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3c - Il design dell'interazione

26/10/2006 14314 lettori
5 minuti

Design dell'interazione. Un'esperienza di progettazione: www.comunitazione.it :-)

Alla ricerca di una definizione

Per Winograd, L’interaction design è the design of spaces for human communication and interaction[1].

Winograd vede l’interaction design come il disegno delle interfacce (intese come spazio di comunicazione e interazione) tra l’uomo e le macchine.

Anche Preece, Rogers e Sharp fanno coincidere essenzialmente l’interaction design con l’interfaccia, anche se estendono in modo molto esplicito il campo d’azione non solo agli strumenti ma anche alle azioni che possono supportare nell’attività quotidiana l’essere umano; infatti:designing interactive products to support people in their everyday and working lives[2]”. Altri, invece fanno coincidere l’interaction design con la disciplina interazione Uomo-Computer (HCI). Questo tipo di restrizione del campo ci sembra poco adatta, poiché farebbe coincidere lo studio dell’interaction design solo ed esclusivamente con lo studio superficiale dell’interazione tralasciando invece il piacere dell’utilizzo degli strumenti e le decisioni di progettazione ad altre discipline.

Una definizione utile alla comprensione del dominio dell’interaction design, viene dall’italiano l’Interaction Design Institute d’Ivrea, secondo cui:

 

interaction design è una nuova disciplina: una fusione di estetica e cultura, tecnologia e umanesimo. Concerne il design di servizi attraverso la tecnologia.

 

Ancor più utile la definizione di Nathan Shedroff[3]:

 

L’Interaction Design […] nella sua essenza è creare e raccontare storie, è insieme un’antica arte e una nuova tecnologia […]. Riflettiamo ora su quello che sono le esperienze […]. Mentre per alcuni la capacità di creare esperienze straordinarie sembra essere innata (un organizzatore di feste, un insegnante di valore), per tutti gli altri si tratta di imparare attraverso la strada più difficile: provando, sbagliando e riprovando. Non sarebbe bello se qualcuno potesse insegnarci in modo esplicito come progettare interazioni che abbiano un senso per gli altri? Questo è appunto l’oggetto dell’Interaction Design e, purtroppo, si tratta di una disciplina nuova per la quale sono disponibili pochi testi di riferimento, pochi corsi e praticamente non ha un programma di studio codificato.

 

Seguendo le indicazioni di Shedroff, l’interaction design è lo studio, ma anche la pratica, dell’interazione, intesa come manipolazione del circostante. L’interaction designer dovrebbe essere in grado di progettare esperienze interessanti per l’utente.

Per Alan Cooper, poi:[4]

 

Simply put, interaction design is the definition and design of the behavior of artifacts, environments, and systems, as well as the formal elements that communicate that behavior. Unlike traditional design disciplines, whose focus has historically been on form and, more recently, on content and meaning, interaction design seeks first to plan and describe how things behave and then, as necessary, necessary, to describe the most effective form to communicate those behaviours.

 

La definizione di Cooper ci consente di comprendere i confini dell’interaction design. Seguendo Cooper potremmo quindi far concentrare l’interaction design sulla descrizione degli effettivi funzionamenti dell’artefatto, da un punto di vista segnico-comunicativo e da un punto di vista funzionale.

Secondo, invece, l’Associazione Internazionale del Design dell’Interazione:

 

Interaction design (IxD) is the branch of user experience design that illuminates the relationship between people and the interactive products they use.

 

L’interaction design, quindi, prende la teoria, la pratica e le metodologie della tradizione di studi sul design mettendo però l’accento sulla definizione del dialogo che si instaura tra le persone e i device interattivi di tutti i tipi[5].

E’ compito dell’interaction designer creare esperienze d’uso del prodotto/servizio seguendo i fondamenti della progettazione centrata sull’utente: sugli obiettivi e i risultati che egli vuole raggiungere.

Seguendo queste indicazioni l’interaction design sposa a pieno l’approccio della progettazione user centered che, inizialmente potremmo definire come una strategia progettuale che, tenendo conto degli obiettivi di mercato e i vincoli della tecnologia, mette al centro del processo di progettazione l’utente.

Infatti il successo di un prodotto nel mercato dipende dalla qualità del prodotto, ma anche dall’esperienza d’uso che ne proviene, dalla gradevolezza estetica, dall’accessibilità sia da un punto di vista cognitivo che economico e dalle prestazioni dell’oggetto. Ma dipende anche dai vincoli imposti dalla tecnologia a volte (pochi) e dalla macchina umana.

Secondo l’interaction design association, un buon design dell’interazione è:

a) Un sistema di interazione che rende esplicite le proprie funzionalità;

b) Definisce il comportamento con cui il sistema risponde all’interazione;

c) Rende esplicite le funzioni semplici così come quelle complesse;

d) Da informazioni utili all’utente circa i cambi di stato del sistema;

e) Previene gli errori dell’utente.

Si tratta di una disciplina collocabile al confine tra estetica, tecnologia e scienze umane e che è ancora in fase di definizione in ambito accademico. Scuole d’arte, Dipartimenti tecnici, Istituti di design sviluppano approcci d’insegnamento con diversi orientamenti.

Prescindendo dai disaccordi teorici che a queste diverse scuole fanno capo, l’interaction designer si occupa di progettare i servizi offerti dalle nuove tecnologie dal punto di vista dell’esperienza umana, d’interazione con le stesse e, per far questo, utilizza metodologie e pratiche specifiche della sua materia pur servendosi delle tecniche di design tradizionale, così come dei metodi della psicologia.

 

[1] Winograd, T., Calcolatori e conoscenza: un nuovo approccio alla progettazione delle tecnologie dell’informazione, Mondadori, Milano 1987.

[2] Preece, op. cit.

[3] La definizione è tratta da un’intervista rilasciata per la presentazione dell’Interaction design Institute of IVREA, disponibile all’url http://www.idivrea.it

[4]  Cooper, A., Reimann, R., About Face, John Wile & Sons, 2003.

[5]  Definizione data sul proprio sito internet. Per approfondimenti www.ixd.org

Luca Oliverio
Luca Oliverio

Luca Oliverio è il founder e editor in chief di comunitazione.it, community online nata nel 2002 con l'obiettivo di condividere il sapere e la conoscenza sui temi della strategia di marketing e di comunicazione.

Partner e Head of digital della Cernuto Pizzigoni & Partner.

Studia l'evoluzione sociale dei media e l'evoluzione mediale della società.