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Comunicare emozionando: in azienda va in scena il teatro

11/04/2007 28795 lettori
5 minuti

Benvenuti nelle mie prime righe su Comunitàzione. Per l’esordio mi sono fatta accompagnare da un’amica. Le ho proposto un’intervista ed ha accettato. Si chiama Roberta Pinzauti ed è la responsabile dei progetti di Te.D. – Teatro d’Impresa. Ciao Roberta, grazie di farmi compagnia.

 

Ciao Riccarda, grazie a te per l’invito.

 

 

Prima di iniziare con le domande sulla tua attività vorrei dirti che personalmente sono stata molto attratta dalla parola Comunitàzione e questo è uno dei motivi per cui sono qui. Sono curiosa di conoscere le tue sensazioni sul termine.

 

La sensazione è quella di trovarmi in una comunità in azione. Una comunità dove ognuno può agire per far circolare la comunicazione. Direi che il contesto è interessante. Anche tu la pensi così?

 

 

Hai indovinato! Vedo che ci capiamo. Mi pare un’ottima premessa per la nostra chiacchierata. Continuando ad analizzare le terminologie, ma entrando nel tuo contesto, puoi dirci cosa significa Teatro d’Impresa e da dove nasce? E inoltre come possono conciliarsi i due termini teatro e impresa, apparentemente così lontani?

 

Storicamente nasce in Canada nel 1984 con il nome francese di Thèâtre d’entreprise, e con la fondazione della società Thèâtre à la carte di Christian Poissonneau, il primo a utilizzare e a diffondere il sistema che si è poi sviluppato anche in Francia e nel resto d’Europa approdando anche in Italia alla fine degli anni Novanta. Fare teatro d’impresa significa applicare le metodologie tipiche dell’arte teatrale nel contesto della formazione, dell’organizzazione e della comunicazione aziendale. Si tratta di un’integrazione delle metodologie teatrali con quelle tradizionali e non una sostituzione. L’unione di arte e business avviene in maniera metaforica perché l’organizzazione è una metafora teatrale e il teatro è la metafora della vita sociale.

 

 

Approfondiamo un po’ la tua conoscenza. Inizia a raccontarci qualcosa di te, del tuo percorso, delle tue esperienze e dell’idea di dare vita alla tua “creatura”, cioè Te.D. – Teatro d’Impresa.

 

Sono stata una pioniera del teatro d’impresa in Italia. Mi sono avventurata con entusiasmo in questa “impresa teatrale” unendo passione e competenza, cioè coniugando un’esperienza di 25 anni di teatro con 12 anni di attività di formazione aziendale. Tutto è nato nel 1999 quando a Parigi visitai il Ludimat Expò, una manifestazione dedicata all’incontro tra le aziende e la formazione. Fui molto sorpresa dall’aspetto innovativo e ludico-teatrale delle proposte e rimasi piacevolmente meravigliata scoprendo un palcoscenico allestito proprio all’interno dell’Expò. In quell’occasione entrai in contatto con alcune società francesi di teatro d’impresa assistendo a dimostrazioni dell’utilizzo delle tecniche teatrali nei corsi aziendali e anche ad alcuni spettacoli di teatro su misura. È stato allora che ho capito cosa avrei voluto fare da grande e ho dato vita alla mia “creatura” in Italia.

 

 

Ogni azienda viaggia su due binari: la mission e il target. Indicaci in che direzione si muove Te.D. – Teatro d’Impresa.

 

La nostra attività consiste nel mettere il teatro/arte al servizio delle aziende e mettendo in scena mettiamo in evidenza. La nostra mission è realizzare una comunicazione circolare, dove l’azienda “parla” ai dipendenti, alla forza vendita, ai fornitori, ai clienti, e viceversa. Il teatro è un mezzo duttile, emozionante, divertente, che “mette in scena” le performance del prodotto o servizio, ma anche il punto di vista del cliente. Racconta all’azienda le nuove strategie e porta in scena, con ironia, relativizzando e sdrammatizzando, le criticità organizzative e comportamentali da modificare. I risultati aziendali sono “animati”, resi più intensi e godibili e attraverso percorsi esperenziali si sviluppa integrazione, creatività, condivisione e motivazione.

