Il chiaro scuro
Le nostre esperienze e le nostre idee tendono ad essere comuni ma poco profonde. Stiamo trascurando il dono di comprendere le cose. La capacità innata di comprendere attraverso gli occhi si è assopita e deve essere risvegliata. Se noi osserviamo certe caratteristiche in un'opera d'arte, eppure non siamo in grado di descriverle, la ragione del nostro insuccesso non è dovuta al fatto che usiamo delle parole inadeguate per farlo, ma il fatto che i nostri occhi e i nostri pensieri non riescono a scoprire quei principi generali che ne sono alla base. Oppure entriamo in contatto con un linguaggio metaforico a noi sconosciuto, come in una opera di Denise Levertov, poetessa americana (1923/1997),chiamata: " Una visione"
le ali angeliche dell'altro,
in quelle ali volò l'intelligenza propria ai grandi angeli
l'intelligenza detta "amore intellettuale" che ,
comprendendo le perfezioni dello scarlatto,
si innalzò impetuosa in mezzo ai verdi e ai blu
e tra l'ambra giù in basso illuminò lo splendore di zaffiro,
così che ogni angelo era iridescente delle strane mai viste
tinte che contemplava , e la paura della scoperta
e il colloquio che fu il loro tacito interscambio di perfezione
non divenne mai un rattrappirsi ai due opposti.
ed essi si serbarono liberi nell'abisso celeste
si serbarono angeli, ma angeli sognanti, ciascuno imbevuto dei misteri dell'altro.
Ovviamente, il fatto di vedere significa ben più di ciò che abbiamo detto, ma cosa implica in realtà? il processo ottico , quale viene descritto dai fisici, è ben noto: la luce viene emessa o riflessa dagli oggetti d'un ambienti. Le lenti oculari proiettano le immagini di questi oggetti sopra la retina che trasmette il messaggio al cervello.
A esaminare con attenzione un oggetto, si scopre di avere occhi ben equipaggiati per vedere i minimi particolari, eppure la percezione visiva non opera con fedeltà meccanica della machina fotografica, che registra imparzialmente ogni cosa, cioè tutta la gamma dei frammenti di forma e di colore, che costituiscono gli occhi e la bocca della persona che posa per la fotografia, così come l'angolo della cornice che per caso sporge da dietro la testa, è il mezzo meccanico e scientifico per antonomasia. Nuovo strumento per rappresentare la realtà.
A partire dalla metta dell’Ottocento, secolo delle scoperte e sperimentazione, un gruppo di artisti chiamato "Macchiaioli" metti in risalto e a suo servizio, l'invenzione più rivoluzionaria nel campo delle arti visive: la fotografia. La poetica macchiaiola è verista opponendosi al Romanticismo, al Neoclassicismo e al Purismo accademico, e sostiene che l’immagine del vero è un contrasto di macchie di colore e di chiaroscuro, inizialmente ottenuti tramite una tecnica chiamata dello specchio nero, ossia utilizzando uno specchio annerito col fumo permettendo di esaltare i contrasti chiaroscurali all'interno del dipinto. Inoltre, avvicinano i concetti della teoria filosofica della visione elaborata alla visione dei fenomeni ottici della scienza...
"Abbi il coraggio di servirti del tuo proprio intelletto"
filosofo tedesco- Immanuel Kant