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Una storia a conclusione felice.

03/04/2015 9580 lettori
4 minuti

«Una distesa di ulivi centenari, il mare lì ad un passo, i cieli limpidi, il buon cibo e una famiglia innamorata pazza della sua terra e quindi Savelletri di Fasano, un borgo in provincia di Brindisi che fino a qualche anno fa pochi conoscevano. Ora invece è una località alla moda, nota dall'Europa fino a Hollywood. Le bellezze di Masseria San Domenico su 'Wonder World Seasonal' Ed è soprattutto merito di chi ha intuito prima fra tutti le potenzialità di quella splendida campagna a pochi metri dal mare, trasformando la masseria di proprietà. Così è iniziata la storia. Una storia a conclusione felice, perché i primi ospiti entusiasti ne hanno chiamati altri, che a loro volta ne hanno divulgato la bellezza e sancito Savelletri come uno dei posti più in Italia».

Perché crescere e non decrescere per creare un mondo felice per tutti? Perché la crescita è codificata nel nostro codice genetico: non si può chiedere ad un bambino o ad una pianta di non crescere. La sfida che noi affrontiamo deve essere sempre vista in un panorama di crescita. E se il modello di crescita finora sviluppato  e creato non va più bene, bisogna cambiarlo. La tensione verso la crescita è biologica e non può che rappresentare un problema, ma deve forse evitare un modello di sviluppo aggressivo, solo finanziario, non sostenibile.

L'uomo non è nato per essere felice, però nell'antichità queste illusioni lo proteggevano, invece, con la costituzione della civiltà, l'uomo è divenuto più infelice siccome ha perso queste illusioni. Perciò l'infelicità dell'uomo è da ricercare nella sua storia. Dialogo di un venditore d'almanacchi e di un passeggero di Leopardi composto a Roma nel 1832, è una delle Operette morali più conosciute del Leopardi e viene pubblicato la prima volta nell’edizione fiorentina del 1834. Un passeggero incontra casualmente un venditore d’almanacchi e lunari: la scena si svolge lungo una strada, nel centro di una comune città.

È il dialogo tra il pensatore e l’uomo incolto. Le consuete riflessioni sull’irrimediabile infelicità umana, hanno in questo dialogo un tono pacato, quasi sereno. Al venditore di calendari che gli offre la sua merce, un passeggero chiede se egli preveda un nuovo anno più lieto di quello passato. La risposta è affermativa; ma a una nuova domanda: «a quale degli anni che avete vissuti vorreste che somigliasse questo nuovo?», il venditore si smarrisce ed è costretto ad ammettere, infine, che dovendo rivivere le stesse esperienze che ha vissuto, non tornerebbe indietro nel tempo.

 Il carico di delusioni e disillusioni che tocca a ognuno di noi, è sempre più gravoso di quello delle gioie. La conclusione è che la vita futura è attraente perché ce la fingiamo tale con l’immaginazione, proiettiamo speranze e aspettative. L’uomo si mostra sempre scontento dell’anno passato e spera che l’anno venturo non somigli assolutamente a quello appena trascorso. Il desiderio di una vita migliore viene riposto, quindi, in un futuro sconosciuto e Leopardi sottolinea come questa sia solo una delle tante illusioni di cui l’uomo ha bisogno per sopravvivere. L'uomo, insomma, preferisce sperare piuttosto che usare la ragione: il bello della vita consiste proprio nell'illusione, nell'attesa (vana) della felicità. (Laura Zecchi)

La Mostra - Treccani 1925-2015 La Cultura degli Italiani. L’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, sorto nel 1925 per opera di Giovanni Treccani degli Alfieri con il fondamentale contributo di Giovanni Gentile, si proponeva di costruire, tramite la realizzazione dell’Enciclopedia, un’opera editoriale che doveva essere in grado di contribuire in modo determinante alla crescita culturale italiana (“la maggior prova intellettuale dell’Italia nuova”), anche attraverso prestigiosi contributi di studiosi internazionali. (…)  «Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza». Con questi versi del Sommo Poeta si conclude il percorso della mostra: il desiderio di conoscenza sia la forza vitale del visitatore, così come è la forza vitale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, che con la costante ricerca accompagna il nostro Paese nel progresso culturale e scientifico.

 

Immagine: http://goo.gl/Rn3jjn

 

Salvatore Pipero
Salvatore Pipero

Un processo formativo non casuale, veniva accompagnato dalla strada, quasi unico indirizzo per quei tempi dell’immediato dopo guerra; era la strada adibita ai giochi, che diventava con il formarsi, anche contributo e stimolo alla crescita: “Farai strada nella vita”, era solito sentir dire ad ogni buona azione completata.  Era l’inizio degli anni cinquanta del ‘900, finita la terza media a tredici anni lasciavo la Sicilia per il “continente”: lascio la strada per l’”autostrada” percorrendola a tappe fino ai ventitre anni. Alterne venture mi portano al primo impiego in una Compagnie Italiane di Montaggi Industriali.



Autodidatta, in mancanza di studi regolari cerco di ampliare la cultura necessaria: “Farai strada nella vita” mi riecheggia alle orecchie, mentre alle buone azioni si aggiungono le “buone pratiche”.  Nello svolgimento della gestione di cantieri, prevalentemente con una delle più importanti Compagnie Italiane di Montaggi Industriali, ho potuto valutare accuratamente l’importanza di valorizzare ed organizzare il patrimonio di conoscenze ed esperienze, cioè il valore del capitale intellettuale dell’azienda.



Una conduzione con cura di tutte le fasi di pianificazione, controllo ed esecuzione in cantiere, richiede particolare importanza al rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla corretta esecuzione delle opere seguendo le normative del caso. L’opportunità di aver potuto operare per committenti prestigiosi a livello mondiale nel campo della siderurgia dell’energia e della petrolchimica ha consentito la sintesi del miglior sviluppo tecnico/operativo. Il sapere di “milioni di intelligenze umane” è sempre al lavoro, si smaterializza passando dal testo stampato alla rete, si amplifica per la sua caratteristica di editabilità, si distribuisce di computer in computer attraverso le fibre.



Trovo tutto sommato interessante ed in un certo qual modo distensivo adoprarmi e, per quanto possibile, essere tra coloro i quali mostrano ottimismo nel sostenere che impareremo a costruire una conoscenza nuova, non totalitaria, dove la libertà di navigazione, di scrittura, di lettura e di selezione dell’individuo o del piccolo gruppo sarà fondamenta della conoscenza, dove per creare un nostro punto di vista, un nostro sapere, avremo bisogno inevitabilmente della conoscenza dell’altro, dove il singolo sarà liberamente e consapevolmente parte di un tutto.