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Avete compreso tutte queste cose?

01/08/2017 21293 lettori
4 minuti

 

 

 


A questo punto l’autodidatta ha potuto assumere l’essenza della sua ricerca: costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, «dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione sarà fondamenta della conoscenza».

 

 

 

 
L’autodidatta in mancanza di studi regolari cerca di ampliare la cultura necessaria. La cultura è una cosa profondamente seria, e profondamente importante. «La cultura è la conoscenza dell'insieme delle espressioni prodotte dal genere umano. È una definizione che piace particolarmente perché non distingue tra cultura "alta" e cultura "bassa" "dotta e popolare": è una espressione culturale tanto un libro di Italo Svevo che una canzone popolare, tanto la vergine delle rocce di Leonardo, che la ricetta magica della torta di mele della nonna». Chi scrive è solito avvalersi dello studio delle parabole: «Osserviamo che in Marco e in Luca si parla della lampada immediatamente dopo la parabola del seminatore. Prima la vita, in seguito la luce. Dove brilla essa? In Matteo la lampada splende «per tutti quelli che sono in casa».
 
«Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Si può vivere solo per una cosa preziosa e bella. «La si cerca per tutta la vita, attraversando illusioni e inganni, imbattendosi in immagini accattivanti e seducenti. Il cuore dell'uomo impara ogni giorno a distinguere quello che gli corrisponde e quello che lo inganna, quello che fallisce e quello che permane. Per tutta la vita continua la caccia al tesoro, ma ad un certo punto della storia del mondo e della nostra storia personale, viene a sorprenderci una grazia. Appare un uomo che dice qual è il tesoro e mostra la strada per raggiungerlo». Chi comprende queste parabole possiede un grande tesoro: il tesoro della sapienza, tesoro inestimabile e inesauribile. Si tratta semplicemente di ribadire questo, di esserne convinti, di non stancarsi di attingere a questo tesoro giorno dopo giorno. È infatti al tesoro, che ci riconduce ogni nostra ricerca: più passa il tempo, più ci rendiamo conto che è sempre un ritornare per confrontare i nostri piccoli passi nell’acquisizione della sapienza. È sempre di nuovo: «Va’ al largo non stancarti di cercare, apri i tuoi orizzonti, perché sono sempre con te!». 
 
A questo punto l’autodidatta ha potuto assumere l’essenza della sua ricerca: le parabole non sono soltanto delle storie, dei racconti, delle allegorie. Abbiamo potuto scoprire un po' della loro ricchezza, la varietà del loro insegnamento, le esortazioni e gli incoraggiamenti che ci recano. «Le parabole non sono soltanto dei modi di dire, come l'apologo di Agrippa per far vedere che lo stato ha bisogno di varie membra, oggi si studiano le parabole soprattutto come un evento linguistico. Il linguaggio appartiene a un modo di fare conoscitivo, oggi che siamo nell'epoca della comunicazione vediamo come il linguaggio di Gesù apre a nuovi orizzonti, la parabola è una forma linguistica per cui si viene a capo di una nuova convinzione, il linguaggio introduce la possibilità di una nuova interpretazione della realtà e inoltre rimanda a una decisione pratica». Altro linguaggio è la metafora, «metafora deriva da portare oltre, portare oltre il significato letterario, chiaro che anche la metafora è quindi un linguaggio simbolico, ci apre ad altri sensi. La metafora appartiene a una forma retorica, un'arte del dire che consiste nel sostituire una parola con un'altra in base a un rapporto di palese o intuitiva analogia tra i significati letterali». Ciò che è al di là dell’ampio orizzonte alle spalle dell’uomo, è il vero senso della rappresentazione che segue.  
 
Gerrit Dou (su disegno di Rembrandt), Parabola del te oro nascosto, 1630 circa, olio su legno, 70,5 x 90 cm, Museo di Belle Arti di Budapest Tavola intera. 
 

 

La composizione del quadro è giocata sul passaggio dalla zona in piena ombra di destra all’ampio e luminoso orizzonte a sinistra. L’occhio è guidato da una serie di linee che costruiscono la composizione. Alcune segnano proprio il passaggio ombra-luce (in rosso), altre invece aprono verso l’orizzonte (in verde). La linea formata dal manico della pala utilizzata dall’uomo porta il nostro sguardo verso la torre campanaria di una chiesa in basso nella vallata, a indicare la fede che guida la vita, in questo caso viene evocato il suono delle campane che segna il ritmo della campagna. L’elemento principale della tavola è nello sguardo dell’uomo.  Non è rivolto verso il tesoro bramandolo, non è rivolto nemmeno verso i due contadini in basso (nel cerchio bianco tratteggiato) come possibili rivali nella conquista del tesoro, ma è rivolto verso qualcosa che è al di là del quadro, che noi non possiamo cogliere, ma solo immaginare. 

 

 
 
 

Fonti: goo.gl/5buKzW  goo.gl/r7nk7j

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.