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Smartphone, tanti ecosistemi di business, una sola rete?

15/09/2009 6784 lettori
4 minuti

E’ di questi giorni la notizia che anche Samsung sta per lanciare un suo apps store, mossa assolutamente coerente per il secondo produttore al mondo di device e di fatto inevitabile vista la folta concorrenza in merito.

Mi chiedo però se questa frammentazione di sistemi operativi, applicazioni, sviluppatori sia di reale giovamento per lo sviluppo di servizi evoluti e di larga diffusione, da fruire via web mobile, soprattutto in vista delle ulteriori potenzialità prospettate con l’arrivo dello standard LTE.

Negli ultimi due anni infatti la palla dell’evoluzione del web mobile (e dell’uso evoluto della telefonia) è passata dagli operatori telefonici ai produttori di device, fermo restando, almeno in Italia, una stretta ‘collaborazione’ che sta all’origine, ad esempio, del costo dell’iPhone.

Da un lato questa forte concorrenza, trainata dall’arrivo di Apple come ipotizzato qualche tempo fa, sta consentendo uno sviluppo vivace e ricco di novità, dall’altro però il modello di business basato sull’ecosistema chiuso (molto redditizio) è una barriera per lo sviluppo di strumenti trasversali ai vari tipi di sistemi operativi.

Chi conosce un po’ questo mondo infatti sa che già oggi, con pochi player davvero importanti (essenzialmente Symbian, Windows, iPhone, Rim e Android), lo sviluppo di applicazioni per il mobile richiede una miriade di varianti, con costi e tempi che lievitano.

In comune resta solo la rete su cui ci si appoggia per navigare (costi degli operatori permettendo) ma già il fatto che esistano siti fatti solo per iPhone mi sembra un indizio che anche il web mobile possa diventare non realmente cross platform.

Senza nulla togliere ai leciti profitti degli apps store temo dunque che alla lunga si possano creare delle barriere tra i vari os tali da impedire lo sviluppo di strumenti di larga diffusione, specie per quanto riguarda la pubblica utilità.

La soluzione? Potrebbe essere un protocollo analogo a quello che sta sotto il web e l’html, derivante dalla collaborazione di più player, in grado di bypassare le differenze, non solo nei siti (dove il linguaggio è ancora comune) quanto negli strumenti.

In alternativa i produttori potrebbero competere per rendere uno standard di fatto una loro applicazione o suite, per tutti i vari sistemi esistenti.

Utopia? Fine della festa per i produttori e per gli apps store?

Non è detto, e prova ne è il recente accordo Office Mobile e Symbian, con il quale Nokia guadagna un prezioso strumento di lavoro e Microsoft espande esponenzialmente l’ecosistema della sua suite di programmi.

I profitti degli sviluppi dei software nati in un certo ecosistema, per le applicazioni di un certo interesse, potrebbero aumentare grazie alla diffusione mentre gli apps store avranno sempre senso e mercato per applicativi molto specifici, come possono essere ad esempio quelli legati al multitouch dell’iPhone.

Sia come sia, credo che la competizione giovi molto al settore, mentre la frammentazione in ambienti chiusi no.

Voi che ne dite?

Gianluigi Zarantonello

via http://webspecialist.wordpress.com

Gianluigi Zarantonello
Gianluigi Zarantonello

 

Gianluigi Zarantonello, laureato in Scienze della Comunicazione (indirizzo Comunicazione Istituzionale e d'Impresa),

-Nato a Valdagno(VI), ora vivo tra Milano e Padova.

 

 

Formazione

  • 2004: Mi sono laureato in Scienze della Comunicazione a Padova con 110 e lode, indirizzo comunicazione istituzionale e d'impresa.

    La tesi di laurea aveva come titolo "La valorizzazione del territorio come strategia competitiva nel mercato globale del lusso. I casi Artigiana Sartoria Veneta, Salviati e Cipriani Industria" (consulta la tesi su Tesionline).

Esperienze professionali

  • Da novembre 2016 ad oggi sono Global Digital Solutions Director presso Valentino e sono a capo a livello global della direzione che si occupa dei progetti di innovazione e di digital transformation, lavorando trasversalmente in cooperazione con i team IT, HR, Marketing e le line of business in genere.
  • Da dicembre 2014 a ottobre 2016 sono Responsabile del coordinamento web e digital technology (quello che viene definito oltreoceano Chief Digital Officer) presso OVS Spa e seguo lo sviluppo, la governance e tutte le attività a cavallo tra il business e l'IT per garantire la digitalizzazione dei brand OVS, Coin, Coincasa, Upim, Excelsior Milano, Iana, Eat's, Blukids, Shaka Innovative Beauty.
  • Da Marzo 2012 a Dicembre 2014 sono Digital Marketing Manager presso Gruppo Coin Spa e seguo attività di webmarketing e digital marketing istituzionali e di quelle per i brand del Gruppo: Ovs, Coin, Upim, Excelsior Milano, Iana. Definisco la strategia e le attività  sul digitale in cooperazione con il marketing e l'IT e rispondendo al direttore generale.
  • Da Settembre 2006 - Marzo 2012 lavoro come dipendente con funzione di Web Marketing Manager presso la Coin Spa e, all'interno della Direzione Marketing, seguo i progetti su Internet ed i nuovi media dell'azienda (compresi i brand Upim e Excelsior Milano).
  • Da Novembre 2005 a Settembre 2006 ho svolto un'attività in proprio di consulenza e di supporto nelle funzioni marketing, comunicazione e commerciale per diverse aziende di vari settori.
  • Da Settembre 2004 al 1 novembre 2005 ho ricoperto l'incarico di Responsabile Marketing di AGE (Agenzia Giornalistica Europa) dopo essere stato referente commerciale per il Triveneto.
  • Da Luglio 2003 a Dicembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Responsabile del progetto per www.connecting-managers.com dopo essere stato Community Manager e Responsabile della Redazione.
  • Da Ottobre 2002 a Settembre 2004 ho ricoperto il ruolo di Senior Web Content Manager di www.comunitazione.it 

Vedi Curriculum >>

Viviamo in un mondo in cui la differenza fra fisico e digitale ha perso di significato. Lavoro ogni giorno per essere pronto alle sfide della digital and business transformation e mi piace scriverne qui, sul mio blog e sul mio canale Telegram.

Per le mie altre esperienze si veda il sito personale alla voce curriculum.