Tutto ciò facilita il cambiamento, il progresso e lo sviluppo e migliora la qualità e la produttività delle aziende. Il nostro target è rappresentato in genere da medie e grandi aziende che hanno in passato utilizzato le tecniche più tradizionali e sono interessate alla sperimentazione di tecniche più esperenziali che coinvolgono maggiormente i partecipanti dal punto di vista mentale, fisico ed emotivo. Questo coinvolgimento attiva tutte le componenti dell’intelligenza umana e fa sì che l’apprendimento avvenga in maniera più potente ed efficace. Seguono i nostri corsi e si avvalgono delle nostre metodologie i top manager, i dirigenti, i quadri e gli impiegati e realizziamo anche percorsi formativi residenziali coinvolgendo interi team operativi. 

 

 

Per viaggiare in una direzione e raggiungere un obiettivo occorre uno strumento, un mezzo. Quali sono le vostre metodologie e tecniche e come riuscite a integrare la formazione teatrale con quella tradizionale?

 

Il teatro in azienda crea un avvenimento collettivo e l’utilizzo di metodologie teatrali è un ottimo strumento di formazione e di comunicazione, sia interna che esterna. Uno strumento molto esperenziale perchè fa lavorare con la mente, il corpo e le emozioni. Riesce ad attivare tutti e cinque i sensi e a far acquisire più sicurezza nelle proprie intuizioni e capacità espressive. Nel corso dei nostri progetti formativi i partecipanti si mettono in gioco sperimentando aspetti nuovi e diversi di loro stessi e delle proprie emozioni, scoprendo potenzialità che non pensavano di avere. Il teatro permette di sviluppare competenze di comunicazione e di relazione, crea uno spazio di gioco dove tutto è possibile e permette di cambiare e sperimentare nuove identità. Insegna a guardarsi dentro, a conoscersi e riconoscersi, a liberare l’immaginazione e la creatività. Rinforza l’autonomia e le capacità di scelta e di selezione delle informazioni, sviluppa alternative e capacità di problem solving, fa sperimentare l’ascolto attivo e l’empatia e migliora l’interazione nel lavoro di gruppo. Le tecniche teatrali rendono più consapevoli del proprio ruolo, migliorano e sviluppando il “personaggio” che è in noi, e inoltre insegnano l’esercizio dell’interpretazione come risorsa per la negoziazione. L’esperienza teatrale rafforza la propria personalità e le proprie motivazioni e attraverso il piacere del gioco aiuta a non temere di rischiare. Abbiamo trasformato e adattato le tecniche teatrali e creative alla formazione aziendale attraverso anni di esperienza e lavoro di riflessione, elaborazione, verifica e confronto. Facilitiamo il trasferimento dell’esperienza teatrale nel contesto lavorativo attraverso de-briefing, contestualizzazioni, questionari, diari di osservazione e piani di sviluppo.

 

 

Formazione e comunicazione sono due aspetti molto importanti in un’azienda. Sono altri due binari da seguire. Percorriamoli. Com’è cambiata la formazione nel tempo? Quanta importanza riveste oggi  la formazione e quali sono le esigenze formative attuali?

 

La formazione si è evoluta insieme all’organizzazione aziendale. Il modello organizzativo rigido e verticale, con ruoli stabiliti dal vertice aziendale e una dimensione lavorativa prettamente addestrativa, si è evoluto in un modello più orizzontale valorizzando in maniera sempre più dinamica e flessibile la componente relazionale, comunicativa e coordinativa dei lavoratori. Anche la formazione si è rinnovata alla luce di questa evoluzione tendendo sempre più a investire sulle risorse umane non solo dal punto di vista del “saper fare”, ma soprattutto puntando sulla crescita personale e il “saper essere”. Il contesto attuale è caratterizzato dal cambiamento e dalla continua trasformazione e quindi la formazione è importantissima e deve sapersi rinnovare per soddisfare le nuove esigenze. Spesso molti professionisti, nonostante ricorrano alla formazione tradizionale per aggiornarsi e migliorare le proprie competenze tecniche, scoprono che per un salto di qualità è necessario valorizzare la propria dimensione umana. Occorre dunque nutrire, far sbocciare e sfruttare quelle risorse che sono fondamentali per fare bene il proprio lavoro come l’immaginazione, la creatività, la capacità di interpretare le situazioni e di relazionarsi con gli altri lavorando in gruppo senza conflitti.

