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Una maggiore diffusione dell’ICT

23/10/2009 6636 lettori
5 minuti

«Stiamo attraversando un periodo di forte accelerazione verso la realizzazione di un’era planetaria…. E tuttavia, non si è ancora realizzata quella comunità di istituzioni e di governo che la condivisione di un destino comune impone. In troppo pochi hanno la consapevolezza di questo destino comune».
 

 Oggi Venerdì 23 e Sabato 24 ottobre, presso lo straordinario contesto di Palazzo Te a Mantova, si terrà un prestigioso evento di portata nazionale: l’XI Forum Nazionale della Piccola Industria di Confindustria. Il Forum offrirà l’opportunità di tracciare lo stato, le prospettive e gli interrogativi delle piccole imprese di ogni settore industriale sia nel contesto nazionale che internazionale. Particolare evidenza, sarà data quindi al difficile nodo della riduzione e razionalizzazione dei costi indotti dalle Pubbliche Amministrazioni, così penalizzanti per lo sviluppo delle piccole imprese. Il forum sarà anche l’occasione per presentare un grande progetto sulle aggregazioni per portare questo Paese verso un sistema produttivo più strutturato, più patrimonializzato, che sia capace di attrarre gli investitori internazionali. Ieri l’altro, mercoledì 21, si è aperta la 46esima edizione di Smau, con il «Convegno inaugurale per l'ICT in tempi di crisi». Un parterre autorevole si è confrontato sul tema «L'innovazione ICT, una leva strategica per la competitività del Sistema Italia».

In un periodo di indiscutibile crisi è proprio l'innovazione tecnologica lo strumento fondamentale attraverso cui non solo far accelerare la ripresa, ma su cui costituire la base insostituibile per affrontare in modo competitivo e vincente le nuove sfide dei mercati. Ma la sfida è ancora più grande e interessa l'intero Paese: l'annuncio dei giorni scorsi del Ministro per la Pubblica Amministrazione e Innovazione Renato Brunetta di mettere a disposizione di ogni cittadino due mega di banda larga entro il 2012 rappresenta più che un segnale. Un’iniziativa virtuosa sia verso il contenimento dei costi indotti dalle Pubbliche Amministrazioni sia verso quella «simbiosi uomo-macchina che permette di accrescere vertiginosamente le potenzialità del nostro spirito». Per altro la rete è un’entità in cui sono già attivi innumerevoli fermenti di solidarietà e creatività: Internet ha reso possibile il primo sistema di comunicazione universalmente condiviso. Un sistema inoltre che storna la moralizzazione tramite regole e proibizioni, ma incoraggia, stimola, favorisce «tutto ciò che può sviluppare le potenzialità migliori dell’uomo e la mutua comprensione».

 
Pierantonio Macola - Ai manager incaricati di gestire il cambiamento in azienda Smau offre l'opportunità di comprendere, dalle voci più autorevoli del settore, come investire in modo efficace nell'innovazione tecnologica. La fotografia scattata è molto chiara: nelle imprese si avverte la necessità di un cambiamento culturale in cui le tecnologie informatiche possono giocare un ruolo fondamentale, nonostante l'Italia sia il fanalino di coda europeo in termini di investimenti in ICT".
 
Andrea Rangone - "il 22° posto sulla capacità di innovare, una penetrazione di internet al 49% (contro oltre il 60% dei paesi più avanzati), la banda larga al 18% (media europea del 24%), gli ordinativi con strumenti Edi o internet è al 3% (18% in Europa), la fatturazione elettronica al 5% (punte europee del 15%). Dall'altro un 86% di penetrazione di telefoni cellulari, terminali 3G al 43,5% (contro 38,7%), forte accelerazione delle piattaforme digitali, l'indicatore di maturità ICT al +20% (2007-2009). Guardando a futuro il 90% dei CIO intervistati ritiene che il 2010 sarà in crescita e con più investimenti in tecnologia, l'80% dei direttori funzionali ritiene molto rilevante il ruolo giocato dalle ICT nell'innovazione dei processi, i mercati digitali consumer sono cresciuti del 16 nel 2009 e nel 2009 è previsto un +7%. Ma prima di tutto serve superare il nostro digital divide, che è innanzitutto culturale: per ICT non dobbiamo più intendere Tecnologia dell'Informazione e della Comunicazione, ma Tecnologia per l'Innovazione e la Competitività. "In Italia permane una situazione a macchia di leopardo in relazione all'utilizzo delle ICT da parte delle imprese - ha sottolineato Umberto Bertelè - quelle maggiori e le PMI più evolute hanno spesso raggiunto una buona consapevolezza delle potenzialità offerte da tali tecnologie mentre le altre imprese arrancano o sono addirittura digiune in materia, con rischi per la loro stessa sopravvivenza".
 
Roberto Formigoni ha ricordato che "il governo regionale già dalla fine degli anni ‘90 ha colto la valenza dell'innovazione tecnologica e digitale, non considerandola come un settore specifico, ma come una componente organizzativa ed economica trasversale, indispensabile al cambiamento e al progresso dell'intero sistema. In questa sfida Regione Lombardia ha scelto la strada di una governance sussidiaria, capace di raccogliere non solo i bisogni e le istanze, ma anche le iniziative e la progettualità dei diversi soggetti. A livello di Governo le Regioni virtuose vanno accompagnate, quelle dormienti vanno svegliate".
 
Un cambiamento culturale è quello che auspica il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. "Le Pmi ancora oggi mostrano la difficoltà a comprendere pienamente il ruolo dell'ICT nella gestione e nella crescita dimensionale dell'impresa. È, dunque, necessario anche un cambiamento culturale, che attribuisca al termine innovazione un'accezione più ampia di quella finora utilizzata. Più ICT per far crescere le Pmi".
Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.