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Un omaggio alla Ferrari

16/11/2008 8725 lettori
5 minuti

 

Un omaggio alla Ferrari[1]: offerto da un'azienda che si occupa di microprocessori e produce schede grafiche. Advanced Micro Devices: a sua volta sponsor per interesse e comune passione per la velocità; di bit e non di chilometri orari. Dirk Meyer è il volto nuovo di Amd che dovrà cercare di fare la differenza e rendere l'azienda un protagonista stabile dell'industria del silicio. La missione di Meyer, da poco più di cento giorni numero uno di Amd, è infatti quella di riportare in sella l'azienda, dove era riuscita con fatica a salire. La storia di Adm è antica almeno quanto quella di Intel entrambe nate negli anni sessanta, entrambe partner della prima ora con Ibm per fornire nel 1982 i processori per quella novità che veniva chiamata P.C.

 
La strategia industriale di Amd, pure in un momento di crisi, ha inteso creare delle alleanze che permettessero di concentrarsi sulla progettazione e sulla commercializzazione dei prodotti. Trovati dei soci di capitali, hanno fatto nascere una nuova società che esternalizza la produzione dei processori. Amd con la partecipazione del fondo sovrano d'investimento di Abu Dhabi ha costituito per questo Advanced Technology Investment.
 
Un estratto della strategia di Amd: «Oggi siamo proiettati verso un futuro di cambiamento tecnologico: per i nostri clienti consumer è sempre più importante la parte della creatività e della multimedialità in alta definizione, mentre per quelli aziendali la parola chiave è virtualizzazione[2]. In futuro l'accelerazione che anche il cloud computing[3] sta già portando al nostro mercato diventerà tale che il prossimo paradigma tecnologico vedrà l'incorporazione del processore grafico all'interno della Cpu. E stiamo lavorando alla creazione di uno strato di software, un "middleware"[4], per rendere facile agli ingegneri del software sfruttare i processori multi-core e il parallelismo in maniera astratta dal silicio. Ma soprattutto stiamo lavorando con i nostri talenti, che sono tra i migliori sul mercato».
 
Il CEO si è dato l'obiettivo di portare Amd di nuovo al break-even[5] il prossimo anno e di lanciare nuovi prodotti con costanza. A partire dal nuovo processore "Shanghai" e a seguire, nel 2009, "Fiorano" e "Maranello". Un omaggio alla Ferrari che Amd sponsorizza per la comune passione della velocità: di bit e non di chilometri orari.
 
 
 
 
Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.