 

 

Anche la comunicazione è cambiata? Quante e quali sono attualmente le esigenze comunicative in un’azienda?

 

Le esigenze non sono cambiate perché sono in fondo sempre le stesse. Un’azienda ha il bisogno di comunicare a un target interno ed esterno (dipendenti, agenti, forza vendita, clienti). Ha la necessità di divulgare strategie, obiettivi e risultati, oppure di promuovere prodotti o servizi. La differenza semmai sta nell’esigenza di comunicare trasmettendo più emozioni per rendere più incisivo ed efficace il messaggio. Il teatro d’impresa è lo strumento perfetto per comunicare emozionando.

Noi lo utilizziamo per promuovere nuove strategie e forti cambiamenti, per facilitare l’integrazione in caso di fusioni, per comunicare criticità organizzative e comportamentali, per presentare nuovi prodotti o servizi, o più semplicemente per avvenimenti istituzionali, anniversari, feste ecc.

 

 

Quali tipologie di intervento proponete alle aziende in base alle loro esigenze e quali sono in genere le fasi della realizzazione di un progetto? È vero che il vostro intervento non termina con la rappresentazione finale? Cosa avviene dopo lo spettacolo?

 

Forniamo diverse tipologie di prestazioni, personalizzandole per ogni cliente con diverse caratteristiche e finalità e diversi gradi di fruizione, più o meno partecipativa, da parte dei soggetti destinatari. Fra le nostre proposte il Teatro su Misura, ottimo mezzo di comunicazione trasparente e consapevole tra l’azienda e tutti i suoi dipendenti. Utile per comunicare strategie, criticità organizzative, comportamenti da modificare e promuovere prodotti o servizi, è di grande impatto e adatto a un grande numero di persone. Prevede la realizzazione di uno spettacolo, scritto ad hoc e interpretato da professionisti, su temi focalizzati con i responsabili dell’azienda, ironico e divertente, che sdrammatizza le criticità.  Lo spettatore a cui è rivolto il messaggio si riconosce e riconosce il problema. Ciò favorisce la riflessione e motiva il cambiamento. Le fasi consistono in un incontro con i responsabili per chiarire gli obiettivi. Segue un’analisi interna all’azienda, svolta attraverso interviste singole e di gruppo con le figure professionali a cui sarà rivolto il progetto e lo spettacolo. Dopo l’analisi si focalizzano più chiaramente obiettivi e temi sui quali un nostro autore scriverà il copione. Dopo lo spettacolo è fondamentale ottimizzare il clima che si è creato e sfruttarne la disponibilità emotiva. Organizziamo in questa fase gruppi di de-briefing per un confronto collettivo sul tema e la proposta di proprie idee.

La tipologia del Teatro Attivo invece prevede che siano i dipendenti stessi dell’azienda a scrivere e a costruire le loro scene. È prevista la loro partecipazione sul palcoscenico per sperimentare l’emozione di essere attore, superando la paura di mettersi in gioco. Proponiamo questa formula per convention, meeting aziendali e anche a scopo formativo.  Risulta molto utile per mettere in luce disfunzioni organizzative e comportamentali di un gruppo e per cercare insieme delle soluzioni. È dunque un efficace strumento di teambuilding, crea integrazione, condivisione e forte motivazione.

Utilizziamo anche la formula del Teatro Imprò che coinvolge i partecipanti solo nella parte di scrittura di canovacci su cui degli attori professionisti improvviseranno una rappresentazione teatrale. Anche in questo caso occorre un’analisi in azienda per focalizzare i temi sui quali intervenire, le situazioni più tipiche, la personalità dei partecipanti e tutto ciò che sarà utile per improvvisare lo spettacolo.

