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Houston abbiamo un problema... anzi due!

08/10/2007 20866 lettori
5 minuti

 

 

La scorsa settimana Nielsen ha reso disponibili gratuitamente [‘azie!] i principali risultati emergenti dalla ricerca che svolge con cadenza semestrale, Online Global Consumer Study.

La ricerca, i cui dati sono aggiornati ad aprile 2007, è stata svolta a livello internazionale in 47 paesi tra i quali l’Italia su un campione di circa 27mila utilizzatori di internet.

I dati disponibili, non potendo proprio dubitare dell’affidabilità della Nielsen, fanno davvero riflettere e offrono numerosi spunti di confronto sia in generale che con specifico riferimento alle peculiarità della nostra nazione, sulle quali ci concentreremo qui di seguito.

Ultime 5 nazioni  – Fiducia nella Pubblicità in generale
 
 
Latvia
38%
Germany
35%
Lithuania
34%
Italy
32%
Denmark
28%
Fonte: Nielsen Online Global Consumer Study April 2007 

Nel nostro paese si investono circa 10mila milioni di euro in comunicazione classica [digitale/web compresa], secondo le proiezioni per l’anno in corso, e siamo il penultimo paese tra i 47 analizzati, che hanno una fiducia media generale del 63% per quanto riguarda i quotidiani e del 50% per la televisione,  per la fiducia che viene riposta nei messaggi pubblicitari come evidenzia la tavola soprariportata.

Non sorprende che vengano denunciate a più riprese, anche all’interno di questi spazi, le inadeguatezze del marketing e della comunicazione d’impresa, sorprende però che grandi imprese sostenute da grandi agenzie di comunicazione che certamente posseggono questi dati non si attivino concretamente e che, tranne rare eccezioni, sia solo uno sparuto gruppo di collavoratori [più coloro che si sono aggiunti nel frattempo]ad interrogarsi e ad immaginare di attivarsi positivamente per ricercare soluzioni invece di dare esclusivamente spazio alle parole.

Che il problema esistesse ne avevamo il sentore da tempo, oggi iniziamo ad averne anche la misura della gravità dello stesso.

Queste dinamiche che sono presenti globalmente, come dimostrano i dati della ricerca, per quanto riguarda i media classici si acuiscono anche relativamente alle raccomandazioni on line ed in presenza per quanto attiene L’Italia.

Ultime 5 nazioni – Livello di fiducia relativo alle raccomandazioni di estranei [in presenza]
Hungary
68%
Latvia
68%
Lithuania
64%
Italy
64%
Denmark
62%

Fonte: Nielsen Online Global Consumer Study April 2007

Tra tutti i mezzi presi in considerazione il passaparola in presenza ottiene una fiducia superiore a qualunque altro con una media generale a livello internazionale del 78%. L’Italia compare anche in questo caso tra gli ultimi cinque paesi in termini di fiducia in presenza.

Ultime 5 nazioni – Livello di fiducia relativo alle raccomandazioni di estranei [on line]
 
 
Italy
47%
Chile
47%
Estonia
46%
Lithuania
46%
Finland
35%

Fonte: Nielsen Online Global Consumer Study April 2007

La situazione, se possibile, si aggrava ulteriormente per quanto riguarda la comunicazione on line e le raccomandazioni ricevute attraverso i social media che, seppur ottengano uno scoring superiore ai media tradizionali, si assestano al 47% contro una media generale del 61% ed europea del 59%.

Evidentemente bisognerebbe disporre della ricerca completa x approfondire.
 A livello di ipotesi potrebbe essere che siccome siamo il "paese dei furbi" la gente non si fida in generale degli altri o, in alternativa, potrebbe essere un problema di momento di sfiducia generale [nella politica, le istituzioni, il futuro...etc] che porta a questa dinamica generalizzata.

Certamente esiste un problema di comunicazione e di relazione nel nostro paese più che in altri; nel frattempo, almeno, 10mila milioni di euro parrebbero ampiamente sprecati e si continua [passatemi la metafora]ad andare a caccia di farfalle con il bazooka.

Come ho ricordato per oltre due anni.................. Mañana sol y buen tiempo.

 

Pier Luca Santoro
Pier Luca Santoro

Esperto di marketing, comunicazione d'impresa & sales intelligence. Dal 1987 in poi é stato responsabile del marketing e dell’organizzazione commerciale di grandi imprese [Star, Giuliani, Bonomelli].

Dal 1998 opera come consulente per progetti di posizionamento strategico, organizzazione, comunicazione & formazione per aziende pubbliche e private, associazioni di categoria e amministrazioni pubbliche.