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Scienze della Comunicazione, il grande bluff?

30/03/2009 179078 lettori
4 minuti
 
In un Paese molto tradizionalista come l’Italia, dove le classi al potere o gli stessi uomini di potere hanno mediamente 106 anni (!), sentir parlare di una novità così "forte" nel mondo accademico ha fatto scalpore.
Con il passare degli anni il corso di laurea in Scienze della Comunicazione è diventato una realtà del panorama universitario italiano e per quelli come me, che avevano già in programma di scegliere una facoltà umanista per una professione legata alla comunicazione il corso è sembrato interessante.

Scienze delle merendine? Scienze dell’aperitivo? Scienze della disoccupazione? No. Scienze della Comunicazione, è questo ciò che ho studiato. E ne sono felice!
Si dice che le professionalità che saranno più richieste nel 2010 non esistevano nel 2004. Ci lamentiamo della nostra Italia, chiediamo a gran voce fondi per ricerca e sviluppo, pretendiamo competenza, tenacia e coraggio nell’affrontare le sfide odierne e poi?
 
La stima verso i laureati in Scienze della Comunicazione è piuttosto bassa, questa è solo la prima di una lunga serie di “ingiustizie” che gli studenti in SdC devono subire. Una per tutte le frasi del tipo: “Ah sei Dottore in Scienze della Comunicazione… Ma in pratica di cosa ti occupi?...”
 
Cosa ancor più grave però è che, a volte, a fronte di questo genere di domanda forse non tutti rispondono al meglio o per ignoranza (nel senso di mancanza di una conoscenza sufficiente) o perché – e questo purtroppo alimenta ancora di più la cattiva reputazione – tra gli studenti stessi aleggia la leggenda che a SdC “si fa poco e gli esami sono facili”…
 
Ma da chi può arrivare un segnale di fiducia per quella che è considerata una delle ‘professioni del futuro’?

Certamente ci si aspetta un riscontro di credibilità dal sistema formativo e dal ‘mondo professionale’. Il primo perché fornisce la corazza, il secondo perché illustra il cammino.Non credo sia una laurea fasulla…Magari, prendendo spunto proprio da queste vicende, si potrebbe iniziare un percorso di conoscenza e di “evangelizzazione” per modificare le convinzioni negative, generalmente diffuse, su questo Corso di Laurea e sulle professioni ad esso collegate.