QUANDO L'ARTE SI CHIAMAVA ARTE...E NON PRODOTTO ARTISTICO
Lui però esagera non solo nelle esibizioni televisive,ma sembra anche nella vita di tutti giorni. L'arte si critica per il gusto di farlo. I pittori in particolare non aspettano altro che il giorno fortunato in cui qualcuno come lui posi l'occhio su una propria opera e la critichi e ne apprezzi le linee, i colori, lo stile. Se il giudizio è positivo è fatta. Il successo di vendita è assicurato. In passato i signori delle grandi famiglie nobili e i Papi decretavano la fortuna degli artisti per il fatto che li ospitavano e li aiutavano per il piacere di vederli creare. I talenti anche i più grandi ,emergevano con fatica e sofferenza La storia in particolare del Rinascimento docet.
Oggi basta che uno abbia studiato e se ne intenda ,faccia qualche apparizione ad arte in tv con la complicità di alcuni presentatori volponi perchè nasca il Mito della critica d'arte. La solita Tv che tollera scene poco edificanti di insulti, schiaffi e cadute di stile per creare il personaggio che poi farà sempre la maledetta audience e così gli allocchi abboccano. Sono personaggi richiesti per fare rumore e vivacizzare le trasmissioni quando l'interesse cala. In questo caso c'è una indubbia capacità e il risultato è l'ascolto incantato del pubblico che applaude.
Fino a questo punto tutto potrebbe anche essere accettato per la gioia dei cultori dell'arte,ma quando il personaggio in questione osa chiedere cifre iperboliche per una recensione di un quadro perchè quest'ultimo abbia la possibilità di richiamare l'attenzione degli acquirenti del medesimo...allora mi sorge il dubbio che chi più paga questa prestazione sarà più venduto e quindi le sue quotazioni sul mercato saranno altissime.
Ho saputo questa cosa orribile questa sera per caso e non credevo fosse possibile.
Eppure ci sono i veri artisti che dovrebbero emergere per il semplice fatto di aver la fortuna un giorno qualunque di essere notati magari in un bancarella di strada da onesti INTENDITORI CHE PROPONGANO LORO UNA MOSTRA E DIVENTINO COSI' LORO MECENATI COME AVVENIVA NEL MERAVIGLIOSO PASSATO in cui la società era retrograda in ogni settore,ma forse la passione si chiamava passione e l'arte si chiamava arte e non prodotto artistico.