Proponiamo anche il Self-Theatre, la metodologia ideale per realizzare un progetto di formazione e cambiamento aziendale veramente efficace e duraturo. È anche un ottimo mezzo per comunicare temi importanti come ad esempio la storia e i valori aziendali, i cambiamenti organizzativi, i risultati ottenuti. Questa tipologia coinvolge un gruppo aziendale di circa 15-25 persone che, sotto la guida dei nostri FormAttori e Registi, si attivano per mettere in scena un vero e proprio spettacolo teatrale partecipando alla realizzazione di tutte le sue fasi. Dalla scrittura del copione (per esempio la storia dell’azienda) alla messa in scena, fase formativa per eccellenza, perché attraverso il training teatrale i partecipanti lavorano molto sul linguaggio non verbale, sviluppano competenze di comunicazione, empatia, ascolto attivo e sviluppano il “saper essere - saper divenire”. Inoltre il Self-Theatre è un potente mezzo di teambuilding e lo spettacolo è la fase finale di comunicazione tra attori e spettatori tutti appartenenti all’azienda, per sviluppare integrazione e accrescere il livello di motivazione e di partecipazione.

 

 

I progetti di cui ci hai parlato sono particolarmente impegnativi e complessi e richiedono tempi di realizzazione abbastanza lunghi. Realizzate anche dei percorsi più brevi? Qual è il panorama completo dei servizi che offrite?

 

Proponiamo anche corsi di formazione di una o più giornate su varie tematiche, mettiamo in scena e animiamo presentazioni di risultati aziendali, progettiamo e produciamo video-animazioni. Ci occupiamo anche di progettazione di convention ed eventi speciali, offrendo location e forniture tecniche e tecnologiche per le varie occasioni. Abbiamo inventato un concorso interaziendale per creare integrazione e motivazione e lo abbiamo chiamato Spot-tiamo insieme. Di nostra invenzione anche i Modular-Theatre, moduli teatrali su misura, da scomporre e ricomporre in base al pubblico a cui è rivolto il messaggio. Inoltre offriamo il servizio S.O.S. FormAttori in prima linea per risolvere in tempi brevissimi delle criticità ed emergenze improvvise riguardanti la gestione di riunioni difficili, il public speaking in occasione di relazioni importanti o i vuoti di creatività.

 

 

La professionalità di chi si occupa di teatro d’impresa, per agire in maniera credibile ed efficace, deve essere necessariamente alta sia nel campo della formazione che in quello prettamente teatrale. Per usare un gioco di parole il consulente di teatro d’impresa deve saper improvvisare in scena, ma non deve improvvisarsi formAttore. Chi sono i tuoi collaboratori e qual è il loro percorso professionale?

 

FormAttore è un termine da noi coniato che chiarisce immediatamente la nostre specifiche competenze. Siamo Formatori e Attori in quanto ognuno di noi è attore professionista e formatore. Tutti i nostri collaboratori hanno competenze legate sia alla scienza della formazione che all’arte. Sono professionisti con esperienze di studio, lavoro e creazione artistica molto diverse tra loro. È un gruppo multi-disciplinare che ha acquisito competenze prima inesistenti nel mondo della formazione, della comunicazione e della consulenza aziendale.

 

 

Com’è la risposta delle aziende? Hanno una mentalità aperta alle nuove tecniche formative? Vi capita di scontrarvi con scetticismo e diffidenza? Quali sono gli ostacoli che riscontrate maggiormente e secondo te perché? C’è differenza fra le aziende straniere e quelle italiane da questo punto di vista?

 

In molte realtà estere il teatro d’impresa è utilizzato da circa vent’anni e in ambito aziendale esiste un’apertura più ampia all’arte e alla cultura. In Italia è approdato più di recente e ancora è riscontrabile qualche difficoltà ad accettare l’idea e il concetto dell’arte unita al business. Da parte delle aziende c’è curiosità e interesse, ma talvolta sorgono difficoltà nel passare dal dire al fare, forse perché ancora non si è veramente compresa a fondo l’efficacia del metodo esperenziale ludico-teatrale applicato al contesto aziendale. Il metodo viene spesso visto solo come piacevole divertimento e intrattenimento e si ha difficoltà a trasferirlo in ambito formativo.

 

 

Ci racconti brevemente alcuni progetti realizzati con successo? C’è attualmente in corso qualche progetto importante da segnalare fra quelli di cui ti stai occupando?

