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Un nuovo Corso di Laurea di Scienze della Comunicazione a Roma II

02/07/2003 35306 lettori
5 minuti
Oggi incontriamo il professor Alessandro Ferrara, uno dei promotori del neonato corso di Scienze della comunicazione presso l'Università di Roma "Tor Vergata".

Professore, benvenuto anche a lei tra gli studenti e i professionisti della comunicazione che animano il nostro sito. Tra breve partirà il corso di Laurea in Scienze della Comunicazione anche presso Tor Vergata.
Non lo prenda per uno sgambetto... ma perchè far nascere nuovi corsi di Laurea in SciCom in altre Università? la richiesta è davvero così alta?

La richiesta si mantiene alta in generale, ma soprattutto è la situazione romana che evidenzia un particolare affollamento dei corsi già esistenti. In più Tor Vergata ha storicamente esercitato una funzione di attrazione sul bacino di possibili utenti provenienti dall'hinterland metropolitano, cosa che ovviamente ci ripromettiamo di continuare a fare. E infine Tor Vergata proprio in ragione della sua collocazione sul territorio incoraggia forme nuove di frequenza e partecipazione che possono costituire un'attrattiva. Mentre nelle altre sedi magari si va per due o tre ore, a Tor Vergata ha senso passare più tempo, starci tutta la giornata e dunque frequentare in modo diverso lezioni e seminari. E poi la nostra proposta ha delle peculiarità tutte sue.

 

Mi scusi professore... il nostro osservatorio ci permette di sapere che ogni università sviluppa poi delle inclinazioni scientifiche specifiche. Quale sarà l'orientamento specifico del vostro corso di Laurea?

Certo, ogni corso di laurea riflette delle scelte di merito compiute al momento della sua costruzione. Anche il nostro corso di laurea nasce con caratteristiche ben precise, che sono state frutto di appassionate discussioni e gli conferiscono dei tratti originali rispetto agli altri corsi di comunicazione. Abbiamo puntato su due aree in particolare, riflesse nei due diversi curricula che si possono seguire. Una è quella della comunicazione estetica e scientifica. L'altra quella della comunicazione politica e istituzionale.
Sul versante scientifico e quello estetico-artistico non c'è bisogno di fare complicati ragionamenti per comprendere che esiste una esigenza sempre crescente di colmare il fossato tra saperi specialistici e un pubblico sempre più attento perché consapevole di vivere società sottoposte a tumultuose trasformazioni, società in cui è impossibile operare consapevolmente delle scelte senza una sufficiente conoscenza sia degli esiti fondamentali della ricerca scientifica sia dei valori, più di quanto si creda riconducibili a criteri di "gusto", che ci vengono suggeriti dalla "estetica diffusa" in cui siamo immersi. Ma questo curriculum, realizzato anche in collaborazione con la Facoltà di Scienze, mira a qualcosa di più: a ripensare a fondo la tradizionale distinzione tra le cosiddette "due" culture, anzitutto mostrando come la riflessione scientifica e quella estetica, sviluppatesi nei secoli alternando momenti di esclusione ad altri di convergenza, abbiano elaborato un patrimonio culturale che si può considerare alla radice della sensibilità contemporanea e nel quale la società della comunicazione trova il proprio naturale retroterra. Proprio per portare in primo piano questo patrimonio comune da un lato scienziati, epistemologi e storici della scienza e dall'altro estetologi, storici dell'arte e letterati daranno vita annualmente a Laboratori interdisciplinari che saranno il fiore all'occhiello di questo curriculum. Per il primo anno prevediamo, ad esempio, un laboratorio interdisciplinare sul tema del paesaggio e dell'ambiente: come si vede un tema di grande attualità e che coinvolge necessariamente numerose competenze interdisciplinari (filosofiche, estetiche, biologiche, ecologiche, ecc.).
L'altro curriculum mira invece a formare degli operatori della comunicazione politica e istituzionale. Viviamo in società democratiche e abbiamo preso a dare questo elemento per scontato, come l'aria che respiriamo. La natura democratica della nostra società significa che tutte le istituzioni pubbliche - per quanto imperfette, e sappiamo bene per esperienza diretta quanto possono essere imperfette - nonostante il loro essere imperfettamente democratiche non possono ricusare un ideale di trasparenza nel rapporto con i loro pubblici. E questo ideale regolativo della trasparenza nei rapporti tra istituzioni e cittadini, tra governo e cittadini, fra amministrazione e cittadini, comporta un'accresciuta rilevanza dei processi di comunicazione nell'ambito pubblico e di protezione della comunicazione e della sua privacy nell'ambito non pubblico. Le recenti innovazioni normative nella Pubblica Amministrazione hanno portato alla creazione di figure nuove (addetti e responsabili di uffici stampa, di uffici relazioni con il pubblico, estensori di piani di comunicazione degli enti pubblici) che godranno di notevoli opportunità occupazionali nel breve e medio periodo.
Inoltre Tor Vergata ha una grossa e consolidata tradizione di formazione giornalistica. Siamo l'unica università pubblica di Roma che, in convenzione con l'Ordine dei giornalisti, ha operato con successo e continuità nel campo della formazione di giornalisti, prima con la Scuola di Specializzazione e ora con il Master in Giornalismo, dotato di una struttura di praticantato. Il corso di laurea in Scienze della comunicazione è stato concepito in modo da offrire una formazione di base ottimale a coloro che in seguito volessero perseguire questo ulteriore percorso formativo, che li attende al termine del triennio. Per riassumere, il nuovo corso di Scienze della comunicazione ha una vocazione a formare giornalisti e comunicatori in genere con particolare attenzione all'area della informazione scientifica, estetica e della comunicazione istituzionale.

