il circo francese
Ho letto recentemente un interessante articolo sul circo. Si parlava in particolare di un'esibizione del circo francese a Brescia.
Quando penso al circo beh mi vengono in mente miriadi di cose; ricordo di averlo odiato per molto_troppo tempo da piccola, e poi iniziato ad amarlo solo quando un giorno ho cominciato ad andarci con una persona che ha rivoluzionato il mio modo di recepire quel tipo di spettacolo, che mi ha caricato di meraviglia nei confronti degli animali o delle piroette o dei salti o dei clown...è curioso come a volte un tuo "compagno" di avventura possa farti capovolgere la percezione stessa di quell'avventura...lui, che ora non c'è più mi ha dato in lascito i suoi "occhi da bambino"....
A parte me, comunque l'interesse specifico dell'articolo stava nell'illustrare e far capire quanto il circo francese sia diverso in sé in quanto contemporaneo e dedito alla sperimentazione.
Per intenderci quando il sipario si apre, davanti ai nostri occhi i tradizionali "saltimbanchi" diventano lanciatori di oggetti comuni (rotoli di carta, spazzolini da denti, svegliette) piuttosto che personaggi che si interrogano sui loro stati d'animo o uomini_bambini che si agitano saltando sul tappeto elastico piuttosto che uomini che sfidano la forza di gravità sperimentando insolite inclinazioni di postura. Insomma tutto un nuovo modo di percepire e di conseguenza trasmettere il circo.
Un'esperienza insomma che da prettamente ludica tenta in qualche modo ad abbracciare la quotidianità o precarietà o dubbio della vita...