuttavia, l'imprenditoria rosa è riuscita a chiudere il 2009 in attivo in una provincia su cinque (22 delle 105 in cui sono presenti i registri delle Camere di commercio). Tra queste, meglio di tutte hanno fatto Prato (+5,2%), Crotone (+1,6), Cremona (+1,2) e Ragusa, Monza-Brianza e Rovigo (che hanno chiuso l'anno tutte con un +0,9%). Per le imprese condotte da titolari uomini il rapporto si riduce a 1 su 10: solo in 11 province, infatti, il bilancio del 2009 si è chiuso con il segno "piu'". I

In termini relativi la tenuta delle donne è stata maggiore in Toscana e Umbria, (-0,1% la riduzione, contro un arretramento degli uomini che e' stato, rispettivamente, dello 0,8 e dell'1,2%). A seguire il Trentino Alto Adige (-0,4% contro -1,6), Piemonte (dove la performance dei due sessi  è stata invece identica: -0,5%) e Veneto dove il divario tra donne e uomini e' stato il piu' ampio in assoluto (1,3 punti percentuali: -0,6 per le titolari donne contro -1,9 per gli uomini). All'opposto, a risentire maggiormente delle difficoltà della crisi sono state le imprenditrici della Valle d'Aosta (-4,8%), Sicilia (-2,9), Friuli Venezia Giulia (-2,5), Puglia (-2,4) e Molise (-2,3). Solo in cinque regioni le donne hanno fatto registrare performance meno brillanti dei colleghi imprenditori: nella gia' citata Valle d'Aosta (-4,8% contro -1,2, ben 3,6 punti percentuali di differenza), in Friuli Venezia Giulia (-2,5 contro -1,9), in Molise (-2,3 contro -1,8), in Liguria (-1,2 contro -0,3), nel Lazio (-1,0 contro -0,5) e nella Campania (-0,8 contro -0,6).

Guardando al dettaglio delle imprese in rosa guidate da donne immigrate, si può apprezzare il contributo positivo in termini quantitativi che queste iniziative hanno dato al saldo annuale dell'imprenditoria femminile. Ad esclusione del Friuli Venezia Giulia (dove a fine anno si contavano 4 unità in meno tra le imprese di questo tipo), in tutte le regioni si sono registrati saldi positivi delle ditte individuali con a capo una donna immigrata. I valori assoluti piu' elevati si rilevano in Toscana (507), Lombardia (485), Veneto (319), Lazio (262), Emilia Romagna (255) e Piemonte (223). In termini relativi, la crescita piu' sensibile si e' avvertita ancora una volta in Toscana (+10%), Valle d'Aosta (+9,8), Umbria (+9,3), Veneto (+8,2), Sardegna (+7,0) Emilia-Romagna e Liguria (entrambe a +6,9). Come osservato, la micro-imprenditoria femminile che si esprime nella forma dell'impresa individuale rappresenta poco piu' di un quarto (il 25,6%) dell'intero stock delle imprese che adottano questo tipo di forma giuridica. Sul territorio regionale, questa percentuale varia da un massimo del 34% (rilevato in Molise) ad un minimo del 20,4% (in Trentino Alto Adige). Oltre al Molise, il 'muro' del 30% di imprese individuali con a capo una donna e' superato dalla Basilicata (31,5%) e dall'Abruzzo (30,3%). Prossimi a superarlo sono invece Umbria (29,3%) e Friuli Venezia Giulia (29%). Stessa distribuzione delle piazze d'onore nella graduatoria delle imprese di donne immigrate: nell'ordine Molise (33,1%), Basilicata (30%) e Abruzzo (27,3%). In quelle di rincalzo appaiono invece altri territori e, segnatamente, la Campania (26,1%), la Puglia (23,1%) e la Sicilia (22,7%). Fatto 100 il totale delle imprese individuali femminili, invece, si puo' osservare come la quota piu' consistente sia rappresentata dalle imprese della Lombardia (dove ha sede il 10,7% di tutte le imprese individuali femminili), subito seguita dalla Campania (dove si trova un altro 10,4%). Poco distanti anche Sicilia (9,5%), Lazio (8,5%) e Piemonte (8%). Per quanto riguarda le imprese con titolare immigrata, la regione leader resta la Lombardia, con il 15,8% di tutte le imprese di questo tipo. Segue con l'11,2% la Toscana, cui si aggiungono Lazio (9,7%), Veneto (8,5%) e Campania (8,3%) quali terre di particolare attrazione per le imprenditrici con passaporto extra-europeo. In conseguenza dell'adozione da parte delle Camere di commercio (dal mese di aprile del 2009) della nuova codifica delle attivita' economiche Ateco 2007 dell'Istat, il consueto confronto tra gli stock annuali per settori di attivita' deve essere rimandato alla meta' del 2010. In attesa, e' tuttavia possibile osservare come le imprese in rosa (sempre al netto di quelle di capitale) si distribuiscono tra i nuovi settori di attivita'. Per quanto riguarda le imprese individuali (l'aggregato di gran lunga piu' consistente) la quota maggiore di imprese (il 33,3%) si concentra nel Commercio. Un altro 28,4% opera nell'agricoltura e un 10,4% nel settore delle altre attivita' di servizi (dall'associazionismo alla cura delle persone, alla riparazione dei beni per la casa). Per le societa' di persone, le concentrazioni maggiori si registrano - ancora una volta - nel commercio (26,7%) nel turismo e ricettivita' (13,3%) e nell'industria manifatturiera (10,9%). Infine, per le cooperative, i settori a maggiore presenza di imprese femminili sono quelli della sanita' (15,4%) e dei servizi alle imprese (9,9%).