 

I comunicatori oggi sono sempre più in competizione con altre specializzazioni e penso ai corsi di laurea in informatica con il quale noto una sempre maggiore convergenza di piani di studio. Quindi diventa essenziale per i neo laureati conoscere il computer, l'internet e le nuove tecnologie digitali. La sua Università si è già attrezzata per raccogliere questa sfida?

Certamente. Noi abbiamo sei insegnamenti di informatica a vari livelli in Facoltà, a partire dal più elementare corso di "Abilità informatiche" fino al sofisticato "Metalinguaggi di marcatura". Inoltre abbiamo un laboratorio multimediale molto ben attrezzato e al livello post-laurea abbiamo strutture preposte all'apprendimento e la pratica delle tecniche sia multimediali sia redazionali. Ci stiamo attrezzando inoltre per un master sulle Arti e tecniche della comunicazione televisiva da cui usciranno registi, sceneggiatori e consulenti di produzione in grado di padroneggiare gli aspetti tecnici della produzione televisiva.

 

Le andrebbe di illustrarci come sarà organizzato il percorso didattico a Roma II? e in che modo sono stati pensati? e in che percentuale avete preso in considerazione i problemi legati all'ingresso nel mondo del lavoro?

Come dicevo, ci saranno due curricula che lo studente potrà scegliere: "Comunicazione estetico-scientifica" e "Comunicazione politico-istituzionale". Il curriculum di Comunicazione estetica e scientifica intende fornire una preparazione di base interdisciplinare, che utilizzi le potenzialità dei nuovi strumenti di comunicazione sia per una adeguata comprensione delle informazioni specialistiche provenienti dal mondo dell'arte e della ricerca scientifica, sia per una loro diffusione consapevole e critica nell'opinione pubblica. Lo studente che opterà per il curriculum estetico-scientifico nel primo anno studierà fra l'altro linguistica italiana, lingua inglese, informatica, filosofia teoretica, storia delle scienze, estetica e retorica, e seguirà Laboratori interdisciplinari realizzati con i colleghi di scienze. Nel secondo anno studierà filosofia della scienza, storia contemporanea, bioetica, sociologia, una lingua diversa dall'inglese, una materia a scelta fra pedagogia o psicologia, geografia economico-politica, critica letteraria, sociologia dell'arte oppure tradizione e cultura classica o glottologia, e Laboratori interdisciplinari. Nel terzo anno studierà psicologia generale, filosofia del linguaggio, una fra varie discipline storiche, letterarie e delle arti, una disciplina fra le teorie e tecniche dei media, un terzo Laboratorio interdisciplinare, di nuovo inglese.