 

Per citarne alcuni, abbiamo realizzato nel 2005 un grosso progetto di Self-Theatre per Ras Assicurazioni: il Progetto RASpettacolo in occasione della convention Ras-RTC e Ras-Service. Un laboratorio con attori interni e messa in scena di uno spettacolo intitolato Viver seguri quando i pò sulla storia di Ras e delle assicurazioni in Italia rivolto a tutti i dipendenti e agenti. Sempre per Ras il progetto Spot-tiamo insieme con concorso a premi con spot video, radiofonico, fumettistico, teatrale, poetico e musicale. Nel 2006 un progetto di Teatro Imprò per il meeting annuale di Helvetia Assicurazioni con canovacci scritti dai partecipanti e improvvisati da professionisti. Teatro Attivo sempre nel 2006 per il progetto Supermedia per lancio community e teambuilding. Il progetto Pirelli Tyre, Teatro su Misura scritto con risultati survey in occasione della Human Resources Convention 2007. Attualmente stiamo lavorando per la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto. Si tratta di un importante progetto di Self-theatre per la realizzazione di uno spettacolo scritto e interpretato da un gruppo composto dai coordinamenti ospedalieri del Veneto, per promuovere la cultura della donazione degli organi. Lo spettacolo potrà essere rappresentato davanti a un pubblico composto sia da colleghi che da cittadini e rappresentanti delle istituzioni.

 

 

È vero che utilizzate anche le maschere durante i vostri corsi e laboratori? Trovo la cosa davvero affascinante. Raccontaci.

 

Certo. Le maschere sono le radici storiche del teatro. Il loro utilizzo fa parte delle nostre metodologie. Usiamo le maschere neutre durante gli esercizi di training teatrale per sviluppare le competenze della comunicazione non verbale fatta di movimenti, postura, gestualità, e le maschere caratteriali quando lavoriamo sugli stili di comunicazione e sulla leadership.

 

 

Quante cose ci sarebbero da dire sulle maschere! Magari potremmo approfondire l’argomento in un’altra occasione. Ti sei trovata bene qui su Comunitàzione? C’è qualche altra cosa che vuoi comunicare a chi ci sta leggendo?

 

Mi sono trovata molto bene. Vorrei contraccambiare con un invito a visitare il sito di Te.D. www.teatroimpresa.it in cerca di approfondimenti e anche di immagini e video che “mettono in scena” i risultati del nostro lavoro. Vi aspetto!

 

 

Bene. Si sta chiudendo il sipario su questa intervista. Teniamoci in contatto nel caso volessimo agire nuovamente insieme per far circolare qualche comunicazione sul Teatro d’Impresa.

 

Certo, restiamo connesse.

 

 

Roberta, ti ringrazio della disponibilità e ti auguro buon lavoro.

 

È il momento di uscire di scena. Grazie a te.

 

Riccarda Patelli Linari
Riccarda Patelli Linari

La mia postazione comunicativa ha le coordinate geografiche di Firenze, dove sono nata nel 1963.

Sono responsabile comunicazione e contenuti web di Te.D.-Teatro d'Impresa - www.teatroimpresa.it (servizi di consulenza, formazione e comunicazione aziendale con l'arte teatrale).

Su "SMARTIME", e-zine mensile di intrattenimento e cultura libera su "Il Fatto Quotidiano" online, sezione "Terza Pagina", curo le rubriche "Possibilita'" (percorsi e concorsi per sviluppare ed esprimere i propri talenti artistici o professionali) e "Piccoli".

Sul web magazine "BAZAR", mensile di cultura e intrattenimento", ho curato dal 2006 al 2009 due rubriche riguardanti "Architetture & Design: forme che si esprimono" e "Corsi: possibilita' senza margini".

Su GenitoriMagazine, nuova e-zine di informazione per famiglie e neogenitori edita da BabyConsumers, collaboro in Redazione con articoli in "Primo piano" e curo la rubrica "Divertiamoci insieme". www.genitorimagazine.it

Sono socia e autrice del Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile, www.gruppoletteraturagiovanile.it, associazione culturale no-profit per la promozione e la diffusione della lettura e del libro per lo sviluppo, fin dalla tenera eta', di personalita' libere.