Enciclopedia Momentanea
Un gruppo di studenti di SdC dell'Università di Lecce ha realizzato una serie di tesine sui più diversi oggetti culturali, che poi sono diventate un libro, "Enciclopedia Momentanea". | ![]() |
Nel 2001 sono stato chiamato a tenere il Corso di Sociologia dei Processi Culturali per Scienze della Comunicazione, che partiva come Corso di Laurea a Lecce proprio in quell'anno.
Mi sono dunque trovato a dover organizzare le trenta ore di didattica, perciò ho pensato di dividerle in una parte di panoramica sulle teorie della materia e in un'altra con una formula meno tradizionale.
Il punto di partenza è stato il testo adottato, "Sociologia della Cultura" di Wendy Griswold, che contiene riflessioni teoriche ma anche un modello, che l'autrice definisce euristico, che permette di individuare e descrivere gli oggetti culturali, che hanno la prerogativa di fondo di essere significati inscritti in una forma.
Lo schema di riferimento è un diamante, ai cui vertici si trovano quattro macrovariabili, ossia il mondo sociale (in alto), i creatori (sinistra), i consumatori (destra) e gli oggetti culturali in sé (in basso).
In breve il mondo sociale è il contesto, i creatori (singoli o collettivi) sono importanti, specie rispetto al loro rapporto con il mondo sociale, i destinatari differiscono fra loro per il tipo di consumo e percezione che hanno di uno stesso oggetto culturale, l'oggetto culturale in sé infine è importante da descrivere per sapere di cosa si parla, senza dare mai per scontate delle conoscenze.
Riflettendo su questo schema dunque ho organizzato il corso in due parti, con le prime dieci ore dedicate alle teorie e le restanti venti invece centrate su esempi d'oggetti trattati secondo lo schema, spaziando dalle avanguardie storiche ai Beatles, dalla cioccolata alla tv passando per i modelli giornalistici e tanti altri ancora.
Ne è nato un lessico, che devo ancora sistematizzare in un manuale, che non è solo un fatto pragmatico bensì è un inserimento della teoria in casi specifici.
In ogni caso il punto importante è stato il successo rispetto agli studenti, che pur non avendo obbligo di frequenza affollavano tutti e tre i giorni delle lezioni in trecento, instaurando tra l'altro in alcuni casi relazioni di scambio interessanti con me.
In questo contesto d'entusiasmo, forse dovuto anche al fatto che il Corso di Laurea era appena partito, ho pensato allora di lanciare l'idea delle tesine.
Ho chiesto quindi ai ragazzi di elaborare ciascuno un approfondimento, obbligatorio, su di un oggetto culturale a loro scelta, di sette cartelle (da trenta righe per settanta battute l'una) includendo qualsiasi tipo di materiale, una bibliografia ed un'appendice per collocare approfondimenti, interviste o altri materiali accessori ritenuti utili.
Il risultato è stato eclatante, sono rimasto decisamente stupito, quasi tutti sono venuti a fare l'esame subito portando con loro una scelta d'oggetti varia, tradizioni salentine, strumenti musicali, la birra, gruppi rock, cibi ed ingredienti e tanto altro.
L'impegno è stato davvero grande ed anche l'organizzazione dei lavori è stata notevolissima, con un volume d'informazioni enorme, tanto da farmi pensare ad un'enciclopedia, magari tendenziosa ma ricca, anche dei vissuti personali degli autori.
A questo punto mi sono presentato da Stefano Pistolini, direttore editoriale della casa editrice Arcana a Roma, con due borse piene di queste tesine in modo che potesse guardarle e abbiamo cominciato a tirarle fuori a caso rivelando tutta la ricchezza e la varietà dei contenuti.
Anche il titolo che ho proposto, "Enciclopedia momentanea", è piaciuto subito molto, quindi abbiamo iniziato a lavorarci sopra.
Il risultato, dopo tagli e revisioni formali volte comunque a salvare più tesine possibili, è un libro di trecento pagine che ha come sottotitolo "150 voci della cultura di massa contemporanea
da albanesi a yoga dai ventenni del Salento" e che, nonostante le incertezze iniziali dell'editore sulla tiratura, è da tempo esaurito ed è attualmente in ristampa.
L'intento didattico è stato comunque mantenuto e l'esempio dato dal testo è servito per i ragazzi dell'anno successivo, che stanno elaborando a loro volta le loro versioni.
Per gli autori c'è la soddisfazione di vedere pubblicato il loro nome sotto alla voce corrispondente, oltre all'impegno profuso per la promozione del testo, che tra l'altro è stato molto ben recensito in diversi contesti, compreso "La Repubblica".
Per quanto riguarda le prospettive future l'interesse è per una ricognizione su ciò che i ragazzi di Scienze della Comunicazione pensano della cultura di massa, qualcosa che va aldilà di una strategia didattica ma che vuole essere la base di una suggestione utile a capire quali sono le priorità di questi giovani.
In questo potrebbe rivelarsi prezioso il fatto di insegnare in sedi diverse, oltre a Lecce anche Padova e Roma, che mi consentirebbe di mettere insieme tutti questi studenti in vista di un lavoro da ancora concepire bene.
Questo anche perché penso che la Riforma dell'Università possa avere dei risvolti positivi, portando a nuove forme d'interazione, ad esperienze di laboratorio e più in generale a nuove strategie di didattica, di consumo critico delle lezioni e di produzione di materiali propri.
Trenta ore sono poche, quindi per sfruttarle occorre inventarsi qualcosa di nuovo!