Il curriculum di Comunicazione politica e istituzionale intende fornire una preparazione di base nell'ambito della comunicazione politica e istituzionale. A tal fine prevede una combinazione equilibrata tra conoscenze filosofiche, storiche, politologiche, giuridiche, sociologiche, psicologiche, ed economiche da un lato, e discipline informatiche e della comunicazione dall'altro, ed in più una notevole attenzione per la padronanza delle lingue straniere.Lo studente che opterà per il curriculum politico-istituzionale nel primo anno studierà filosofia della scienza o filosofia del linguaggio, informatica, filosofia politica o storia delle dottrine politiche, sociologia generale o sociologia dei processi culturali, lingua inglese, linguistica italiana. Nel secondo anno studierà psicologia generale, un'altra lingua, diritto privato, una fra varie discipline letterarie storiche e delle arti, retorica o sociologia dell'arte ovvero cultura e tradizione classica, filosofia della scienza o filosofia del linguaggio. O glottologia, storia contemporanea, psicologia sociale. Nel terzo anno studierà una ulteriore disciplina filosofica, una fra quattro discipline economico-aziendali, critica letteraria, una fra varie discipline sociali, di nuovo inglese.
Ci saranno inoltre dei contratti attivati con giornalisti di professione, i quali, relativamente ai due curricula previsti daranno nozioni di "Teoria e tecnica del giornalismo", "Teoria e tecnica della comunicazione scientifica" e "Teoria e tecnica della comunicazione estetica".

Per quanto riguarda gli sbocchi professionali ci siamo mossi nella seguente prospettiva. Per il curriculum di "Comunicazione estetico-scientifica" ci siamo dati come obiettivo il fornire una formazione di base a quanti intendono avviarsi alla professione gionalistica nei settori della cultura estetica e di quella scientifica, come pure contribuire alla formazione di redattori di case editrici e di riviste su carta e on-line (produzione di testi e grafica), operatori di museo (mostre artistiche e scientifiche, cataloghi, marketing), addetti di enti pubblici e privati legati alla produzione e distribuzione dello spettacolo e di servizi culturali, organizzatori di convegni ed eventi comunicativi, esperti nell'elaborazione e trasmissione dell'informazione multimediale (televisione, cinema, giornali, audiovisivi, internet).

Per il curriculum di "Comunicazione politico-istituzionale" ci siamo dati come obiettivo quello di fornire una formazione di base a quanti intendono avviarsi alla professione giornalistica con specializzazione nei settori della politica, del diritto e dell'economia come pure di contribuire alla formazione di funzionari, consulenti, specialisti free-lance in grado di operare con competenza nell'ambito della comunicazione pubblica (per esempio come addetti agli uffici stampa, ai nuovi uffici relazioni con il pubblico, alla comunicazione interna, alla redazione di house-organs, e di riviste dei settori interessati, ecc.) avendo padronanza degli aspetti mediatici, informatici, giuridici, politici e sociali della comunicazione, nonché con piena consapevolezza delle sue implicazioni a livello locale, regionale, nazionale e internazionale e avendo la capacità di muoversi agevolmente in contesti multiculturali.

 

Il corso di studi è triennale più un biennio di specializzazione, se non sbaglio. Avete già previsto quali saranno queste specializzazioni? e, come al solito le chiederei anche di indicarci i motivi della scelta.

Abbiamo deciso di partire con un Corso di Laurea triennale in Scienze della Comunicazione e di attivare da subito, come sbocchi post-laurea, due Master ad altissimo contenuto professionalizzante: un Master in Giornalismo e Comunicazione Pubblica, che è dotato di strutture di praticantato, da cui dovrebbero uscire sia giornalisti sia addetti agli Uffici Relazioni col Pubblico, e un Master in Arti e Tecniche della Comunicazione Televisiva, da cui dovrebbero uscire professionisti della regia, della sceneggiatura e della produzione televisiva. Stiamo anche progettando la laurea specialistica, la quale prevederà sicuramente un indirizzo multimediale, e penso che sarà varata a breve.

 

Il ruolo dell'intervistatore mi costringe ad essere pungente, mi perdoni... Ma quali pensa che saranno gli strumenti indispensabili per il comunicatore del futuro?

