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Un principio di capacità creativa.

25/07/2009 6149 lettori
5 minuti

«Lo sviluppo della persona si degrada, se essa pretende di essere l'unica produttrice di se stessa. Analogamente, lo sviluppo dei popoli degenera se l'umanità ritiene di potersi ri-creare avvalendosi dei “prodigi” della tecnologia».

La tecnologia al servizio della sicurezza sul lavoro: applicazioni innovative per l’abbigliamento, calzature ed accessori. L’intento è quello di fornire materiali «intelligenti» al fine di prevenire gli incidenti nei cantieri ma anche di aumentare comfort e protezione durante tutta l’attività. Nella ricerca di soluzioni all’avanguardia in tema di protezione dei lavoratori, c'è chi ha contribuito a realizzare un nuovo ambizioso progetto per garantire la sicurezza nei cantieri. Insieme a nomi di prestigio del settore tecnico professionale, è stata progettata una nuova tecnologia in grado di verificare a distanza e in tempo reale, l’utilizzo da parte del lavoratore di tutte le misure necessarie alla sua sicurezza sul lavoro. Il nuovo sistema prevede le applicazioni di sensori inseriti nell’abbigliamento, nelle calzature e negli accessori (casco - imbragatura) che trasmettono ad una centrale operativa lo stato di «indossato o non indossato» dell’operatore. L’intento è quello di utilizzare materiali «intelligenti» al fine di prevenire gli incidenti nei cantieri ma anche di aumentare comfort e protezione durante tutta l’attività. Il progetto è stato presentato lo scorso 14 maggio al Circolo della Stampa durante il convegno «Sicurezza nei Cantieri - la Salute e la Sicurezza dei Lavoratori organizzati dall’Associazione Culturale Prevenzioneincenditalia, durante il quale sono intervenuti qualificati esponenti esperti in materia di Sicurezza».

Una visione che tiene conto dell’abbigliamento nel lavoro con la funzione di assecondare lo svolgimento dell’attività nella maniera più sicura e con la dovuta protezione. Un principio di capacità creativa, la cui «variazione» sugli indumenti da lavoro, nel perseguire la prevenzione degli incidenti, cerca la costante assicurazione dello stato normativo dell’operatore. Ci sono persone che lavorano in condizioni difficili, pericolose, poco agevoli, estreme, e ci sono aziende che producono capi, accessori e tecnologie per proteggere e tutelare queste persone dai rischi e dai pericoli che corrono. Di solito gli indumenti sono l’immagine e la sicurezza di ciò che siamo e facciamo. L’abito fa l’uomo: diceva Mark Twain. Se vogliamo difendere la nostra incolumità, dobbiamo avere l’intelligenza di non dimenticare mai che siamo vulnerabile: di corpo e di mente. Questa esposizione induce ad una condotta costante verso spinte sempre più efficaci per favorire comportamenti corretti nei luoghi di lavoro. In certe particolari condizioni, anche un intervento perfettamente a norma può causare eventi imprevedibili per accidentali interferenze con impreviste incompatibilità ambientali o tecnologiche. Un plauso alla capacità creativa: nella specie, consente l’uso di materiali «intelligenti» che in senso unico creano il contatto con una centrale operativa. Dei sensori inseriti nell’abbigliamento e negli accessori di sicurezza, danno lo stato: «indossato o non indossato» dell’operatore.

Un’azione bidirezionale con significati distinti per le varie discipline determina la necessaria interazione sul lavoro: scambievolezza in cui ciascun soggetto modifica i propri comportamenti in rapporto a quelli dell’altro, anticipandoli o rispondendovi. Per altro pare ormai assodato che sia ritenuta ideale la prospettiva qualitativa che si adotta per cogliere gli aspetti espliciti e, soprattutto, impliciti dell’organizzazione del lavoro, passando attraverso il focus sulla soggettività dei suoi membri. Si è in tanti a sostenere il comportamento basato sulla sicurezza incentrato su una metodologia imperniata sulla costruzione di un cambiamento culturale, avviato su due logiche integrate: una premiante, basata sul rinforzo dei comportamenti sicuri e sulla disincentivazione di quelli a rischio; l’altra dal basso verso l'alto, ossia di osservazione reciproca del comportamento da parte dei lavoratori di uguale livello. Un ulteriore aspetto teorico: la percezione del rischio. Il modo in cui sono percepite le contingenze in essere quando si agisce o quando si stimano le conseguenze delle proprie azioni, influenza il comportamento delle persone. Molto spesso, alla base di comportamenti insicuri vi sono componenti come l’abitudine, un’eccessiva sicurezza in se stessi, la distrazione e la fretta, tutti aspetti che denotano un’errata percezione del rischio.

 


Caritas in Veritate
Associazione Culturale Prevenzioneincenditalia

Marta Congedi: Percezione del rischio e comportamento sicuro in ambiti professionali.

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.