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Da Morgan a Beppe Bigazzi: la Rai bigotta sa solo cacciare

16/02/2010 13217 lettori
4 minuti

Non solo la cocaina. Ora anche i gatti scandalizzano i benpensanti e costringono ancora una volta la Rai a soccombere, piegandosi a polemiche esagerate e bacchettone, con un'unica soluzione possibile: cacciare, escludere, estromettere. E' successo a Morgan, che non partecipa più a Sanremo perchè ha dichiarato di fare uso di cocaina come antidepressivo (e che c'entra, questo, con le scelte artistico-musicali?), e ora ne fa le spese anche Beppe Bigazzi, esperto di cucina, che è stato sospeso dalla "Prova del cuoco" perchè aveva consigliato carne di gatto per una ricetta. Cosa, questa, che aveva scatenato la protesta degli animalisti. La conduttrice della trasmissione Elisa Isoardi ha annunciato la sua sospensione, come confermato anche dal vicedirettore di Raiuno Gianvito Lomaglio. Su YouTube è possibile vedere un breve filmato in cui Bigazzi pronuncia le frasi "incriminate":

http://www.youtube.com/watch?v=muDGz851jd8

In realtà, non è difficile capire che il buon Beppe, da sempre abituato a scherzare durante la trasmissione, cerca di fare lo spiritoso senza riuscirci, e per questo si prodiga in alcune battute infelici, ma fondamentalmente non sta facendo altro che ricordare una cosa vera, e cioè l'usanza (presente in alcune zone dell'Italia) di mangiare i gatti. Schifo o no, ci ha pensato il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, a chiarire le cose: "E' un episodio inaudito per la televisione pubblica - ha dichiarato in una nota - Invierò una lettera all'Autorità Garante e al Direttore generale dell'Azienda. Massima severità nei confronti dei responsabili. Quanto accaduto durante una trasmissione in onda su un canale televisivo del servizio pubblico è di una gravità assoluta. Mi riservo di intraprendere ogni azione del caso e scriverò all'Autorità Garante e al Direttore generale dell'Azienda affinché vengano presi provvedimenti severi di fronte a dichiarazioni non solo illecite ma anche lesive di una sensibilità, fortunatamente sempre crescente, dei cittadini nei confronti degli animali".

La polemica nasce principalmente dal fatto che si prefigura addirittura la possibilità di un reato, in quanto i gatti sono animali d'affezione tutelati dalla legge 281 del 1991, che nell'art.1 comma 1 recita: "Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l'ambiente". Inoltre la Convenzione europea di Strasburgo per la protezione degli animali da compagnia reca norme particolarmente severe per la loro protezione.

"Ai responsabili di quanto accaduto - afferma Martini - potrebbe venire imputato il delitto di istigazione a delinquere previsto dall'art. 414 del Codice Penale, in quanto l'art. 544-bis dello stesso Codice Penale sancisce che chiunque, per crudelta' o senza necessità, cagiona la morte di un animale, è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesì. La magnificazione della bontà della carne felina e l' incoraggiamento al suo consumo, tanto più in una trasmissione di grande ascolto - conclude il sottosegretario alla Salute - rappresentano l'esaltazione di un fatto di reato poiché tale condotta è di per sé idonea all'imitazione". Giustamente, siccome l'Italia ha pochi problemi, ci si arrabatta ancora intorno al dibattito sull'esempio che il servizio pubblico dovrebbe dare, quando invece:

1. sarebbe opportuno fare le dovute distinzioni, perchè solo così si capirebbe che il "caso Bigazzi" in realtà non esiste

2. tutto questo è un discorso ipocrita, visto che la Rai ha smesso da molto tempo di fare concretamente servizio pubblico e chi crede che un giorno, miracolosamente, possa tornare a farlo, è solo un illuso. Meditate, gente, meditate...

Massimo Giuliano
Massimo Giuliano

Ho collaborato con varie testate cartacee, tra cui Il Tempo e Intercity. La musica è il mio interesse principale: ho recensito cd e concerti per vari siti Internet (NotizieNazionali.net, L'isola che non c'era, Musicalnews.com) mentre oggi sono redattore di IlPescara.it, gruppo editoriale Citynews-Today. Mi sono occupato per anni anche di uffici stampa e comunicazione, collaborando inoltre da esterno con agenzie ed emittenti tv per realizzare servizi ad hoc.