Beh, il comunicatore del futuro sarà su una linea di continuità con il comunicatore del presente, non dovranno mancargli nessuna delle competenze sociologiche, psicologiche, argomentative, semiotiche, linguistiche, tecnico-mediali che caratterizzano il comunicatore attuale. Aggiungerei però una particolare attenzione alla autoconsapevolezza del suo ruolo e un senso di responsabilità per gli effetti pubblici del suo lavoro. Si dice che il mercato opera una selezione. La opera certamente, ma in un contesto. E nel contesto di una democrazia matura, quale è quello che - nonostante tutte le imperfezioni di cui siamo i primi a lamentarci - caratterizza il nostro paese, questa selezione a mio avviso andrà nel senso di premiare la trasparenza e la responsabilità. Si parla di finanza etica: ebbene, sono sicuro che emergerà il concetto di comunicazione "etica", nel senso di "non manipolatoria". Una comunicazione volta a convincere, certamente, ma nel rispetto della trasparenza. Sono pronto a scommettere che questa sarà una delle dimensioni nuove che emergeranno nella professione comunicativa.

 

Sicuramente chi abita nel Lazio, ma non solo, vuole sapere se avete già stabilito se il vostro corso di Laurea sarà a numero programmato e se può... ci anticiperebbe le date?

Si, purtroppo non possiamo permetterci di avere svariate centinaia di studenti se vogliamo mantenere le promesse di qualità formativa che abbiamo fatto. All'inizio partiremo con un numero programmato di 200 studenti, poi si vedrà.


Il vostro test di ingresso sarà simile a quello delle altre università? Sa, quando lo feci io provai in diverse università e notai molte differenze tra Roma, Salerno e Bologna. Mi sembra che ogni Università avesse impostato il test in direzione delle conoscenze minime erano indispensabili per intraprendere la carriera in ogni sede. Voi quali conoscenze specifiche richiederete?

Chiederemo nient'altro che una buona e solida cultura generale, fatta delle tradizionali conoscenze storiche, linguistiche, geografiche, umanistiche insomma, ma anche con attenzione all'attualità - vogliamo persone mediamente informate riguardo ai fatti del mondo! -- qualche elemento di cultura scientifica e una base minima di conoscenza dell'inglese, senza la quale non si va da nessuna parte oggi.

 

Bene ci avviamo alla conclusione del nostro incontro. Prima di lasciarla vorrei muovere alcune critiche ai corsi di studi che ho avuto la possibilità di conoscere e monitorare. Troppo spesso vengono impiegati docenti a contratto che sono spesso assenti e poco devoti a seguire gli studenti. Voi avete pensato a risolvere questo problema, oppure all'inizio vi dovrete affidare a nomi noti anche per attirare l'utenza?

Rispondo con molto piacere a questa domanda. In tutto il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione di Tor Vergata sono presenti a vario titolo insegnamenti che fanno capo a ben 54 settori scientifici disciplinari. Di questi, solo 4 sono coperti per contratto: Sociologia generale, Teoria e tecnica del giornalismo, Teoria e tecnica della comunicazione scientifica e Teoria e tecnica della comunicazione estetica. Ed è bene che sia così, perché si tratta (escluso Sociologia), di materie che sono a mio avviso meglio insegnate da professionisti che operano da tempo sul campo. Ma questo vuol dire anche che con 50 insegnamenti su 54 coperti da persone incardinate nei ruoli dell'università, si è fatta una scelta per così dire di solidità didattica che non mancherà di dare i suoi frutti.

Professore, non mi resta che ringraziarla di essere stato con noi e sono certo che gli studenti troveranno modo di lasciare qui sotto le loro domande per lei e per gli altri docenti dei corsi di laurea in Scienze della comunicazione. Speriamo di risentirla e di poter dialogare di nuovo con lei: Comunitàzione l'aspetta.

Luca Oliverio
Luca Oliverio

Luca Oliverio è il founder e editor in chief di comunitazione.it, community online nata nel 2002 con l'obiettivo di condividere il sapere e la conoscenza sui temi della strategia di marketing e di comunicazione.

Partner e Head of digital della Cernuto Pizzigoni & Partner.

Studia l'evoluzione sociale dei media e l'evoluzione mediale della società.