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DigiNAtale 2007: i film delle feste formato famiglia!

23/12/2007 6353 lettori
4 minuti

Quest’anno la DreamWorks ha sbancato il primato del film di Natale, soffiando l’anteprima di rito alle consolidate Disney-Pixar e Fox-Blue Sky uscendo in  sala il 21 dicembre con il suo contenuto Bee Movie, senza però scalfire  quello che Brad Bird ha sapientemente anticipato con il classico eroe in puro stile disneiano nel piccolo Remy, nel prodigio d’animazione in digitale Ratatouille, moderna favola in stile "Un Americano a Parigi", dalle consolidate ambizioni velate di humour e sognante arrivismo capaci di deliziare ogni aspettativa di pubblico, come sempre del resto (secondo successo del regista, dopo la più rocambolesca famiglia di improbabili super eroi de Gli Incredibili).
Sicuramente il risvolto controtendenza-Disney già anticipato con l’uscita del terzo episodio di Shrek non ha sbalordito di molto la critica, consapevoli di quella consolidata ironia capace di saper educare senza incrinare le innocenti visioni di un’età sempre disposta e attenta a ricevere i messaggi sopra le righe, caratteristici di ogni film d’animazione, digitale e non (vedi un pretenzioso Shark Tale, dove i riferimenti stilistici della saga del padrino vengono sommessamente alleggeriti da una verve comica capace di conciliare umorismo e simpatia fin troppo caricaturale).
Moderne favole condite di riferimenti che molte volte possono scivolare in un buongusto discutibile, ma che sanno sempre addolcire di quella saggezza tipica dell’happy end  d’obbligo, per rimanere saldi alle vicende che ci hanno deliziato, nel contrastato amore del più adorabile orco verde di tutti i tempi Shrek e Fiona, con l’intramontabile spalla Ciuchino e il gatto con gli stivali. La rivoluzione in digitale, quindi,  è cominciata in casa Disney, con il primo cortometraggio di una manciata di minuti con protagonista quella memorabile performance di una lampada da tavola disarticolata, futuro emblema di casa Pixar, accostabile quindi al primo cortometraggio Steamboatwillie del 1928, capostipite di quel mondo di magia e animazione firmato Walt Disney. Entusiasmo che ha portato alla creazione del primo lungometraggio in computergrafica Toy Story (1995), che ha regalato le vicende del cow-boy di pezza Woody e l’astronauta giocattolo Buzz, nella commovente disputa che vede un razionale giocattolo, saldo ai propri principi, cercare di dissuadere l'avveniristico ultimo modello, convinto di essere realmente un prodotto d’avanguardia in grado di saper "volare". Sicuramente gli incassi ai botteghini e il favore del pubblico hanno accolto con entusiasmo questa prima prova di un cinema d'animazione che ha inaugurato così la sua inedita evoluzione, adottata in seguito sia dalla DreamWorks di Steven Spielberg e la Fox nella Blue Sky, quest'ultima autrice della fortunata saga de L'Era Glaciale (famoso più per il cameo-prologo di Scrat e la sua inseparabile ghianda che per il film in se) e del riuscitissimo Robots (entrambi creati da Chris Wedge), che ha visto protagonista di un vero momento di gloria le ambizioni di un giovane Rodney, dal delicato animo di un "rugginoso" da battaglia, promettente inventore genialoide fedele ai propri sogni, capace di conquistare il favore di tempi propensi a mettere in second'ordine degli scomodi entusiasmi destinati a scomparire. Formula ripresa dalla Pixar nel recentissimo I Robinson (2007), nel piccolo orfanello Lewis in cerca di una famiglia disposta ad adottarlo, forte del suo talento di novello inventore in rocambolesche fughe dal tempo. Atmosfere riuscitissime riproposte oggi nello stesso spot della promozione Sky. Film, però, che ha destato tiepidi consensi di pubblico come il meno fortunato Monsters & Co. (2001), dove il tema della diversità spaventata dalla normalità mascherata dell'uomo è capace di commuovere, se ad impersonarla sono i  simpatici personaggi Mike e Sulley, abitanti di Mostropoli. Sicuramente più fortunata è stata la sorte toccata a Alla ricerca di Nemo (2004) e Cars-motori ruggenti (2006), apoteosi del sogno americano impregnato di polverose autostrade senza confine, nella stessa mitica Route 66, scenario delle ambite gesta di una giovane auto da corsa in cerca di gloria, lo scaltro "Saetta McQueen" alla conquista dell'ambito trofeo della Piston Cup, rivelatrice di una morale a lieto fine che delizia amori e passioni sotto il cofano. Successi di pubblico che si collocano tra le abili mani di John Lasseter, autore dello stesso A Bug's life, risposta disneiana a quel fortunato Z-la formica, dalle angosce psicoanalitiche degne del migliore Woody Allen. Sommesso, invece, è stato Uno Zoo in fuga, alterego in digitale del Re leone e il più diretto Madagascar, siglato da una collaborazione con una Complete Pandemonium, sodalizio di lieve importanza rispetto al classico filone in pura magia Pixar. 
Bee Movie arriva, quindi, nelle sale con il compito di deliziare le attese senza paura di deludere un pubblico di ogni età, forte di una provata morale capace di rinnovare sogni e speranze generazionali senza tempo, vedi il riscatto impersonato dalla piccola ape Barry  "B". Benson, che cita il genere umano per danni dovuti allo sfruttamento dell'intera categoria di insetti, richiamando teneramente i riferimenti meno espliciti a un audace Kill Bill, nelle androgine vesti in tuta nero-gialla di Uma Thurman, eroina kamikaze degna di una combattiva erede del più diretto Bruce Lee, nella stessa classe di film che hanno deliziato un genere cinematografico.
Non mi resta, quindi, che augurarvi un buon DigiNAtale a tutti !

Paolo Arfelli
Paolo Arfelli

Nato a Ravenna; ho avuto il piacere di aver frequentato un corso di grafica pubblicitaria tenuto da Umberto Giovannini, presso la T. Minardi di Faenza, dopo il quale intendo affrontare un discorso editoriale che possa completare il cammino professionale che voglio realizzare.

E' da qualche anno che ho il piacere di legare la mia capacità a Comunitàzione, in una collaborazione di testi e argomenti che valorizzano la serietà riposta da Luca Oliverio e il contesto in cui questo portale opera, tra pubblicità, marketing, informazione e tanto altro.

Ho in preparazione alcuni cortometraggi e la realizzazione di un magazine (DC DIRECTOR'S CUT) all'interno di Alphabet&Type®.