Gosford Park
Scritto da Julian Fellowes da un'idea dello stesso regista, il film è quanto di più lontano possiamo aspettarci rispetto ad un tradizionale giallo o thriller.
Un gruppo di nobili, nell'Inghilterra del 1932, si ritrova a Gosford Park per un week-end di caccia accompagnato da un folto seguito di servitori, valletti e cameriere. I primi passeranno il tempo scambiandosi veleni, battute, spettegolando ed è in questa parte che il film ci regala alcune irresistibili macchiette, ad opera soprattutto dell'anziana formidabile attrice Maggie Smith. Ai piani inferiori, invece, si dispongono i servitori e tanta pellicola è inutilmente spesa a mostrare i loro movimenti, i preparativi frenetici, anche se alcune inquadrature che si soffermano sui loro volti stanchi ed espressivi sono davvero emozionanti.
Tutti saranno poi coinvolti in un delitto, quello del padrone di casa, amato - odiato da quasi tutti gli invitati, ci quali dovranno quindi convivere fino alla risoluzione del giallo.
Altman utilizza il pretesto del "giallo" per scavare in profondità soprattutto per mostrare le differenze sociali e culturali dell'epoca oltre alle spaccature che emergono tra nobili inglesi ed americani, sapientemente interpretati da uomini di spettacolo…..addirittura si delinea la figura di un regista impegnato nella lavorazione di un thriller…La messa in scena, i costumi e le ricostruzioni sontuose accompagnano la regia raffinata di Altman che ha la sola pecca forse di un'eccessiva lentezza, sicuramente studiata ad arte per delineare i personaggi. Gli attori sono poi quasi tutti notevoli, a partire appunto da Maggie Smith, Helen Mirren e Kristin Scott Thomas; chi si attende un finale a sorpresa non è del tutto deluso anche se, come già detto, non è questo che preme al regista.
L'insieme del film, fondato sui concetti della discriminazione,
della diversità sociale ci ripropone questo tema
e sottolinea le parole di Oscar Wilde, sempre pungenti:
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Nulla
è pericoloso quanto l'essere troppo moderni. Si rischia
di diventare improvvisamente fuori moda |
Avere
avuto una buona educazione, oggi, è un grande svantaggio.
Ti esclude da tante cose |
La
vera tragedia dei poveri è che non si possono permettere
altro che l'abnegazione. I bei peccati, come tutte le cose
belle, sono privilegio dei ricchi |
Oscar
Wilde (da aforismi) |
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