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Mediaset acquista Endemol: gioia e allarmismo

15/05/2007 10582 lettori
5 minuti

C'è chi, come il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, l'ha salutata come un'intensificazione dell'offerta, soprattutto in un'ottica di diversificazione della "dieta" televisiva; e c'è chi, come buona parte del centro-sinistra, ha gridato allo scandalo, perché l'acquisizione di Endemol da parte di Mediaset vorrebbe dire un ulteriore rafforzamento dello strapotere mediatico del principale azionista di Mediaset, Silvio Berlusconi. Sta di fatto che sicuramente stiamo parlando di una svolta epocale per la storia della televisione non solo italiana, ma mondiale, dal momento che ora Mediaset sarà un'azienda che avrà non poca rilevanza all'interno di un processo produttivo quale quello che impegna quotidianamente Endemol nell'ideazione e realizzazione di programmi per il piccolo schermo. Il problema, almeno secondo il premier Romano Prodi, è che adesso, più che altro, «si è rafforzato il principale concorrente della Rai, dunque si aggravano le difficoltà della tv pubblica», e se si considera che la stessa azienda di stato ha spesso comprato trasmissioni da Endemol, il quadro è completo. Interpreta questo pensiero anche l'on. Massimo Donadi, capogruppo di IDV alla Camera: «L'acquisto di Endemol da parte di Mediaset - ha dichiarato - è la chiara dimostrazione di quanto sia urgente in questo Paese una seria e rigorosa legge sul conflitto di interessi. Endemol, non è certo una novità per nessuno, è uno dei principali fornitori di format per la Rai ed è ingenuo pensare che l'acquisto di Mediaset non avrà riflessi sull'azienda di Stato». In questo contesto, va tuttavia considerato l'avvenuto rispetto delle regole del libero mercato, anche se per Donadi il quadro che ne emerge è comunque preoccupante: «Ci ritroveremo presto con una Rai, ormai paralizzata da tempo, costretta a fare affari con una società, Mediaset appunto, il cui proprietario è il leader dell'opposizione, che oggi, con l'acquisto di Endemol, invade anche il campo della produzione televisiva». Come si dice in questi casi, chi vivrà vedrà. Gridare "Al lupo al lupo" ora, senza neanche osservare quali saranno nel medio periodo le conseguenze di questa operazione, potrebbe essere esagerato.

Massimo Giuliano
Massimo Giuliano

Ho collaborato con varie testate cartacee, tra cui Il Tempo e Intercity. La musica è il mio interesse principale: ho recensito cd e concerti per vari siti Internet (NotizieNazionali.net, L'isola che non c'era, Musicalnews.com) mentre oggi sono redattore di IlPescara.it, gruppo editoriale Citynews-Today. Mi sono occupato per anni anche di uffici stampa e comunicazione, collaborando inoltre da esterno con agenzie ed emittenti tv per realizzare servizi ad hoc.