Quando l'accessibilità vuol dire qualità di vita: Una bella storia da raccontare.
C’è una
storia bella da raccontare è quella di Paolo Berro, ventisette anni,
tetraplegico, (paralisi dei quattro arti) dopo un tragico incidente stradale
avvenuto nel 1998. Primo studente universitario in Italia a sostenere gli esami
alla Facoltà di Ingegneria Meccanica al Politecnico di Torino) in
videoconferenza. Paolo, ci ha raccontato Cristina Greggio consulente del
Coordinamento delle Associazioni Handicappati a Treviso, dopo aver rinunciato
alla pensione sociale, che gli spettava come disabile, è stato assunto come web
designer da una compagnia telefonica; ha creato il museo virtuale di Castelfranco Veneto e brevettato un nuovo
sistema per l’accesso e il trasporto dei disabili sulla autovetture.
“Anche se il
suo corpo è – dice Greggio – purtroppo da cinque anni immobile, la sua
mente continua a lavorare con intelligenza e dedizione”. Di storie come Paolo nel nostro paese ce ne
possono essere tante. Tre milioni di persone in Italia combattono per avere una
tecnologia che gli permetta di affermare la propria identità. Stiamo parlando
di una battaglia importante da fare per garantire l’accessibilità in rete a
persone meno fortunate di noi. Proprio in questi giorni in Parlamento qualcosa
di importante è accaduto. Il
disegno di legge del Ministro per l’innovazione tecnologica Stanca
sull'accessibilità dei siti pubblici ha superato l'esame della Camera. Il
documento è stato approvato e passa adesso all'altro ramo del Parlamento. Nella
proposta di legge, presentata nello scorso aprile, si afferma che i siti
istituzionali e le altre forme di comunicazione pubblica on line debbano essere
progettati seguendo i requisiti di accessibilità internazionali, affinché
anche i cittadini disabili possano fruirne senza difficoltà. Il disegno di
legge prevede una serie di sanzioni ed incentivi che dovrebbero garantire
l'adozione degli standard di accessibilità. Si stabilisce ad esempio che i
contratti per la realizzazione di siti potranno essere dichiarati nulli se non
rispetteranno i requisiti di accessibilità, e si individuano precise
responsabilità disciplinari a carico degli amministratori responsabili dei
servizi telematici.
E anche dal
mondo del sociale e dall’Europa arrivano due segnali molto forti: il
coordinamento provinciale delle associazioni handicappati a Treviso insieme ad
alcune aziende del settore Internet Tecnology hanno realizzato il progetto we www.accessibilitaonline.org “E’
- ci ha precisato Cristina Greggio – una campagna di sensibilizzazione
a quella che possiamo definire una priorità per avviare la diffusione delle
innovazioni tecnologiche con particolare attenzione ai disabili. Il secondo
segnale arriva dall’Europa che dal 30 ottobre al 6 dicembre 2003 farà girare
per l’italia un autobus, proprio in occasione dell’Anno Europeo dei
Disabili. Il pullman è partito il
26 gennaio dalla Grecia e toccherà varie città italiane: Treviso, Varese,
Biella, Parma, Grosseto, Pescara, Benevento, Reggio Calabria, Agrigento,
Cagliari e Roma. La campagna dell’Unione Europea, attraverso questo tour,
punta anche a “sensibilizzare e diffondere innovazioni tecnologiche mirate a
rappresentare leglio la situazione delle persone disabili e a favorire la loro
comunicazione e integrazione”. Un modo per ricordare la storia di Paolo. Una
bella storia. Appunto.
(comunicato stampa)