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IMPRESE - Ue: le donne si autocensurano

11/03/2010 6644 lettori
5 minuti

Ci sono freni ben precisi allo sviluppo dell'imprenditoria femminile come l’assenza di formazione specifica delle donne desiderose di creare la propria impresa. E' quanto è emerso dallo studio sulle imprenditrici europee fatto da Viviane de Beaufort, Docente di Diritto Europeo all’Essec Business School (Parigi) e condirettore del centro di ricerche Cede (Centre Européen de Droit et d’Economie), che dal 2007 ha, appunto, condotto uno studio sull’ imprenditoria “al femminile” in Europa, sotto il patrocinio del Womens’ Forum.

Al di la delle differenti tendenze, lo studio della de Beaufort lascia intravedere infatti diversi punti di contatto fra i differenti Paesi europei. Innanzitutto, il perdurare di una forma di auto-censura, dovuta al rischio di incorrere in una vita professionale che, a causa dell’impegno richiesto, mette in pericolo le responsabilità familiari, e poi il persistere dello stereotipo maschile dell’imprenditore che obbliga le donne imprenditrici a dover continuamente dimostrare di essere all’altezza del ruolo. La soluzione, secondo l'esperta, può arrivare attraverso l’ausilio di formazioni bevi e mirate e un supporto professionale, che in questo contesto si dimostrano assolutamente necessari per aiutare le potenziali creatrici di impresa a sormontare gli ostacoli esterni ed interni. Insomma, introducendo molto presto la cultura dell’imprenditoria nel sistema educativo, si potrebbe arrivare a cambiare lo stato delle cose. La de Beaufort propone un ritratto sociologico delle donne imprenditrici in Europa, ripartendole in tre categorie.

Generazione «Y»: le donne fra i 22 e i 30 anni

Hanno in media tre anni di esperienza professionale e una solida formazione, sono delle giovani donne che sentono di non aderire al modello proposto delle grandi imprese. Ecco che allora fuoriescono deliberatamente dal sistema rivendicando la loro autonomia. Decidono di seguire una formazione molto mirata per verificare la pertinenza del loro progetto imprenditoriale e confidano molto sull’interazione con i networks (inclusi i social network). Questa tendenza si riscontra in tutti i paesi europei, in modo più accentuato in Europa centrale e nel sud dell’Europa (Spagna, Italia, ma anche Francia)

Generazione «X» : le donne fra i 45 e i 55 anni

Generalmente laureate, dopo un brillante percorso aziendale, si sentono bloccate dal soffitto di vetro e fanno la scelta di uscire dal sistema creando la loro impresa, capitalizzando sull’esperienza e la forza del loro network di relazioni. Queste donne creano il proprio business per accedere alle funzioni direttive. Attraverso una formazione specialistica cercano di acquisire delle competenze in management trasversali. Questa categoria d’imprenditrici si riscontra principalmente nei paese anglo-sassoni, ma anche in Francia.

Le «dimenticate» : donne fra i 45 e i 60 anni prive di un diploma

Spesso prive di titoli di studio superiore, queste donne sono alla ricerca di una formazione che gli permetta di acquisire i concetti fondamentali del management ed uscire dal loro isolamento, approfittando dell’accesso ad dei networks e al coaching professionale. Diciamo che creano la loro impresa per crearsi delle opportunità lavorative. Sono sempre più numerose e le troviamo ovunque in Europa, nel Nord, ma anche nel Sud. In comune hanno di essere tutte ignorate da un sistema che le respinge.

E infine, una tendenza recente proveniente dagli USA, che si sta diffondendo anche in Euopa, sono le cosiddette “mums”.

Sono giovani donne in congedo maternità che non desiderano più ritornare al loro lavoro originario e decidono di lanciare la propria attività imprenditoriale che si ricollega al loro status di “giovane mamma consumatrice”.

(Fonte: Affari Itaiani.it)

Fabio Fiori
Fabio Fiori

Operare nel mondo della comunicazione e del marketing usando passione, intuito fantasia e competenza. Responsabile Ufficio Studi e cordinatore editoriale del quotidiano IM-ImpresaMia- www.impresamia.com

Comunicazione Aziendale Integrata Il successo o il fallimento di un’impresa dipendono dal modo con il quale si raccolgono e si gestiscono le informazioni al suo interno. Si devono tenere sotto controllo sempre più aspetti in tempi sempre più ridotti, perchè la tempestività nelle azioni-reazioni è la chiave del successo.

L’importanza della comunicazione richiede a tutte le imprese una rivalutazione del modo di comunicare, sia verso l’esterno (marketing, pubbliche relazioni, servizi ai clienti), sia verso l’interno (organizzazione, supporto produttivo, supporto decisionale).

La comunicazione è cambiata con internet, e con essa cambiano le imprese, che diventano centri di organizzazione, elaborazione e distribuzione di contenuti informativi a valore, sempre più complessi e nuovi da gestire, nelle forme, nelle modalità e nei canali di distribuzione.

Fabio Fiori Consulente in Comunicazione aziendale

Ha collaborato alle riviste Etiquette e Smoking,Ha svolto la propria attività per British American Tobacco Italia in particolare per la comunicazione e l’immagine del prodotto sigaro TOSCANO anche tramite il sito www.amici della Toscana e l’area Club Amici del TOSCANO ( ideazione di eventi, stesura testi e in qualità di Esperto nel Forum riservato ai soci).E’ stato consulente di Società operanti nei settori: petrolifero (KTI), spettacolo (Accademia Filarmonica Romana); cinema ( Emmepi Comunicazioni); editoria (Lupetti- Editori di Comunicazione, Giunti, Alinari); ristorazione ( Gruppo Autogrill) e comunicazione ( EFFEBI Eventi e Make Tailor ) Nel 2003 è stato co-autore del libro "Accendi i sogni" edito da Lupetti.Consulente Mkt , PR e Ufficio stampa, ha organizzato su mandato dello Stato Irlandese numerose iniziative per l’immagine dei prodotti tipici tra cui viaggi culturali con visita guidata alle fabbriche di birra e il lancio, con successiva gestione Mkt, del primo Irisch Pub in Italia,Ha curato la realizzazione di corsi Mkt per conto delle società Martini e Ramazzotti, Proprietario, con attività di Mkt e Comunicazione, della società Le Coquelicot Srl, specializzata in eventi, meeting aziendali, partecipazioni a fiere per clienti operanti nei settori moda, arredamento, enogastronomia, editoria e turismo.

E’ stato stagista presso la società Hill and Knowlton a seguito di un corso di Mkt e Comunicazione di prodotto organizzato da Procter and Gamble.


Le nuove tecnologie rendono la comunicazione bidirezionale e permettono di sfruttare l’interattività con l’utente per dare un’immagine d’efficienza dell’azienda, creare le condizioni ideali per fornire ai clienti prodotti e servizi sempre più personalizzati, ottenere risparmi economici in termini di tempo e di risorse impiegate.