Fabio Fiori
Fabio Fiori

Operare nel mondo della comunicazione e del marketing usando passione, intuito fantasia e competenza. Responsabile Ufficio Studi e cordinatore editoriale del quotidiano IM-ImpresaMia- www.impresamia.com

Comunicazione Aziendale Integrata Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dal modo con il quale si raccolgono e si gestiscono le informazioni al suo interno. Si devono tenere sotto controllo sempre più aspetti in tempi sempre più ridotti, perchè la tempestività nelle azioni-reazioni è la chiave del successo.

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Fabio Fiori Consulente in Comunicazione aziendale

Ha collaborato alle riviste Etiquette e Smoking,Ha svolto la propria attività per British American Tobacco Italia in particolare per la comunicazione e l’immagine del prodotto sigaro TOSCANO anche tramite il sito www.amici della Toscana e l’area Club Amici del TOSCANO ( ideazione di eventi, stesura testi e in qualità di Esperto nel Forum riservato ai soci).E’ stato consulente di Società operanti nei settori: petrolifero (KTI), spettacolo (Accademia Filarmonica Romana); cinema ( Emmepi Comunicazioni); editoria (Lupetti- Editori di Comunicazione, Giunti, Alinari); ristorazione ( Gruppo Autogrill) e comunicazione ( EFFEBI Eventi e Make Tailor ) Nel 2003 è stato co-autore del libro "Accendi i sogni" edito da Lupetti.Consulente Mkt , PR e Ufficio stampa, ha organizzato su mandato dello Stato Irlandese numerose iniziative per l’immagine dei prodotti tipici tra cui viaggi culturali con visita guidata alle fabbriche di birra e il lancio, con successiva gestione Mkt, del primo Irisch Pub in Italia,Ha curato la realizzazione di corsi Mkt per conto delle società Martini e Ramazzotti, Proprietario, con attività di Mkt e Comunicazione, della società Le Coquelicot Srl, specializzata in eventi, meeting aziendali, partecipazioni a fiere per clienti operanti nei settori moda, arredamento, enogastronomia, editoria e turismo.

E’ stato stagista presso la società Hill and Knowlton a seguito di un corso di Mkt e Comunicazione di prodotto organizzato da Procter and Gamble.


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