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analisi sui laureati occupati dell'università di Macerata

06/07/2007 18784 lettori
4 minuti

Il 92,9% dei Laureati in Scienze della Formazione, a distanza di 3 anni dal conseguimento della Laurea, ha un trovato una più o meno stabile occupazione lavorativa. Non solo, del restante 7,1%, solo il 4% è effettivamente senza lavoro, il resto ha deciso di continuare nel percorso formativo post-Universitario, è occupato part-time o è praticante presso studi professionali.

 

E’ l’esaltante dato emerso dalla recente analisi condotta su di un campione di 685 laureati tra il 2002 ed il 2005 (vecchio ordinamento) dell’Università di Macerata, volta a delineare la tipologia e la solidità degli sbocchi occupazionali.

L’ “Analisi sugli sbocchi occupazionali dei laureati dell’Università di Macerata” presentata da Cristina Davino, professore associato di Statistica, evidenzia per gli altri laureati sul quale è stata condotta una situazione non rosea come per i neo dottori in Scienze della Formazione - impegnati per la stragrande maggioranza nel settore pubblico - ma tutto sommato rassicurante. Infatti anche la maggior parte del campione rimanente è già occupato, in particolare i laureati in Economia (circa il 70%) e Scienze politiche (il 60%), subito seguiti quelli provenienti da Scienze della Comunicazione (circa 59%), tutti largamente “fagocitati” dal settore privato.

 

Fanalino di coda sono invece le facoltà di Lettere e Filosofia (solo il 50,8 per cento dei laureati ha trovato un impiego entro 3 anni dalla laurea) e Giurisprudenza ( la percentuale di occupati scende al 40%), anche se con le opportune considerazioni del caso: una grandissima fetta di laureati in Giurisprudenza non è propriamente “occupata” ma continua la propria formazione tramite praticantato legale per l’esercizio della professione di avvocato.

 

L’indagine, apprezzata anche dal Rettore Roberto Sani come un altro strumento messo a disposizione degli studenti per orientarli ed accompagnarli con dati concreti nella scelta di settori dei sbocco, riflette in toto quella che è la tendenza nazionale anche negli altri elementi emersi.

La sede di lavoro dei nuovi laureati è infatti ubicata fuori dalla città ed in molti casi anche della regione di appartenenza. Non solo, anche la tipologia dei contratti è specchio dei tempi che corrono, inutile specificare che prevale la precarietà ed i contratti atipici e che il tempo trascorso tra il conseguimento della Laurea e l’inizio del percorso lavorativo è spesso non inferiore a 12 mesi.

 

piero fittipaldi
piero fittipaldi

Aspirante copywriter, portfolio al sito linkato.